MINI Countryman Cooper S ALL4 in versione pacco regalo protagonista di un viaggio attraverso il territorio italiano, alla scoperta delle tradizioni legate al Natale
MINI Countryman è stata protagonista di un viaggio lungo il territorio italiano alla ricerca delle consuetudini e delle tradizioni che da secoli si tramandano in occasione della festività più importante dell’anno; per regalare un sorriso e ricreare quell’atmosfera natalizia che rende tutti più spensierati, anche in un momento storico così difficile come quello che stiamo attraversando. Potevamo non rendervi partecipi di questo viaggio, proprio noi di Sgaialand che due anni fa abbiamo raccontato per ben sei mesi il nostro territorio in partnership al grido di #GuidalaSgaia con MINI Italia e i Concessionari Ceccato Motors di Padova, Mestre e Castelfranco Veneto?
Certo che no!
Una scintillante MINI Countryman Cooper S ALL4 “Chili Red”, per l’occasione trasformata in un pacco regalo, ha percorso 534 km lungo la penisola italiana alla scoperta delle interpretazioni uniche delle tradizioni natalizie del nostro territorio. Ve ne parliamo, partendo dalla prima tappa, che ha visto protagonista il dolce veneto natalizio per eccellenza: il pandoro.
Alla ricerca del dolce natalizio: il Pandoro.
Tantissimi sono i dolci di Natale della nostra tradizione, ma quelli che senza dubbio non possono mancare sulle tavole italiane sono i lievitati Pan de Oro e Pan de Toni, i nomi originari del Pandoro e del Panettone, il primo nato a Verona e il secondo a Milano.
Partendo da Milano, in un tripudio di luci, addobbi natalizi e strade scintillanti, MINI Countryman è arrivata a Verona, dopo aver percorso 157 km, per scoprire il principe dei dolci natalizi: il Pandoro.
Il Pandoro si afferma alla fine dell’Ottocento grazie alla genialità di un grande pasticcere che in quel periodo era appena tornato da
Vienna: Giovanni Battista Perbellini. La prima destinazione di MINI Countryman è quindi stata la Pasticceria “X Dolce Locanda”, dello chef stellato Giancarlo Perbellini, a Verona.
“La storia della Pasticceria Perbellini ha inizio a metà dell’Ottocento” dichiara lo chef Perbellini. “Ha come protagonisti principali la passione per il lavoro e la volontà della nostra famiglia di proporre dei prodotti unici, creati a mano. Quando ho aperto la pasticceria X Dolce Locanda ho seguito, sin da subito, le regole per la preparazione dei lievitati tradizionali, che sono le stesse che seguivano mio nonno Ernesto e mio zio Enzo, a cui ho dedicato rispettivamente il mio Pandoro e il mio Panettone. Ne ho voluta aggiungere solo una: alleggerire.”
Il piatto tipico del pranzo di Natale: i tortellini.
MINI Countryman ha continuato il suo viaggio lungo lo stivale percorrendo 129 km, lasciandosi alle spalle Verona per lanciarsi alla scoperta di una delle pietanze protagoniste indiscusse sulle tavole italiane: i tortellini in brodo, ricetta tipica bolognese.
Secondo la tradizione, nel menù di un pranzo di Natale questo tipo di pasta fresca ripiena non può assolutamente mancare, nelle varianti in brodo di gallina o cappone, e il ristorante Il Cambio, dello chef Massimiliano Poggi è uno dei luoghi più famosi dove gustare i migliori tortellini bolognesi. Massimiliano Poggi, 30 anni di esperienza in cucina, è uno dei più noti e stimati chef di Bologna. Conosce bene l’Emilia-Romagna e la omaggia in tutti i suoi piatti, evocando ricordi di infanzia e sapori dimenticati.
Una interpretazione unica al mondo: il Presepe galleggiante.
Il presepe è un’usanza nata in Italia da tradizioni tardo antiche e medievali e poi diffusasi in tutti i paesi cattolici del mondo. Consiste in una rappresentazione della nascita di Gesù, che solitamente viene allestita nelle abitazioni. Il presepe è stato inventato proprio da San Francesco d’Assisi, durante la notte di Natale del 1223, a Greccio (Lazio), dove il Santo rievocò la nascita di Gesù attraverso la prima vera rappresentazione vivente dell’evento.
Lasciando Bologna la MINI Countryman Cooper S ALL4 ha percorso altri 100 km dirigendosi verso il mare della Romagna alla ricerca di una perla rara, di grande impatto: l’unico presepe galleggiante al mondo, il Presepe della Marineria di Cesenatico, immerso in un’atmosfera surreale.Dal 6 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021 il Comune di Cesenatico allestirà il suggestivo Presepe galleggiante sulle antiche barche del Museo della Marineria. Il Presepe, messo in scena per la prima volta nel 1986, è opera degli artisti Maurizio Bertoni e Mino Savadori su progetto di Tinin Mantegazza e da un’idea di Guerrino Gardini.
Partendo dalla rappresentazione della natività, nel corso degli anni sono state poi aggiunte numerose altre statue raffiguranti anche personaggi e “scorci” di vita reale ispirati alla marineria locale. Gli abiti infatti sono stati realizzati in tela, i colori utilizzati sono quelli con cui venivano tinte le vele e la cera è quella che si adoperava per ammorbidire il sartiame. Il risultato è di grande effetto ed il tutto è reso ancora più suggestivo dalle luci che avvolgono le imbarcazioni
Un tripudio di luci: l’Albero di Natale più grande al mondo.
Per concludere il viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie italiane, non poteva certo mancare l’albero di Natale, che insieme al presepe, rappresenta una delle usanze natalizie più popolari.
In Italia, la tradizione vuole che si inizi a decorare l’albero di Natale in dicembre, prediligendo il tipico abete.
Ma, dato il carattere anticonformista e irriverente tipico del marchio britannico MINI, è stata scelta questa volta una rappresentazione dell’albero di Natale più che originale.Partendo da Cesenatico e percorrendo altri 148 km tra strade extra urbane attraversando percorsi sterrati e tortuosi, la MINI è sfrecciata alla ricerca dell’albero di Natale più grande al mondo: l’Albero di Gubbio.
La rappresentazione di un immenso albero di Natale è realizzata disponendo centinaia di corpi luminosi lungo le pendici del Monte Ingino, alle spalle della splendida città medioevale. Luci di vario tipo, colore e forma disegnano sulla montagna una sagoma multicolore assolutamente particolare e unica che si estende con una base di oltre 450 metri per oltre 750 metri partendo con le sue radici dalle mura della città medioevale e arrivando con la sua grande stella-puntale alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna.