A sud della provincia di Padova, a soli 70 chilometri da Venezia, l’area che si estende dai Colli Euganei fino al fiume Adige custodisce uno straordinario patrimonio fatto di storia, cultura e tradizioni che si unisce a una sorprendente ricchezza in termini paesaggistici e naturalistici.
#daiColliall’Adige è il nuovo sistema di promozione del turismo rurale che coinvolge 46 Comuni dell’area tra i Colli Euganei e la Bassa Padovana. Il Progetto, che s’inserisce nell’ambito del Programma di Sviluppo Locale 2014-2020 del GAL Patavino, è sostenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (con Unione Europea, Stato, e Regione Veneto) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Circa 1.000 chilometri quadrati di territorio in cui le colline di origine vulcanica che compongono il Parco regionale dei Colli Euganei, con i loro inconfondibili volumi conici dalla geometria quasi perfetta risalenti a oltre 40 milioni di anni fa, si stagliano nel cuore di una fertile pianura che si estende fino all’Adige, caratterizzata da una campagna pressoché incontaminata e attraversata da corsi d’acqua e canali, dove la terra scandisce, attraverso colori e profumi, il passaggio delle stagioni.
Per chi viaggia per visitare luoghi spesso meno conosciuti, al di fuori dei circuiti turistici di massa e dei percorsi più battuti, per godere di un tempo più dilatato e rilassato, per scoprire il territorio rispettandolo, conoscendone gli abitanti e il paesaggio, l’arte e la storia, la cultura e le tradizioni, il Veneto offre molte possibilità e l’area che va dai Colli all’Adige è una di queste.
Con l’arrivo dell’inverno i Colli Euganei e la Bassa Padovana diventano la meta ideale per un soggiorno che unisce arte e cultura – tra città murate, castelli, chiese e abbazie, testimoni dell’impronta umana e degli avvicendamenti politici e militari susseguitisi per secoli – al fascino del paesaggio immerso in questa stagione nei colori caldi della ricca vegetazione dei Colli Euganei e nelle tinte brune della campagna che si prepara al lungo riposo invernale.
Dai Colli All’Adige: perché non partire da un’Abbazia Benedettina?
Un itinerario ideale alla scoperta di queste terre può partire dall’Abbazia Benedettina Santa Maria Assunta di Praglia a Teolo, vero e proprio gioiello nel cuore dei Colli Euganei, fondata nell’XI secolo e retta ancora oggi dai monaci dell’ordine. L’Abbazia, oltre a vantare una Biblioteca Monumentale Nazionale che custodisce oltre centomila volumi e un importante laboratorio di restauro di libri e codici antichi, è caratterizzata dalla presenza di quattro splendidi chiostri, tra cui quello botanico, un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinali e oggi elegante giardino, e il chiostro pensile o “del Paradiso”, collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati. Sempre a Teolo, il cinquecentesco Palazzetto dei Vicari ospita oggi l’interessante Museo di Arte contemporanea Dino Formaggio, intitolato all’illustre cittadino, filosofo e critico d’arte, che conta circa duecento opere di ottantasette artisti, tra cui Renato Birolli, Fiorenzo Tomea, Aligi Sassu, Alberto Casarotti e Dino Lanaro.
La vicina Torreglia ospita, invece, Villa dei Vescovi – oggi patrimonio del Fai Fondo Ambiente Italiano – una delle più belle ed eleganti ville di epoca rinascimentale di tutto il territorio padovano, ispirata ai temi della classicità e circondata dal paesaggio dei Colli Euganei che dialoga con gli affreschi dei suoi ambienti interni, creando un’armoniosa fusione tra natura, arte e architettura.
Dai Colli all’ Adige: il fascino senza tempo del borgo di Pontemanco
Scendendo ai piedi del versante orientale dei Colli, si incontra il comune di Due Carrare e, adagiato lungo il canale Biancolino, l’antico borgo di origine medievale Pontemanco che custodisce quello che sembra essere il più antico mulino del Nord Italia le cui prime testimonianze scritte risalgono al 1338, dichiarato di particolare interesse monumentale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
A poca distanza, nel comune di Battaglia Terme, si incontra invece il Castello del Catajo considerato una delle dimore storiche europee più belle e imponenti. Oggi proprietà di un privato ma aperto al pubblico per visite guidate ed eventi, il Catajo, costruito a partire dal XVI secolo da Pio Enea I degli Obizzi, con le sue 350 stanze, il “Giardino delle Delizie” e le pertinenze di 40 ettari, è stato, nel corso dei secoli, villa principesca, alloggio militare, cenacolo letterario e, infine, reggia imperiale con gli Asburgo d’Austria che lo elessero a residenza di villeggiatura.
