Il Veneto (soprattutto Padova e Vicenza), la gente, il mondo del lavoro e l’amore nell’ultimo romanzo firmato dallo scrittore Ausilio Bertoli, Un mondo da buttare
Il Veneto, soprattutto le province di Vicenza e Padova terre di origine e di adozione di Ausilio Bertoli, sono al centro dell’ultimo romanzo Un mondo da buttare, uscito di recente per Italic & Pequod con postfazione di Michele Monina.
Un Mondo da Buttare, sì, ma anche un romanzo in cui i veneti entrano in rapporto diretto con la gente dell’Est che spesso si illude di trovare in Italia la terra promessa.
Il protagonista dell’ultimo libro di Bertoli è Stefano Vitti, un “immigrato” arrivato dalle Marche a Padova per lavorare come creativo in un’agenzia pubblicitaria, come ci illustra l’autore: “Disdegnando l’impiego nella farmacia di famiglia, nei weekend si rifugia nella cascina ereditata dal padre, in mezzo ai campi di San Vito Vicentino, in cerca d’ispirazione. Ma lì è costretto a ricorrere alle cure preventive di un ansiolitico per attenuare i disagi provocati dai rumori eccessivi dei vicini”
L’esistenza del giovane Stefano, tanto inquieto quanto appassionato del proprio lavoro, è scandita da continue conoscenze femminili: “L’inquilina Barbara, ossessionata da Belen, la bella lettone Katrina, calamita per tutti i maschi, Sarah generosa studentessa di psichiatria e Dalia, grintosa giornalista giramondo, amante della concretezza. Tutte donne che lo attraggono fortemente per via di quella sua insaziabile ricerca di un affetto sincero e di sicurezze. È in quest’acqua un po’ stagnante che nuota la sua malcelata stanchezza di vivere, la propensione a sfuggire ai legami duraturi, mischiata a un desiderio impellente di valori alti, spirituali, spesso ignorati se non sbeffeggiati dai più nell’odierna civiltà del fondoschiena“.
Le giornate di Stefano, vissute in una città “palcoscenico e sistema di comunicazioni”, si ispirano alla vita reale della nostra società in crisi: mito della bellezza, mal di vivere, sogni di successo, occupazioni precarie, trappole maschiliste, spettro della perdita del lavoro.
Il risvolto finale, in terra lettone, fa però riflettere sul valore dei sentimenti genuini, disinteressati.
Una vita nella letteratura, quella di Ausilio Bertoli: nato a Grumolo delle Abbadesse, ha studiato all’Università di Trento, di Venezia e di Urbino, dove si è laureato in Sociologia della comunicazione con il professore Enrico Mascilli Migliorini, che gli ha pubblicato la tesi nei Quaderni di Sociologia della Comunicazione (1976).
È ricercatore sociale e pubblicista e la critica letteraria Rosanna Favilla l’ha descritto come “un erede diretto della tradizione scapigliata”
Da Mario Rigoni Stern a Natalia Ginsburg, nel suo percorso: “Nell’epigrafe di Un Mondo da Buttare riporto alcuni versi emblematici di Fernando Bandini, tratto da “La mantide e la città”: “Insegnami a star calmo/se il sogno s’intravvede come vero/laggiù dove campanule scoppiate/pendono senza nervo/dalla rete metallica fitta di gocce”. Bandini mi ha incoraggiato a scrivere narrativa, come mi ha incoraggiato e dato suggerimenti Mario Rigoni Stern. Natalia Ginsburg, oltre a spingermi a continuare nella scrittura, mi ha esortato ad essere sintetico e incisivo”
Scrive dall’adolescenza, ha insegnato, fatto l’assistente universitario di Sociologia della comunicazione ed è giornalista: “In questo libro, che in fondo è una storia sentimentale, affronto i disvalori della società di adesso, tra cui l’individualismo eccessivo, la sudditanza al dio-denaro e all’apparenza, le imposizioni della moda, la strumentalizzazione del corpo femminile, la precarietà nel mondo del lavoro”
Un Mondo da Buttare è ambientato nel Veneto, soprattutto a Padova (quartiere Arcella) e Vicenza (contrà San Pietro / Ponte Angeli), nelle Marche (monastero di Fonte Avellana, alle pendici del monte Catria) e a Riga, capitale della Lettonia. “Il protagonista è un pubblicitario marchigiano trapiantato a Padova, mentre tra le protagoniste spicca una giornalista vicentina (Dalia), inviata del quotidiano “Italia Nuova” di Bologna, che lo introdurrà al mondo del giornalismo, il suo sogno”
Il libro sarà presentato sabato 10 giugno presso lo Spazio6 in centro a Vicenza, moderato dal Direttore di Sgaialand Magazine Ilaria Rebecchi, con la partecipazione live della band IREBLA.
Fonte immagine Ausilio Bertoli: Giovanni Gianello