La storia di Elisa Zago è un racconto di passione e dedizione, che culmina nella gioia di vedere le persone emozionarsi quando ricevono un ritratto che li rappresenta insieme ai loro cari. Dalla sua prima creazione, realizzata come regalo di compleanno per il futuro marito, ai numerosi ritratti che oggi decorano le case dei suoi clienti, Elisa ha mantenuto viva la sua missione di creare ricordi duraturi e significativi. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio, ecco cosa ci ha raccontato!
Elisa Zago, classe 1985, è l’anima creativa di Asile’s World LAB, un piccolo mondo dove l’arte e l’essenzialità si fondono in un’unica visione. Laureata in Disegno Industriale del prodotto dopo un percorso all’Istituto Statale d’Arte di Venezia e una parentesi dedicata alla danza hip hop, Elisa ha creato un universo unico dove ogni disegno racconta una storia.
Il nome “Asile” è Elisa scritto al contrario, un simbolo del suo approccio personale e autentico all’arte. Nel suo laboratorio, ogni opera è pensata e realizzata con il cuore, utilizzando forme primarie come cerchi, quadrati e rettangoli per delineare le caratteristiche essenziali delle persone. Questa semplicità stilistica, unita alla filosofia del “less is more”, permette a Elisa di creare ritratti dallo che non solo catturano l’aspetto fisico, ma anche le emozioni e le sensazioni dei momenti rappresentati. Questo approccio essenziale e diretto, unito al bianco e nero, rende ogni sua creazione unica e immediatamente riconoscibile.
Oltre ai ritratti personalizzati, Elisa realizza anche loghi, immagini coordinate e collabora con altri artisti e artigiani per offrire una gamma sempre più ampia di prodotti unici e originali. Come dice Alda Merini, “Ciò che nella vita rimane, non sono i doni materiali, ma i ricordi dei momenti che hai vissuto e ti hanno fatto felice”. Con Asile’s World LAB, Elisa Zago crea opere che diventano ricordi indelebili, regali speciali capaci di emozionare e raccontare storie.
Ora, scopriamo di più sulla sua affascinante visione artistica attraverso l’intervista che ci ha gentilmente concesso.
Come è nata l’idea di Asile’s World LAB e cosa rappresenta per te?
Asile’s world Lab è nata come forma di riscatto per me. Sentivo che era arrivato il momento di investire su me stessa e trovare un posto dove si potesse vedere anche quello di cui ero capace. La mia idea era quella di continuare a lavorare per l’agenzia per la quale lavoravo e in più portare avanti i miei lavori personali
Qual è la filosofia dietro alle tue illustrazioni?
È la ricerca dell’essenza, dell’essenziale. Devo riuscire a disegnare un soggetto con meno linee possibili per poter tirar fuori la sua parte che comunque lo contraddistingue e di conseguenza lo rende riconoscibile a tutti: l’essenza
Come hai sviluppato il tuo stile unico utilizzando forme primarie come cerchio, quadrato e rettangolo?
Essendo mezza architetto, credo arrivi un po’ da lì; poi, con la psicoterapeuta ho capito che i corpi scatolari, o comunque il servirmi di forme pure, mi permette di rendere riconoscibili i soggetti, ma anche di non essere così tanto invadente col mio essere e dare la possibilità alle persone di metterci dentro tutte le loro sensazioni, i loro ricordi, le loro emozioni, come se fosse uno scrigno… così da creare quella magia che scalda i cuori non appena spacchettano il dono o quando gli rivolgono uno sguardo.
Qual è stato il tuo primo ritratto e come è nata l’idea di creare ritratti personalizzati?
Il mio primo ritratto è stato un regalo di compleanno a mio marito, ancora fidanzato dell’epoca, quando non avevo soldi per fargli regaloni, così pensai: “quanto bello è ricevere un disegno come fanno i bambini?” Da lì mi venne l’illuminazione di riprendere in mano i disegni che avevo fatto negli anni, in cui avevo iniziato a studiare delle forme di volti e di corpi. Et voilà! Ne è nato il più concettuale dei ritratti, che poi appesi, qualche anno dopo, in negozio per fare “arredamento” . Le persone da quel momento hanno iniziato a chiedermi se lo facevo per loro
Puoi raccontarci un aneddoto o una storia speciale legata a uno dei tuoi ritratti?
Per la maggior parte dei ritratti che realizzo, non conosco nè il committente nè le persone disegnate, e la cosa più buffa è che magari son persone conosciute (ma che io non conosco), oppure me le ritrovo al bar la mattina, ma solo io so che li ho disegnati
La cosa più bella che mi succede è che vogliano coinvolgermi nella consegna, facendomelo appendere in negozio. Le persone “per caso” entrano e se lo ritrovano lì ad effetto sorpresa. A me ogni volta batte il cuore forte e mi tremano le mani per così tanto amore che aleggia nell’aria!
