Sarà aperta al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022 la 59° Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani e organizzata dalla Biennale di Venezia.

Grande attesa per “Il Latte dei Sogni”, la nuova edizione della Biennale d’Arte che accoglierà a Venezia il pubblico dal 23 aprile. La Mostra include 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni.

Per la prima volta negli oltre 127 anni di storia dell’istituzione veneziana la Biennale include una maggioranza preponderante di artiste donne e soggetti non binari, scelta che riflette un panorama internazionale di grande fermento creativo ed è anche un deliberato ridimensionamento della centralità del ruolo maschile nella storia dell’arte e della cultura attuali.

Il latte dei sogni si articola negli spazi del Padiglione Centrale ai Giardini e in quelli delle Corderie, delle Artiglierie e negli spazi esterni delle Gaggiandre e del Giardino delle Vergini nel complesso dell’Arsenale.

Il Latte dei Sogni è il titolo preso in prestito da un libro per bambini di Leonora Carrington, un’artista surrealista che durante la seconda guerra mondiale fugge dall’Inghilterra in Messico e che in quegli anni inizia a disegnare per i suoi figli storie fantastiche di creature ibride sui muri della propria casa, per poi raccoglierle in un taccuino e in un libricino intitolato “The Milk of Dreams”.

Cecilia Alemani ha scelto le figure di trasformazione della Carrington come compagne di un viaggio che attraversa le metamorfosi dei corpi e le definizioni di umano. Durante il lockdown ha contattato dal suo appartamento di New York centinaia di artisti con cui ha intrattenuto via zoom conversazioni che ha definito “intimistiche e confessionali”, condividendo con loro uno strano senso di “intimità da fine del mondo”.

Il latte dei sogni non è una mostra sulla pandemia ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, ’GLI artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione.

Cecilia Alemani

Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?  Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.

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Redazione Sgaialand
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