5 castelli sul Lago di Garda assolutamente da non perdere: per una gita alla scoperta della storia di Veneto, Lombardia e Trentino
Il territorio del Garda presenta diversi elementi storici, artistici e culturali di diverse epoche e composizioni, tra i quali anche i castelli sul Lago di Garda: ogni borgo bagnato dal lago ha almeno un castello, un forte o un rudere che racconta un pezzo di storia dell’area gardesana.
Il lago di Garda presenta diversi elementi storici, artistici e culturali di diverse epoche e composizioni, tra i quali anche i castelli: ogni borgo bagnato dal lago ha almeno un castello, un forte o un rudere che racconta un pezzo di storia dell’area gardesana.
La maggior parte dei castelli sul Lago di Garda sono stati costruiti soprattutto durante l’epoca medievale e caratterizzati da diversi edifici agglomerati tra loro, per poi trasformarsi in residenze vere e proprie. Tendenzialmente i castelli sorgevano in un luogo strategico: una posizione elevata, rialzata o arroccata e facilmente difendibile queste erano le caratteristiche più tipiche.
I castelli sul Lago di Garda da non perdere
CASTELLO DI TORRI DEL BENACO
Le sue origini risalgono al I secolo a.C. quando le legioni romane occuparono la costa veronese del Benaco e la loro prima preoccupazione fu di fortificare le posizioni strategiche tra Peschiera e Riva.
Nel corso del tempo la struttura è stata modificata e riadattata alle varie necessità e ai gusti dell’epoca; fino a quando nel 1405, con i Veneziani la struttura incominciò a conoscere un inarrestabile declino, che culminò nel XVIII secolo con l’abbattimento della cinta muraria più esterna per far posto ad una serra di agrumi, ancora oggi presente.
È nel 1980 che, grazie ad un gruppo di volontari, nacque l’idea di recuperare il castello, diventato oramai un luogo desolato e abbandonato. Nel 1983 venne inaugurato il Museo del Castello Scaligero: la zona del pozzo, l’agrumaia, la sala dei calafati, la sala dell’oliva e del torchio, la sala della pesca e altre sale caratterizzano la visita all’interno del castello.
CASTELLO DI SIRMIONE
Il castello di Sirmione è conosciuto anche come la Rocca Scaligera: costruita nel 1278 circa da Mastino I della Scala signore di Verona su dei resti romani.
ll castello e il borgo fortificato costituivano un complesso unico e interagente: il castello come funzione di difesa del borgo, di controllo del ponte levatoio, della darsena e del porto e il borgo con le sue piccole case, una grande chiesa, il tutto raccolto all’interno di un perimetro murario di forma rettangolare, fortificato con cortine intervallate da torri. Oggi rimane solo quella presso la parrocchiale.
La Rocca Scaligera fu realizzata in quattro fasi costruttive: piccola rocca di mastio, di dormitorio e porta fortificata a ovest nel XIII secolo; costruzione di un secondo ponte levatoio durante la seconda fase; nella terza fase fu aggiunto un sistema difensivo e i relativi due recinti; fino ad arrivare nella quarta e ultima fase verso la metà del XIV secolo sono state aggiunte delle torrette del recinto orientale.
La visita permette l’accesso ai cortili attraverso un porticato interno dove è allestito un lapidario romano e medievale; la possibilità di salire sul mastio e sui camminamenti delle mura da cui si ammira la suggestiva darsena, antico rifugio della flotta scaligera e, ovviamente, un bellissimo panorama.
CASTELLO DI DESENZANO
Il Castello di Desenzano sorge su una rocca dalla quale si ammira il borgo e il lago. Venne costruito in epoca comunale e rafforzato in un secondo momento quando, nel XVI secolo, racchiudeva all’interno delle sue mura 120 case ed una chiesa dedicata a S. Ambrogio.
Nel Quattrocento la struttura fu ampliata nella parte sud per ospitare una guarnigione militare ma continuando però ad essere principalmente un rifugio per la popolazione: le cinta murarie del castello dovevano accogliere e proteggere i cittadini in caso di necessità.
Mentre a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento fino al 1943 venne trasformato in una caserma. Oggi, grazie al recupero delle mura, è possibile percorrere il camminamento di ronda e la salita al mastio d’ingresso, dal quale si gode di uno dei più bei panorami sul lago di Garda.
Oggi il castello non presenta caratteristiche particolari: non è stata lasciata nessun tipo di mobilia dell’epoca e la sua struttura non presenta un’architettura da urlo ma è un buon d’osservazione verso il lago e il paese. E’ anche un luogo dove vengono fatte cerimonie ed eventi.
L’origine del Castello di Malcesine ristale alla fine del primo millennio a.C. e costruito dagli antichi Longobardi. Nel corso dei secoli passò di mano in mano dei vari conquistatori che lo modificarono in base alle proprie necessità. Dall’estate del 1902 venne dichiarato Monumento Nazionale: oggi, i suoi spazi ospitano matrimoni ed eventi ma anche un Museo di Storia Naturale, rinnovato nel 2008.
Museo del tutto particolare è questo: è un luogo di incontro dove la visita diventa sensoriale; si può guardare, toccare, annusare, ascoltare o utilizzare schermi touch screen. Dopo aver visitato le sale del museo, ci si trova nella “sala di Goethe”, luogo dove è possibile ammirare alcuni acquarelli fatti proprio da Goethe durante il suo viaggio in Italia: acquarelli che danno uno scorcio del lago e di Malcesine dell’epoca.
L’intero castello è caratterizzato da un cortile interno, sale e un mastio che domina il lago. Dal cortile è possibile raggiungere l’antica residenza scaligera, dove è previsto nel prossimo futuro un Museo delle Galere Veneziane: il progetto prevede una parte che raccoglie le illustrazioni del celebre trasporto delle navi da terra e dall’altra, il tentativo di recupero di una galea veneziana affondata nel lago davanti al porto di Lazise.
Tra l’888 e il 961 Lazise risulta essere “villa libera“, cioè paese non soggetto ad alcun feudatario: si parla del primo comune libero d’Italia. Durante il Medioevo, Cansignorio della Scala rafforzò le mura: mura che circondarono l’intero paese e intervallate da 20 torri scudate e protette da tre porte. Inoltre decise di costruire il castello scaligero, che apparteneva al complesso di opere difensive del territorio di Verona predisposte dai della Scala e il relativo porto militare.
Durante la dominazione veneziana, Lazise divenne il paese più importante della sponda veronese del lago e il castello fu adibito a residenza dei magistrati della Repubblica veneziana. I Della Scala, i Veneziani, i Francesi e gli Austriaci lo modificarono a loro piacimento.
È con l’Ottocento che il castello venne salvato dalla sua rovina: il Conte Burri, dopo averlo acquistato, lo restaurò trasformando il porticciolo dell’antico castello nel giardino del castello con palme, cedri e due piante enormi di magnolia. Inoltre il Conte costruì al suo interno anche la villa Bernini, abbattendo così una buona parte delle mura.
Le mura della cittadina erano protette da un profondo fossato e le porte di accesso erano 3: porta San Zeno, destinata alla popolazione e al transito delle merci, porta Cansignorio e porta del Lion, entrambe adibite a usi militari. Quest’ultime durante l’età della Serenissima rimasero quasi sempre chiuse per impedire il contrabbando. Oggi è possibile percorrerle in un’ora.
Autrice: Katja – Il Miraggio – consigli di viaggio e arte