La sopressa vicentina è presente su ogni tavola della Terra delle Meraviglie accompagnata dal pan biscotto e da un goto di vino rosso, quelo bon
La sopressa vicentina non è solo una prelibatezza della città del Palladio, ma vanta anche radici storiche e citazioni artistiche. La possiamo trovare rappresentata del dipinto Cristo in casa di Marta Maria e Lazzaro (1557) del pittore bassanese Jacopo Da Ponte, dove, nella cucina in tumulto per l’arrivo dell’importante ospite, viene affettata dal padrone di casa. Inoltre, nell’elenco dei mercuriali della Camera di Commercio di Vicenza, dal 1862, è presente la voce “Salame e Soppressa”, a sottolineare l’uso tradizionale di questo prodotto e il suo stretto legame con il territorio vicentino.
Dal 1950 sono molte le feste paesane e le manifestazioni dedicate a questo insaccato, legato alla cultura e alla tradizione gastronomica della città di Vicenza.
Dal 2007 la sopressa vicentina può fregiarsi del marchio DOP e viene realizzata secondo un rigoroso disciplinare del 2003. La zona di produzione si trova nella sola provincia di Vicenza, nel territorio compreso tra le Dolomiti, l’Altopiano di Asiago e i Colli Berici.
Per la preparazione vengono utilizzati solamente i tagli migliori del maiale, macinati e conditi con una miscela di sale, pepe e spezie, ottenendo una pasta omogenea. Il tempo di stagionatura e il luogo nel quale viene conservata conferiscono al budello esterno un colore che va dal bianco sporco al grigio. Al taglio, la carne appare rosata, con le parti grasse distribuite in maniera omogenea. In alcuni casi viene aggiunto un po’ di aglio, che dona al prodotto un sapore delicato ed inconfondibile.
Meravigliosa con la polenta, utilizzata in molte preparazione, è la merenda perfetta per tutti i bambini della Terra delle Meraviglie se servita con un pezzo di pane scaldato sulla brace.