Dopo il successo di “Support”, che ha riscosso grande successo tra il pubblico presente a Venezia durante la 57a Biennale, Lorenzo Quinn ritorna in laguna con due opere che “abbracceranno” nuovamente il Canal Grande da luglio fino a novembre: “La Forza della Natura” e “Volare”
Support Venezia, o le mani su Venezia e anche “giù le mani” da Venezia, in un certo senso.
Questo il significato della maestosa opera che Lorenzo Quinn ha portato lo scorso anno alla Biennale di Venezia e che rappresentava due grandi mani intente a supportare Ca’ Sagredo, a metafora di quanto la città più bella del mondo abbia bisogno del supporto di tutti noi per continuare ad esistere.
Una metafora di salvezza per Venezia e di certo l’opera più ammirata, fotografata e di successo della scorsa edizone della Biennale veneziana, intitolata “Viva Arte Viva”.
Ebbene, Lorenzo Quinn torna a Venezia con due nuove opere: La Forza della Natura e Volare. La prima opera sarà posizionata a Ca’ Sagredo, esattamente dove, in precedenza, erano state installate le gigantesche mani di “Support” ; la seconda opera, “Volare”, sarà invece ubicata nella suggestiva cornice della porta d’acqua del SINA Centurion Palace in zona Basilica della Salute. Le due opere apriranno e chiuderanno simbolicamente un inedito percorso artistico lungo lo storico tratto del Canal Grande.
Lorenzo Quinn (Roma, 1966), artista di fama internazionale e figlio del celebre attore Anthony, vanta difatti un rapporto speciale con la città lagunare: sia la madre (scomparsa alcuni anni fa) che la moglie sono veneziane.
Un destino che lega a doppio filo l’artista a Venezia e che si riflette nei suoi lavori attraverso suggestioni di bellezza, delicatezza e fragilità. “Io adoro l’Italia: è la culla dell’arte e il Rinascimento è per me una fonte di ispirazione. Sono cresciuto a Roma, un vero e proprio museo vivente, e questo certamente mi ha influenzato – sono proprio le opere degli artisti italiani del Rinascimento che mi hanno spinto a voler fare l’artista. Come potrei non amare l’Italia?
Ma con Venezia ho sempre avuto un legame diverso, maggiormente orientato dagli affetti famigliari a cui sono legati moltissimi ricordi della città allegri e tristi: dai primi viaggi con i miei genitori per visitare la famiglia veneziana ai diversi funerali, al matrimonio con mia moglie (veneziana), alla festa per i miei 50 anni. Questa città è stata un punto di riferimento nella mia vita e trovo interessante vedere che dopo 50 anni la mia scultura più famosa è proprio Support, quella presentata a Venezia”