Giovani inventori crescono: arriva Lock Around, nato da un progetto scolastico per la sicurezza nelle nostre città… e delle nostre biciclette
Vi è mai successo di tornare a prendere la vostra bicicletta dopo un viaggio in treno, un giro di commissioni o la lezione all’università e non trovarla? Per quanto possiate prenderla sgaia, i furti di biciclette sono diventati negli ultimi anni una vera scocciatura per gli amanti nel muoversi sostenibile.
Su questo problema si è concentrato un team di studenti ed ex-studenti dell’Istituto tecnico industriale Rossi di Vicenza ideando Lock Around, un porta biciclette hi-tech nato per tenere lontani i ladri di biciclette. Un progetto talmente innovativo da aggiudicarsi l’ambito premio FedEx Innovation alle finali di Biz Factory a Milano, una competizione nazionale che premia la creatività e lo spirito imprenditoriale nella scuola superiore.
Grazie al progetto “Impresa in azione“ di Junior Achievement Italia, Michele Munaretto, Francesco Brocca e Lazar Mitrovic hanno potuto sperimentare cosa significa fare impresa per sviluppare idee innovative, e hanno potuto confrontarsi con 13.000 studenti da tutta Italia e 24 altri progetti di business che hanno partecipato al concorso.
Abbiamo incontrato Michele Munaretto, principale ideatore nonché titolare del brevetto di Lock Around, proprio mentre stava raggiungendo Roma per partecipare alla Maker Faire – The European Edition lo scorso ottobre.
Come funziona Lock Around?
«Si tratta di un sistema di sicurezza che permette di assicurare la bici con un cavo passante attraverso il telaio che la tiene salda sul proprio posto, con una trazione verticale verso il basso. Per bloccare e sbloccare il porta biciclette gli utenti hanno a disposizione una targhetta che viene riconosciuta dal lettore Rfid della postazione. Lock Around è dotato di allarme, riconoscimento personale, prenotazione e collegamento a internet, unita all’affidabilità dell’aspetto meccanico»
Che applicazioni future immagini per questo prodotto che sta prendendo forma?
«Abbiamo avuto modo di presentarlo ad alcuni amministratori addetti alla mobilità di varie città, tra cui Vicenza, Roma, Torino, Latina e Milano, i quali si sono dimostrati interessati all’idea. Ora stiamo implementando il modello per renderlo più compatto ed essere pronto, come accordi presi con l’assessore di Vicenza Dalla Pozza, ad essere installato in via sperimentale a Vicenza. A questo secondo prototipo verrà aggiunta un’applicazione per vedere qual è la postazione più vicina disponibile»
Toglici una curiosità: hai 19 anni, parli di imprenditorialità, hai un brevetto a tuo nome che è già al secondo prototipo. Vi siete anche già costituiti come StartUp?
«Purtroppo no, ci mancano i finanziamenti per farlo. Ma soprattutto vogliamo prima perfezionare il prototipo per poi lanciarlo alla grande! Ora io sono fondatore e amministratore, e ho la consapevolezza che a soli 19 anni e senza alcuna esperienza, fondare una azienda da solo è da pazzi. Ecco perché stiamo cercando un investitore o un Business Angel con la dovuta esperienza manageriale, che oltre a supportarci economicamente sappia guidarci nel migliore dei modi per poter sviluppare il tutto»
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Sogno nel cassetto? Trovare i fondi per il progetto! Perché di idee per lo sviluppo e l’innovazione ci sono, mancano solo i soldi… Ora il team è composto da un ingegnere che un paio di volte a settimana investe il suo tempo per sviluppare la parte meccanica, poi ci sono io che mi sto dedicando a tempo pieno al progetto e gli altri ragazzi, studenti ed ex studenti del Rossi volenterosi. Una StartUp richiede però competenze e persone che ci lavorino a tempo pieno…ma la professionalità si paga!
Io sono convinto che se Lock Around fosse già presente nelle nostre città il tasso di furti si sarebbe già sensibilmente ridotto!»
Giovani intraprendenti, capaci di immaginare un futuro migliore per il loro territorio: cari ladri di bicilette siete avvisati, tra poco non avrete più vita facile!