Sapete qual è lo sport più “sgaio” del momento? Il tamburello, che con l’ A.S.D. Tambueo torna a conquistare la Terra delle Meraviglie partendo da origini antiche

Il tamburello è uno sport con origini antichissime.
Si pensi, infatti, che i primi a praticarlo furono gli antichi romani. Da Roma, poi, è sopravvissuto alla storia passando da una corte all’altra arrivando persino a Versailles. Ad oggi, invece, non è tra i primissimi sport di squadra praticati in Italia, eppure, proprio nella Terra delle Meraviglie, una giovane realtà ha deciso di colmare questo vuoto e ha riportato proprio a Padova, città in cui questo sport era diffusamente praticato fino ai primi anni del secolo scorso, il gioco del tamburello. Stiamo parlando dell’A.S.D. Tambueo Padova e abbiamo intervistato per voi Stefano Varotto, Presidente della società.

Quando e come è nata la vostra realtà?
Io e mia moglie (ndr: anche lei giocatrice) abbiamo scoperto questo sport quando vivevamo a Barcellona. Il tamburello lì è molto praticato e fin da subito ci ha affascinato. In Catalogna esistono circa una dozzina di squadre. Abbiamo iniziato per gioco e da lì non ci siamo più fermati.

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E quando siete tornati a Padova?
Non immaginavamo che a Padova questo sport esistesse. Abbiamo provato ad indagare per scoprire se ci fosse possibilità di portare avanti questa passione e, fortunatamente, abbiamo scoperto che al CUS si teneva anche un corso di palla tamburello. Così, ci siamo iscritti e, nel 2011, assieme a Damiano Fusaro, all’epoca responsabile del corso e ad oggi ancora membro importante della società, abbiamo creato la squadra e abbiamo cercato di farci conoscere per creare un nostro giro.

La palla tamburello però è uno sport curioso e divertente. Non basta questo per farlo conoscere?
Infatti, questo è proprio il suo punto di forza. Alle scuole medie spesso si gioca a palla tamburello. Pensa, è il terzo sport più praticato nelle scuole. Tante persone lo provano per caso, in classe o tra amici, e poi vogliono farlo di nuovo. Ed è qui che entriamo in gioco noi, anche perché a Padova siamo un unicum. A Verona, per esempio, è diverso: ci sono circa 20 società sportive ben strutturate, con diverse categorie, persino i pulcini. Quando abbiamo iniziato era prettamente un hobby, ci si divertiva. Poi ci si lega, si fa squadra e si diventa più bravi anche sul campo.

Ci spieghi un po’ come funziona?
Dunque, ci sono 4 specialità di tamburello: il tamburello indoor, quello praticato in palestra; il tambeach, ovviamente in spiaggia, il tamburello open, dove si gioca 5 contro 5, e il tamburello a muro, la cui peculiarità ovviamente è quella di avere un muro d’appoggio.
L’A.S.D Tambueo propone il tambeach, da maggio ad ottobre, con partecipazione a tornei nazionali ed internazionali, da settembre ad aprile il tamburello indoor e ovviamente la disciplina open, partecipando a diverse competizioni. La nostra è una società giovane: siamo più o meno 30 persone, tutte sotto i 30 anni.

Quali obiettivi avete?
Puntiamo sui giovani. Questo è uno sport divertente, adatto a grandi e piccini, ma proprio per questa sua peculiarità, è molto facile farlo amare fin dalla più tenera età. Stiamo partecipando ad eventi assieme ad altre realtà per farci conoscere dai più giovani e, sempre per questo motivo, ci stiamo avviando verso la formazione all’interno delle scuole.

Ti faccio un’ultima domanda. Perché giocare a tamburello?
Perché? Beh… prendi in mano un tamburello, all’inizio sei un po’ impacciato, ma dopo un’ora ti diverti e non smetti più.

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Redazione Sgaialand
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