Un luogo antico e suggestivo, tesoro d’arte e storia per i turisti di tutto il mondo: è il Tempio Canoviano di Possagno, immortalato nelle foto di Elisa Parente Corte

Il Tempio Canoviano di Possagno è la chiesa parrocchiale, consacrata alla Santissima Trinità. Il Tempio è una costruzione neoclassica progettata da Antonio Canova e disegnata da Pietro Bosio e Giovanni Zardo con la collaborazione dell’architetto Giannantonio Selva e Luigi Rossini. La costruzione fu cominciata l’11 luglio 1819 e il Tempio fu inaugurato nel 1830. Il tempio si trova ai piedi del Col Draga a 342 metri sul livello del mare.

Il tempio di Antonio Canova è una grandiosa costruzione neoclassica posata su un’altura ai piedi del Col Draga a 342 metri s.l.m. Poggia su tre ampie gradinate e su un vasto acciottolato dalle artistiche forme geometriche progettato dall’architetto Giuseppe Segusini.
Nel Tempio si possono distinguere tre elementi architettonici: il colonnato, che richiama il Partenone di Atene; il corpo centrale simile al Pantheon romano; l’abside dell’altare maggiore.
Le tre parti rappresentano simbolicamente le tre fasi essenziali della storia: la civiltà greca, la cultura romana ed infine la grandezza cristiana.

Il diametro esterno è di 35,764 metri, quello interno ne misura 27,816. I muri di quasi 8 metri contengono corridoi interni e scale per i vani superiori e la cupola.
L’atrio (o pronao), interamente in pietra viva, lungo 27,816 metri (come il diametro interno e l’altezza della cupola), è composto da 16 colonne di ordine dorico sostenenti un architrave di ordine attico.
Queste colonne sono alte 10,14 m alla base, e sono di lumachella, una pietra porosa di Costalunga (località sulle colline a sud di Possagno).
Il grande portone d’entrata è sostenuto da due stipiti, sempre di lumachella, alti ben 7,032 metri, larghi 1,043 m spessi 0,51 m. L’architrave ha una lunghezza di 4,4 m. Sul frontone sono scolpite le parole latine DEO OPT MAX UNI AV TRINO (Tempio dedicato a Dio ottimo massimo, uno e trino). Impreziosiscono il fregio 7 mètope di allievi del Canova (l’artista riuscì solo a farne il modello in gesso), e altre mètope decorative alternate a triglifi.
Il timpano è spoglio (il Canova non fece tempo a decorarlo). La cupola è ricoperta di squame di pietra, la rotonda ha sulla base uno zoccolo in pietra locale ed è rifinita con stabilitura a calce.

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La cupola semisferica poggia del Tempio Canoviano di Possagno su una cornice con fregi dorati ed è decorata da 224 lacunari contenenti ciascuno un rosone in legno dorato di 14 forme diverse. Il pavimento è costituito da pietre bianche e rosse del Piave. Gli altari laterali, alti 7,05 metri e larghi 4,11 m sono delle preziose edicole in stile ionico, opera di Stefano Marcadella, scalpellino di Pove.
Sono di biancone, pietra del Grappa e di lumachella. Ospitano (cominciando dalla destra entrando) i quadri di Luca Giordano (S. Francesco di Paola), Palma il Giovane (Gesù nell’orto), Giovanni de Sacchis, detto il Pordenone (Madonna della Mercede), Andrea Vicentino (SS. Sebastiano; Francesco, Rocco, Antonio con la Madonna e Gesù Bambino tra la gloria degli Angeli). Sul lato destro c’è la nicchia con la Pietà (fusione in bronzo di Bartolomeo Ferrarisu modello canoviano). Sempre in questa nicchia, fino al 1852, era sistemato anche l’organo Callido, trasferito nell’abside. Sopra l’altare maggiore troneggia la pala canoviana della Deposizione, dipinta dall’artista durante i soggiorni possagnesi. Sulla nicchia centrale di sinistra trova posto la tomba del Canova e del fratellastro mons. Giovanni Battista Sartori-Canova, Vescovo di Mindo con i rispettivi busti in marmo (quello del Canova è un pregevole autoritratto, l’altro è opera di Giovanni De Min. Sopra le porte di ingresso sono collocate due mètope canoviane in gesso con soggetti dell’antico testamento. I due Angeli posti ai lati della scuola dei Torretti, maestri di Canova.

Il Tempio Canoviano di Possagno venne progettato dal Canova in più riprese tra il 1804 ed il 1818, aiutato per i disegni da Pietro Bosio e Luigi Rossini, con consigli epistolari di Giannantonio Selva e Antonio Diedo. L’11 luglio 1819 ci fu la posa della prima pietra, tra grandi feste in paese e la partecipazione del Canova e di altre autorità.
La spesa del Tempio venne sostenuta quasi per intero dallo scultore; ai lavori partecipò praticamente tutta la comunità di Possagno (che fornì anche alcuni materiali e lavoro volontario) e lavoranti del circondario.
Il Canova morì il 13 ottobre 1822, quindi a lavori appena iniziati, ma nel suo testamento affidò al fratellastro mons. G. Battista Sartodi il compito di portare a termine l’impresa, cui teneva in modo precipuo. Il 7 maggio 1832 il Tempio, chiesa parrocchiale di Possagno, è solennemente consacrato alla Trinità.

 

Foto: Elisa Parente Corte – Dovetiporto
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Redazione Sgaialand
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