Scomparso di recente, Giusto Pio ha dato un grande contributo alla musica italiana, dal sodalizio con Franco Battiato al teatro e alle sperimentazioni. Ecco la sua storia
Ci ha lasciati lo scorso 12 febbraio, Giusto Pio, immenso compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra di fama internazionale originario di Castelfranco Veneto.
Una vita in musica, la sua: Giusto Pio era nato a gennaio del 1926 e la passione per questa arte l’aveva fatto brillare sin da piccolo.
A 13 anni comincia a studiare musica, composizione alla Scuola di Malipiero di Venezia e violino con L. Ferro, ultimo grande violinista della “scuola veneziana”.
Dopo il diploma si trasferisce a Milano e ottiene importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali, entra nell’orchestra della RAI di Milano come violino di Concertino, entrando a stretto contatto con i migliori direttori ed esecutori nel mondo.
Numerose sono anche le registrazioni per le principali case discografiche del tempo (Ricordi, Angelicum, Vox, Decca), con esecuzioni che, come nei concerti, sono sempre fllologicamente attente, grazie all’ausilio di musicologi come Francesco Degrada o Monterosso della scuola di paleografia musicale di Cremona.
Alla fine degli anni ’70 conosce Franco Battiato a cui comincia ad impartire lezioni di violino e inizia con lui e Juri Camisasca a tenere concerti di improvvisazioni. Nel ‘78 collabora come musicista a “Juke box” di Battiato che gli produce “Motore immobile”, primo LP di musica sperimentale.
Proprio con Battiato inizia così una collaborazione musicale tra le più solide degli anni ’80 e’90, che lo porterà a grandi traguardi nella musica commerciale e di avanguardia. Tutti i dischi di Battiato, da “L’Era del Cinghiale Bianco” (1979) ad “Umprotected” (1994) vedono la collaborazione di Giusto Pio come coautore delle musiche, o degli arrangiamenti, o violinista, o direttore d’orchestra, e Pio è presenza fissa di tutti i tour di Battiato tra i musicisti.
Insieme a Battiato scrive musiche e arrangiamenti di molte canzoni di successo di Alice e Giuni Russo, come “Per Elisa” di Alice che vince il Festival di Sanremo 1981, realizza due album per Milva e tante canzoni per altri artisti. Pubblica tre album di musica leggera (“Legione straniera”, “Restoration” e “Note”), diventa socio S.I.A.E. e nel 1998 pubblica “Alla corte di Nefertiti”, mentre nell’ultimo decennio, si avvicina alla ricerca sonora acustica ed elettronica, alle musiche per teatro (ad esempio per “Medea” del gruppo teatrale Cripton di Firenze, vincitore del primo premio per la musica al Festival di Massa Carrara), e alle colonne sonore per il cinema.
L’11 gennaio 2011, in occasione del suo 85º compleanno, è stato presentato a Caerano San Marco un libro biografico dal titolo Dedicato a Giusto Pio, edito dalla Zanetti, accompagnato da un CD musicale nel quale è presente Dolomiti Suite, proposta come inno alle Dolomiti e realizzata dall’artista: altri due inediti (Clandestino e Centro di accoglienza) sono invece presenti nel volume Suoni versi colori sapori, realizzato per una rassegna d’arte che ha avuto luogo otto mesi dopo nel suo paese di nascita, Castelfranco Veneto.
Un grande nome della musica italiana.