Sei under 35 e negli ultimi 3 anni hai elaborato una tesi di studio o ricerca che valorizzi la figura della donna nell’ateneo? Allora non perderti il Premio di Studio Elena Lucrezia Cornaro Piscopia indetto dall’Università di Padova!
Arriva il premio di studio intitolato a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, promosso dall’Università degli Studi di Padova, l’Associazione degli Amici dell’Università di Padova, l’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova e Solgar Italia Multinutrient S.p.A.
Questo premio di studio si inserisce nel percorso di avvicinamento alle celebrazioni dell’ottocentesimo anniversario della fondazione dell’Università di Padova, che sarà nel 2022 e premia tesi e lavori di ricerca che valorizzino il ruolo delle donne nella storia dell’Università.
Perchè una borsa di studio intitolata a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia? Perchè è stata la prima donna laureata al mondo, e possiamo vantare questo primato proprio nella Terra Delle Meraviglie: la proclamazione infatti è avvenuta proprio all’Università di Padova.
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, indicata anche come Elena Lucrezia Corner (Venezia, 5 giugno 1646 – Padova, 26 luglio 1684), è stata un’erudita veneta ricordata come la prima donna a ottenere un dottorato al mondo.
Figlia di un nobile veneziano, che ne favorì in tutti i modi l’educazione, a diciannove anni prese i voti come oblata benedettina, proseguendo gli studi di filosofia, teologia, greco, latino, ebraico e spagnolo.
Ormai nota agli studiosi del tempo, a partire dal 1669 fu accolta in alcune delle principali accademie dell’epoca. Quando il padre chiese che la figlia potesse laurearsi in teologia all’Università di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppose duramente, in quanto riteneva “uno sproposito” che una donna potesse diventare “dottore”.
Nel 1678, a 32 anni, ottenne finalmente la laurea ma gliela concessero in filosofia, non in teologia. Non poté, in quanto donna, esercitare l’insegnamento. Questo traguardo non rappresentò una spinta alla parità del diritto allo studio per le donne; si sarebbe dovuto aspettare fino al 1732 per la laurea in Italia di un’altra donna, la fisica bolognese Laura Bassi.
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