Sono passati ormai quasi 70 anni da quel 1952, anno in cui nacque la casa vinicola Canella. Oggi in azienda è arrivata la terza generazione della famiglia, il mondo è completamente cambiato, ma il sorridente cameriere stilizzato Canella continua a rappresentare un punto fisso e diventa parte del prestigioso registro che celebra le Imprese che con il loro impegno hanno fatto la storia del tessuto imprenditoriale italiano.

L’affascinante storia della celebre casa vinicola Canella SpA ebbe inizio nella storica Osteria Forte del ’48 di San Donà di Piave, dove il giovane Luciano Canella venne incaricato da sua madre Giovanna, proprietaria dell’Osteria, di fornirle del vino da servire ai suoi clienti. A quel tempo la scelta non era certo vasta, e Luciano pensò di ideare e creare personalmente un vino leggero e beverino: si fece regalare delle vecchie bottiglie di spuma dal tappo meccanico da un produttore locale, e le riempì di vino, spumantizzandolo e dolcificandolo artigianalmente.


Le prime bottiglie cominciarono da subito ad attirare nuovi clienti nell’osteria della madre, ma anche altri ristoratori della zona, che espressero un elevato interesse per quei nuovi vini, così leggeri e frizzanti. Fu allora che Luciano Canella iniziò la produzione delle sue primissime bottiglie etichettate, per poi rendersi conto pochi anni dopo che da solo non sarebbe più riuscito a produrre un numero sufficiente di bottiglie. Nel 1952 nacquero la prima cantina a San Donà di Piave e la prima squadra di Luciano.

I vini Canella cominciarono a essere presenti nei migliori ristoranti della zona e il giovane Luciano – già negli anni ’60- capì l’importanza dell’allora futuristico concetto di testimonial: in alcune foto dell’epoca possiamo infatti trovare Vittorio Gassman e Nicola Arigliano che brindano con vini Canella nel ristorante Geremia di Mestre.

Il visionario imprenditore esplorò anche il mondo del branding e del marketing, intuendo fin da subito che vicino al cognome Canella c’era il bisogno di un logo. Trasformò quindi la “C” di Canella in un cameriere che serviva del vino. Questo logo, e aggiornato e modernizzato, si trova tuttora in tutte le bottiglie Canella.

Nella foto, Lorenzo Canella e Alessandra Canella giocano su un cartello stradale che stava per essere posizionato nella strada per Jesolo. “Alles trinken Canella weine” è l’ambizioso slogan rivolto ai turisti tedeschi in vacanza nel litorale veneto.

canella spa

Ed è proprio quell’omino Canella oggi a entrare ufficialmente nel prestigioso registro dei “Marchi Storici italiani di Interesse Nazionale”, un importante riconoscimento che lo Stato Italiano, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, assegna alle Imprese che con il loro impegno hanno fatto la storia del tessuto imprenditoriale italiano. Canella si va ad aggiungere quindi a nomi come Saila, olio Sasso, birra Forst, amaro Lucano, Cirio, Sperlari, Ferrari e Antinori, solo per citare alcuni marchi in campo alimentare.

Per celebrare degnamente questo importante traguardo, la casa spumantistica di San Donà di Piave ha annunciato la nascita di una nuova etichetta: un prezioso Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore, dove verrà rappresentato l’iconico simbolo della casa. Una bottiglia in cui è racchiusa tutta l’esperienza della famiglia Canella.

Il Museo scrigno di preziosi tesori

Oggi potete ripercorrere questa affascinante storia tutta veneta nel Museo d’impresa Canella inaugurato proprio recentemente presso la sede dell’azienda. Al suo interno potrete ammirare un gran numero di bottiglie che vanno dal 1947 fino ai giorni d’oggi. Oltre alle bottiglie, moltissimi ritagli di giornale, articoli, pubblicità, veri cimeli del marketing, manifesti e gadget che hanno caratterizzato la storia di Canella. Il Museo d’impresa è oggi uno spazio “a tema cinema” che accoglie visitatori e Canellalovers, ma anche un luogo di ispirazione da adibire a sala riunioni interne, tasting e molti altri progetti a cui il talentuoso Tommaso Canella – terza generazione della famiglia- sta già pensando con la competenza e la vision innovativa che gli appartengono.

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Redazione Sgaialand
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