Abbandonando la zona termale in direzione della Bassa Padovana, una tappa obbligatoria è la cittadina di Monselice, incastonata tra le pendici di due colli, quello della Rocca – anticamente Mons silicis – e il monte Ricco. Tra i monumenti più interessanti, il Castello, che ospita oggi l’Antiquarium Longobardo con i reperti della necropoli rinvenuta sulla Rocca, e il Mastio Federiciano – voluto dall’Imperatore Federico II e dal suo rappresentante Ezzelino da Romano – che si erge imponente sul Colle della Rocca ed è ancora oggi inserito in una serie di fortificazioni, le cui parti più antiche risalgono al VI secolo.
Dopo Monselice si prosegue verso Bagnoli di Sopra, dove, nel cuore del paese, si incontra il maestoso Dominio di Bagnoli, impegnato, proprio nel mese di novembre, nella tradizionale vendemmia tardiva del Vin Friularo. Il complesso monumentale, tra i più importanti del Veneto per grandezza e bellezza, comprende la seicentesca Villa Widmann-Borletti, progettata dal celebre architetto Baldassarre Longhena, il piccolo teatro, nel quale recitò anche Carlo Goldoni, le cantine, i granai, le scuderie, la torre piccionaia, il Brolo – lo splendido Hortus Conclusus cinto da un alto muro risalente al preesistente monastero medievale – e il giardino all’Italiana che ospita numerose statue, realizzate da Antonio Bonazza a metà Settecento.
Proseguendo verso ovest il piccolo comune di Stanghella offre un autentico tesoro al turista desideroso di scoprire la storia di queste terre. All’interno del Museo Civico Etnografico è, infatti, conservata la Mappa del Retratto del Gorzon, un’imponente mappa catastale di circa 8 metri per 3, perfettamente conservata e realizzata nel Cinquecento su incarico della Serenissima Repubblica di Venezia. Il “retratto” era un territorio da bonificare e quello del Gorzone – che aveva una superficie di circa 140 kmq – comprendeva quasi tutta la parte sud occidentale della Bassa Padovana così come oggi la conosciamo. La carta rappresenta la fase ancora iniziale dell’ambizioso progetto di bonifica dei Veneziani che nel corso dei secoli delineò l’attuale conformazione di questi territori.
Ripartendo in direzione di Carceri e della sua Abbazia – insieme all’Abbazia di Praglia, secondo importante luogo di spiritualità di questi territori – si incontra, nel comune di Vescovana, la cinquecentesca Villa Pisani Bolognesi Scalabrin con il suo imponente giardino e parco frutto dell’amore per questo luogo della contessa Evelina van Millingen.
L’Abbazia di Santa Maria delle Carceri, fondata verosimilmente nel 1114 dai canonici Portuensi osservanti la Regola Agostiniana, ospita oggi il Museo dell’Abbazia e il Museo della Civiltà contadina. Il complesso è caratterizzato dai due chiostri, il romanico – uno dei più belli del Veneto costituito da 24 colonnine monolitiche in marmo rosso di Verona – e il rinascimentale, l’Antica Biblioteca con i cicli di affreschi attribuiti alla scuola del Salviati che si snodano lungo tutte le pareti, e il Battistero.
In questo percorso ideale alla scoperta della Bassa Padovana non può mancare una tappa nella splendida Montagnana, già Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e recentemente ammessa nel Club dei Borghi più Belli d’Italia. Montagnana, vera e propria perla medievale nel cuore della pianura, con la sua cinta muraria della lunghezza di circa due chilometri, è una delle città murate meglio conservate d’Italia e d’Europa.
Lasciando la Bassa Padovana per ritornare verso i Colli Euganei si incontra la bella cittadina di Este che ospita, all’interno del Cinquecentesco Palazzo Mocenigo che si appoggia alle mura del complesso medievale, il Museo Nazionale Atestino che custodisce un’importantissima raccolta di reperti della civiltà paleoveneta e della civiltà romana, cui si affiancano testimonianze di epoca medievale e del periodo rinascimentale. Tra i più importanti reperti esposti spiccano sicuramente la celebre Situla Benvenuti, capolavoro dell’arte atestina, il medaglione aureo emesso da Augusto nel 2 a.C., noto solo in tre esemplari, e la tavola con la Madonna con il Bambino di Cima da Conegliano.
Tornando nel cuore dei Colli Euganei, a Baone, questo tour alla scoperta della storia e della cultura di questi territori si conclude a Villa Beatrice d’Este situata sulla cima del Monte Gemola, un luogo di pace che regala ai visitatori alcuni dei tramonti più suggestivi dei Colli. La villa, che acquisì l’aspetto attuale nel Seicento per volontà del mercante veneziano che la acquistò, porta in realtà nel nome il ricordo del suo passato più remoto quando la nobildonna e monaca benedettina, Beatrice I d’Este, vissuta in questo luogo dal 1221 al 1226, fece restaurare l’antico monastero preesistente e fondò una nuova comunità di clausura dove visse con grande fervore religioso gli ultimi anni della sua breve vita.
Insomma, ora a voi la scelta!