Oltre ai ritratti, realizzi anche immagini per eventi, immagini coordinate e loghi. Qual è il processo creativo dietro a queste opere?
È sempre lo stesso, o almeno ci provo: la traduzione dell’essenza, tramite di lei rendere i concetti più diretti e chiari, adattare il mio stile (o forse anima) alle esigenze del committente facendo in modo che si riconosca, da non snaturarlo ma esaltandone le caratteristiche.
Come hai integrato la tua formazione in architettura e disegno industriale nel tuo lavoro attuale?
Facendole uscire tutte e tre: istituto statale d’arte, architettura e disegno industriale. In realtà il percorso che ho fatto mi ha permesso di essere quella che sono, senza del quale non sarei così. Ad architettura mi sentivo un uccellino in gabbia e iscrivermi a Disegno industriale del prodotto mi ha permesso di ritrovare la dimensione rivolta all’utente, che ricercavo. Ti spiego meglio: all’epoca ad architettura IUAV si facevano tanti progetti rivolti a te architetto e poco alle persone o a chi realmente usufruiva di quello spazio. Quando arrivai a disegno industriale, ho ritrovato quella dimensione umana che mi mancava, quell’attenzione umanocentrica che mi mancava, riferita alle esigenze delle persone principalmente, e da lì iniziavi i ragionamenti.
Asile’s World LAB non è solo il tuo laboratorio, ma anche uno spazio dove ospiti le opere di altri artisti e artigiani. Qual è il criterio di selezione degli artisti con cui collabori?
Sì, il mio sogno è quello di riuscire ad aprire uno spazio dove gravitano diverse professionalità, ma tutte legato da uno stesso fondamento: potrebbe essere l’essenzialita? L’energia che dalle loro opere esce? Devo ancora scoprirlo!
Come è stata la tua esperienza di diventare mamma mentre iniziavi questa impresa? Come ha influenzato la tua arte?
Potente! Credo che solo grazie alla “pancia” ho fatto tutto questo! Mi ha dato il coraggio di aprire e di prendere coscienza di me e di quello che volevo e non volevo.
Parliamo dei prodotti per la casa e della collaborazione con Ceramiche La Bot di Asolo. Come è nata questa collaborazione e cosa la rende speciale?
È stata incredibile. È sempre stata nei miei pensieri disegnare la faccia nel piatto! Nel 2019, a gennaio, ho preso coraggio e sono entrata nel negozio di Paola e timidamente le ho chiesto se potevo provare a realizzare insieme a lei il mio progetto de “la faccia nel piatto” e lei è stata subito entusiasta! Spero di riprenderlo presto questo progetto, mi manca da morire, con la nascita di Iris, la mia secondogenita, non riesco più ad occuparmi anche di questo.
Cosa ti piacerebbe che le persone provassero quando vedono o ricevono uno dei tuoi ritratti?
Emozione! I miei clienti mi raccontano che è emozionante non solo per chi lo riceve, ma tanto anche per chi lo regala un ritratto. Quando me lo raccontano mi si riempie il cuore di scintille! Tanti tornano da me dicendomi “quanto piacerebbe anche a me ricevere un ritratto!“
Hai qualche consiglio per chi vuole avvicinarsi al mondo dell’arte e dell’artigianato?
Studiare studiare studiare
Praticare praticare praticare
Cosa possiamo aspettarci dal futuro di Asile’sWorld LAB? Ci sono progetti o novità in arrivo?
Beccata!
Non lo so ancora cosa succederà! Dopo la nascita di Iris, ho dovuto fermare il negozio e il mio lavoro per 9 mesi perché non ce la facevo a seguire lavoro e bimbi. Mi ha destabilizzato tantissimo la cosa, ma mi ha anche permesso di fare un lavoro di consapevolezza che sto ancora portando avanti.
Un’ anima buona mi ha messo a disposizione uno spazio nel suo studio, a Castelfranco Veneto. Così sono vicina a casa per arrivare veloce dai miei piccoli, ho dei colleghi cui relazionarmi, ed è una cosa che mi mancava un sacco e mi permette di avere i “flussi di cervello”. Questo mi permette di lavorare ai miei progetti ma anche di lavorare per loro e con loro in termini di grafica, mi coinvolgono anche nei loro lavori progettazione partecipata facendo il mio di facilitazione grafica. Si chiama 593studio.
Infine, qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso le tue opere?
Che non serve avere tanto, basta quel poco ma che ti fa battere il cuore!
Come contattare Elisa? Direttamente sul suo sito, dove troverete anche un po’ di creatività da mettere direttamente nel carrello!