In occasione della 51° edizione del Vinitaly, parliamo di uno dei vini più pregiati della terra delle meraviglie: l’Amarone della Valpolicella, la “valle dalle molte cantine” (vallis polis cellae)

L’ Amarone della Valpolicella è un vino veneto, prodotto esclusivamente nella provincia di Verona, in diciannove comuni della fascia collinare settentrionale. Tutte le fasi produttive di questo vino devono obbligatoriamente essere condotte all’interno di questa precisa area geografica.
Possiamo far risalire la sua origine al quarto secolo dopo Cristo, grazie ad una lettera di Cassiodoro, ministro di Teodirico, re dei Visigoti, nella quale è descritto un vino ottenuto con una speciale tecnica di appassimento delle uve, chiamato allora Acinatico e prodotto proprio nella Valpolicella. L’Acinatico è l’antenato del Recioto e dell’ Amarone della Valpolicella. Un tempo nella valle veronese veniva prodotto solo il Recioto, un vino dolce e vellutato, costituito dalle uve raccolte dalla parte superiore del grappolo. Con il trascorrere delle stagioni, le uve, benché lavorate con il medesimo procedimento, a seguito della fermentazione, diedero vita ad un vino non più dolce, ma secco. Nacque così l’ Amarone della Valpolicella, vino di produzione decisamente recente. Infatti, il successo arriva nel 1968 con l’attestazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) e, nel 2010, con l’ambito riconoscimento DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

amarone della valpolicella
L’ Amarone della Valpolicella si presenta come un vino dal colore rosso rubino, che col tempo acquisisce riflessi mattonati. Il profumo è speziato, persistente, con sentori di noce e frutti del sottobosco, ma anche di cioccolato. Il gusto è secco, pieno e robusto, ma al contempo vellutato ed equilibrato. Al palato resta il caratteristico retrogusto amarognolo, da cui deriva il suo nome. È un vino inimitabile, strutturato e rotondo. Le sue caratteristiche e il suo frutto succoso permettono di apprezzarne le qualità sia da giovane, che invecchiato, quando troviamo dominanti i sentori di muschio.
È bene servirlo ad una temperatura compresa tra i 18 e 20°C. Per poterne apprezzare tutte le caratteristiche, si consiglia di stappare la bottiglia almeno due ore prima e, nel caso di un vino invecchiato, di lasciarlo decantare in caraffa. Essendo un vino corposo e pieno, l’Amarone si adatta molto bene a piatti locali della tradizione, come la pasta e fasoi o il risotto con il tastasal. È un vino da tutto pasto, ottimo l’abbinamento con brasati e selvaggina, ma anche con salumi e formaggi stagionati. Per i momenti di relax, l’ Amarone della Valpolicella invecchiato è un eccellente vino da meditazione.
Ricordate, ogni tanto, anche quando si parla di vino, #prendilasgaia: Mejo berghene na possa che spanderghene na giossa.

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Redazione Sgaialand
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