Intervista ad Alice Pomiato, che da Treviso è volata – momentaneamente e quasi per caso- a Lipari. Passando per per mezzo mondo.
Definire Alice Pomiato una vera e propria nomade digitale è forse ciò che di più immediato possiamo fare quando pensiamo a lei, ma se ci fermiamo un istante a ripercorrere gli ultimi anni della sua giovane vita potremmo dire molto, ma molto di più. A partire dal recentissimo trasferimento a Lipari, dove è volata con grande entusiasmo dopo avere risposto ad un noto annuncio su Facebook che ha fatto sognare moltissimi utenti desiderosi di mettersi alla prova, cambiare vita e, perché no, vivere un eventuale secondo lockdown in spazi decisamente poco angusti e ristretti. Se ve lo siete persi, ecco il testo:
Nata e vissuta tra Treviso e provincia, Alice Pomiato ha studiato Comunicazione e lavorato come Social Media Strategist finché ha messo in discussione il suo sistema di valori e deciso di partire con un biglietto di sola andata per regalarsi il tempo di capire chi volesse diventare e cosa realmente volesse fare, nel mondo e per il mondo.
Negli ultimi anni ha vissuto tra Australia e Nuova Zelanda, Malaysia, Singapore, Indonesia, Cina, Hong Kong, Cambogia, Vietnam e Thailandia. Alice cerca di vivere in modo sostenibile e consapevole, ama i viaggi e scriverne: leggere i suoi post- racconti è un’esperienza altamente consigliata, immersiva, potente, arricchente.
Rimpatriata per amore e per dare vita a “vedere verde“, un progetto green dedicato alla scoperta di stili di vita alternativi, sostenibili, etici e consapevoli, Alice ora è a Lipari, dove l’abbiamo virtualmente raggiunta per farci raccontare l’esperienza che sta vivendo e scoprire i suoi prossimi progetti.
Alice, prima di tutto, qual è stato il tuo primo pensiero alla lettura di quell’annuncio su Facebook?
Mi si sono illuminati gli occhi e dentro di me ho pensato: SIIII, SIIII! DANNAZIONE, SI! è proprio quello che mi serve ora.
Ero appena rimpatriata dalla Nuova Zelanda e stavo facendo le due settimane di isolamento volontario a Modena, dalla mia ragazza. Lei avrebbe dovuto raggiungermi proprio in NZ, dove avremmo voluto iniziare insieme un nuovo capitolo della nostra vita, ma purtroppo non è mai riuscita a partire. Sono tornata per amore ma anche per dare vita a “vedere verde” un progetto che ha preso vita su Instagram, dove voglio raccontare di stili di vita sostenibili e consapevoli. Tutto questo per dirti che ho esultato alla vista di quell’annuncio, perché era proprio tutto quel che cercavamo: entrambe lavoriamo da remoto e avevamo voglia di vivere in campagna e vedere qual è il lavoro dietro un’azienda agricola. In questo modo abbiamo avuto l’opportunità di vivere Lipari e l’arcipelago per un po’. Unire il lavoro, con la passione per il viaggio lento. Quell’annuncio è diventato virale.
Luis, il ragazzo che l’ha pubblicato, ha ricevuto più di 4.000 mail e leggendone qualcuna a caso, è rimasto colpito dalla nostra. Siamo qui per volere del caso e tanta, tanta fortuna.
Conoscevi già l’isola?
No, non sono ero mai stata alle Eolie. Sono finita in Nuova Zelanda, ma questa meraviglia sotto casa è rimasta inesplorata. Bisognava rimediare al più presto!
Quanto ti fermerai e come trascorrono le tue giornate tipo?
