La nostra Psicologa Giulia Disegna ci spiega come superare un attacco di panico: per tornare a prenderla sgaia e risollevarsi
Il solito lavoro, la solita routine. Ma, ad un tratto, senza nessuna apparente ragione, il cuore inizia a battere più forte.
Una tachicardia seguita dalla difficoltà a respirare. Come se non si riuscisse più a fare un respiro profondo, rotondo, di pancia. Le mani e le braccia sono intorpidite, si fa fatica a sentirle ma si sente invece una forte nausea e magari si inizia a sudare.
Tantissimo, così tanto che nemmeno in sauna a ferragosto.
E, sempre dal nulla, arriva una sensazione di paura enorme e senza nome che si trasforma rapidamente nella paura di morire, di perdere il controllo. Sembra che questo incubo sia infinito e che non se ne possa uscire. La realtà dell’orologio che lampeggia sul desktop dice invece che è durato pochi minuti (anche se tu, ne sei certo, pensavi fosse un’eternità).
Questo è un attacco di panico.
E anche se ti senti solo in questo momento, non sei l’unico a sperimentarlo.
Da una ricerca recente si è scoperto che quasi 10 milioni di italiani ne soffrono. La maggior parte sono donne. E una volta che si è vissuto un attacco di panico e quella paura così enorme, accade che si entri nel circolo della “paura della paura” e che si faccia di tutto per non rivivere più quel momento orrendo, evitando quelle situazioni che richiamano alla memoria l’attacco. Con i primi caldi e con il cambio della stagione, è molto comune che si presentino questi disturbi rispetto ad altri momenti dell’anno.
Cosa fare in caso di attacco di panico?
La clinica ci dice che le persone che soffrono di attacchi di panico sono generalmente quelle che hanno maggiori difficoltà a esprimere la propria rabbia. Un attacco di panico infatti deriva anche da quella rabbia non espressa che la persona ha covato senza liberarsene. Ecco che allora, come una pentola a pressione lasciata sul fuoco, la rabbia esplode in maniera incontrollata, sotto forma di attacco di panico.
Impara allora ad esprimerti, a lasciare subito andare la rabbia, senza trattenerla troppo ma prendendoti la possibilità di farti valere quando occorre.
Non chiuderti nel mutismo o peggio ancora nella vergogna, perché la prima cosa sgaia da fare è parlarne. Condividi con le persone che ami e con gli amici i tuoi problemi e descrivi loro cosa ti sta succedendo. Aiutali ad aiutarti.
Ma quando sei nel mezzo di un attacco?
Ecco qui tre semplici mosse per #prenderlasgaia e risollevarsi:
– non riesci a respirare? Prendi un sacchetto di carta pulito (il famoso little brown bag per intenderci) e respiraci dentro per circa 30 secondi per volta, per quattro o cinque volte. Il respirare in un piccolo contenitore aiuta la concentrazione e permette di avere respiri più lunghi, rendendo normale il livello di ossigeno nel corpo;
– elenca ciò che vedi intorno a te, fai un elenco delle canzoni o film preferiti, oppure conta o ripeti l’alfabeto. Ciò distrae la tua mente dalle cause dell’ansia e ti aiuta a concentrarti su qualcosa di diverso;
– se avverti l’oppressione al petto, massaggia il torace; se ti senti il viso sudato massaggialo con entrambe le mani, come se dovessi liberarti, attraverso il massaggio, della tensione che percepisci. Il movimento deve essere deciso, come se stessi spingendo fuori da te la paura.
E ricordati sempre che l’attacco di panico finisce, non è per sempre, anche il più potente si affievolirà e scomparirà mentre tu avvertirai una sensazione di stanchezza ma anche di sollievo.
La prima cosa da dire e da ripeterti come un mantra è che dagli attacchi di panico si guarisce. Al momento non è prevista nessuna magia, nessuna formula miracolosa ed immediata ma con l’aiuto di uno psicologo o psicoterapeuta si può stare bene anche nel giro di pochi mesi, grazie ad una terapia adeguata.
E ritornerai presto a #prenderlasgaia.