Come girare la polenta senza il mestolo di legno? E il riso con i bisi? E come non rovinare il tegame dove si prepara il baccalà alla vicentina? Ecco storia e curiosità del più tradizionale utensile in cucina
Il mestolo di legno è senza dubbio tra gli utensili più usati e tradizionali in cucina.
Ma partiamo dall’inizio: il termine utensile in cucina deriva da una parola latina utensilia che lo ha da sempre collegato prevalentemente con l’uso in cucina. Gli utensili in cucina sono le pentole, i tegami, le posate e tutti gli attrezzi che contribuiscono e determinano la realizzazione di un piatto.
Tra i tanti materiali oggi presenti in cucina è necessario ricordare che il precursore nella realizzazione degli utensili per cucinare è stato il legno. Tra i principali motivi troviamo la facilità di reperire secoli orsono questo materiale, il suo basso costo che permetteva a chiunque di poterne possedere uno e non da ultimo la grande versatilità di un unico strumento per le preparazioni in cucina.
Il cucchiaio in legno (o mestolo in legno) è realizzato solitamente in un pezzo unico in modo da renderlo più resistente e capace di lavorare anche cibi densi, come, ad esempio, esempio il risotto. Solitamente lo si trova in legno di faggio, ma in commercio ne esistono molti tipi tanti quante sono le varietà di legno. Vista la grande porosità di questo materiale è consigliabile non pulirlo con prodotti chimici per l’effettivo rischio che queste sostanze potrebbero rilasciare nel piatto. Per questo, solitamente si consiglia di trattarlo con acqua calda e togliere eventuali residui, ma volendo si può aggiungere del bicarbonato in fase di sfregamento dell’utensile. E, per chi vuole una pulizia a prova di microscopio, il metodo migliore per pulire il mestolo di legno avviene usando sale grosso e limone.
Ci sono diverse scuole di pensiero sull’importanza e sull’uso del mestolo di legno ma in generale tutti ne riconoscono il valore storico e pioneristico in cucina. In Veneto, Terra delle Meraviglie in cui ancora oggi si assiste ad una convivenza quotidiana tra tradizione e innovazione, il mestolo di legno è l’utensile per eccellenza. In passato nelle cucine contadine non si poteva scegliere tra mille utensili diversi sia per motivi economici sia per ottimizzare il tempo e lo spazio: pertanto il mestolo di legno si usava nella preparazione dei cibi e anche nel loro consumo.
Il mestolo di legno è l’utensile più versatile in cucina
Si sposa con cibi caldi e freddi, densi o liquidi. Manico lungo o corto, liscio o decorato, può avere forme diverse, e ogni tradizione culinaria ha un suo specifico mestolo di legno a riconferma di quanto la cucina sia capace di raccontare la storia e la complessità di un contesto.
Si potrebbe girare la polenta senza il mestolo di legno? E il riso con i bisi (piselli)? E come non rovinare il tegame dove si prepara lo squisito baccalà alla vicentina oppure l’impasto delle frittelle? Il mestolo di legno abbellisce le cucine, valorizza i patti perché il profumo del legno e le sue proprietà vanno ad integrarsi al piatto completandolo e migliorandolo, non punge e non taglia ed è davvero democratico, dal momento che ne esistono di talmente tanti tipi e modelli per tutte le tasche.
Piccola curiosità veneta: nel 2014 il Comitato Gambellara in Movimento ha creato il quaderno “Il Mestolo di Legno, le ricette della nonna tra stufe e camini”, una raccolta di ricette per tramandare i piatti della cucina tradizionale della propria famiglia alle generazioni future.