Insieme a Luis, il ragazzo che ci ospita, abbiamo concordato un periodo di due mesi che si andrà a concludere indicativamente tra fine dicembre/inizio gennaio. La mattina non abbiamo sveglie, possiamo svegliarci alle 5 come alle 8, dipende. Ma cerchiamo di svegliarci all’alba, è imperdibile da qui; posso dire senza ombra di dubbio che dal Numero Zero c’è la miglior vista dell’isola. La prima cosa che facciamo è dare da mangiare agli asini, ai polli e poi a cani e gatti. A seconda delle esigenze di ognuno, decidiamo la sera prima come organizzarci la giornata. Curiamo l’orto raccogliendo, piantando e pulendo, aiutiamo nella manutenzione, sbrighiamo commissioni (facciamo la spesa, ogni sabato portiamo il raccolto al GAP – Gruppo di Acquisto Popolare delle Eolie), cuciniamo e autoproduciamo saponi. Il tutto 1/2/3 ore al giorno, dipende da cosa c’è da fare. Sabato e domenica sono liberi. Noi preferiamo lavorare la mattina, in modo da sbrigare tutto e poi dedicarci ai nostri progetti o a esplorare l’isola. Monia è Communications Strategist freelance da quasi 10 anni, io sto sviluppando questo progetto dedicato alla sostenibilità e scrivendo il libro che contiene i diari di viaggio di questi passati due anni.
Cosa ti sta maggiormente piacendo o colpendo di questa esperienza e di questo luogo?
Le isole minori sono magiche, specialmente in bassa stagione. Amo il fatto che possiamo viaggiare lento, a costo quasi zero, aiutando la comunità che ci ospita e avendo l’opportunità di esplorare e raccontare questo luogo. Un mese è volato e abbiamo già imparato tantissimo: a riconoscere ortaggi ed erbe spontanee, a coltivarli e cucinarli, a gestire diversi animali. Passare tanto tempo in un luogo ti permette di viverlo, capirlo e assaporarlo veramente. C’è il tempo di conoscere i paesani che non sono di fretta o impegnati come in alta stagione, di farsi raccontare storie, chicche, itinerari del posto. Ti ritrovi a fare trekking immersa nella natura, completamente sola. Permette di bilanciare un lavoro online con un lavoro offline.
Consiglieresti quest’esperienza? Perché?
Assolutamente, per varie ragioni. Esperienze come queste si possono fare da anni grazie ai siti di www.workaway.info o www.wwoof.net , che permettono di lavorare ovunque nel mondo in cambio di vitto e alloggio. Si finisce ovunque, a fare le esperienze più impensabili. Lo possono fare tutti, per una settimana, come per sei mesi. Ogni Host e ogni fruitore sono registrati con documento d’identità, si presentano e si recensiscono a vicenda per garantire trasparenza e sicurezza. Se c’è qualcosa che volete imparare, o qualche luogo nella quale vi piacerebbe vivere per un po’, questa è un’ottima occasione da sfruttare. Inoltre, permette di abbattere i costi per chi come me vive e lavora viaggiando. Io amo la vita di campagna, ha molto da insegnare. Mettere le mani nella terra è per me una terapia dell’anima. Dedicarmi a cose semplici, concrete, vitali, dove posso staccare dal mio lavoro online e connettermi alle sensazioni fisiche, è un toccasana. Il lavoro a contatto con gli elementi naturali mi riequilibra e mi restituisce energia. Inoltre, regala tanta consapevolezza: il sapere come cresce una pianta, come va curata, quanto ci mette, come difenderla e quanto venderla. Coltivare quello che poi finisce sul piatto è una soddisfazione.
Quale sarà la prossima destinazione di Alice Pomiato, Covid permettendo?
Abbiamo pubblicato qualche annuncio online per trovare un’altra realtà italiana dove ripetere la bellissima esperienza. Abbiamo ricevuto tante risposte, tutte molto interessanti. Cooperative, società agricole, ecovillaggi, realtà alternative e rivoluzionarie. Fosse per me vorrei conoscerle tutte. Stiamo vagliando le varie proposte, ma credo faremo in modo di rimanere in Sicilia almeno fino a Marzo, finché la situazione si sistemerà.
Raccontaci di più del progetto Vedere Verde e dove possiamo trovarlo.
Al momento si trova su Instagram, mi trovate su @aliceful. La sostenibilità è un grande tema che dev’essere la soluzione al problema più grande del nostro tempo: i cambiamenti climatici. Possiamo essere catastrofici o possiamo fare del nostro meglio per fare divulgazione e agire in modo consapevole. Io voglio essere utile e leggera, senza perdere la spontaneità.
Su Facebook, invece, vi basterà cliccare sul tasto “segui” per leggere i racconti di viaggio che pubblico. Cliccando qui, avrete un assaggio per catapultarvi a Lipari. Grazie per essere arrivati fin qui e buon viaggio!