Giovane, brillante e da record: Elisa Favaron con la sua “Sfacciata” ha stracciato la concorrenza alla finale del concorso per la miscelazione futurista 2017. La nostra intervista esclusiva tra drink e passione

Elisa Favaron del Palazzo delle Misture di Bassano del Grappa con la sua polibibita “La Sfacciata” si è aggiudicato il 26 giugno a Torino il titolo di Miscelatore Record Nazionale 2017. E il prossimo autunno Elisa porterà il “verbo” a Londra nel corso della London Cocktail Week (2-8 ottobre).
Un riconoscimento straordinario per una giovane donna veneta, precisamente vicentina, che si piazza così tra i migliori bartender (anzi, barlady) internazionali.
Donna, vincente e “sfacciata”: potevamo non incontrarla?

Intervista ad Elisa Favaron, Miscelatore Record Nazionale 2017

Elisa Favaron è Miscelatore Record Nazionale 2017 sgaialand magazine intervista veneto drink bassano palazzo delle misture

Tutto è cominciato in modo casuale, il classico lavoro estivo. Le prime esperienze nel settore non sono state però particolarmente edificanti. Il lavoro era spersonalizzato, c’era ben poco interesse per il singolo e nessuno stimolo culturale. Facevo sala, mi occupavo della caffetteria e alla fine anche del banco bar. Ho cambiato diversi locali. Nel frattempo studiavo anche all’università. Uno degli aspetti più difficili da gestire era quello che non volevo assolutamente essere appariscente ed entrare nel solito stereotipo della ragazza che fa la barista e deve vestirsi discinta per il piacere degli avventori, solo sorridere ed essere servizievole. Tutto ciò non si intona minimamente alle mie corde. Avevo quindi deciso di smettere. Nel 2014 ho conosciuto Gianluca Camazzola, un uomo che ha a cuore la cultura e con il quale parlai del Daiquiri n°2, me lo ricordo ancora con un sorriso. Da lì arrivò la proposta e entrai a Palazzo delle Misture. Ambiente completamente diverso: lavoravo molto, pretendevano (e pretendono) precisione e competenza. Qui ho trovavo un ambiente da un lato stimolante, estremamente professionale, in cui si cerca l’eccellenza, c’è grande cura e passione per il proprio mestiere e voglia di insegnare e in cui è fortunatamente possibile parlarsi. Così comincia la storia, partendo con un bottone della camicia da allacciare più stretto invece che da slacciare… Ho scoperto un lavoro estremamente articolato nel quale posso dare voce a molte mie passioni: la cura per la ricerca del gusto in un equilibrio alchemico, lo studio grazie a libri sulla miscelazione storica, la continua ricerca di prodotti provenienti da culture diverse, la possibilità di creare una nuova dimensione emozionale attraverso preparazioni in sintonia con le esigenze dei clienti e l’opportunità di dare voce all’esigenza delle gente di ritagliarsi i “propri momenti” siano essi di condivisione o solitudine

Cosa significa essere bartender, anzi, la Barlady?
Bartender o Barlady? Un quesito molto importante sulla quale porre delle attenzioni, ma rivolgiamo il nostro sguardo al passato quando l’atto del bere era profondamente maschile. Quando la donna non usciva se non per accompagnare il proprio uomo. Quando i bar erano sede di discussioni letterarie, politiche ed economiche, quando venivamo relegate a mansioni di secondo ordine. In quest’epoca ci fu una figura femminile che per riuscire ad emergere era abituata a lottare a “gomiti larghi e pugni stretti”. Parlo di Ada Coleman che nel 1903 divenne la prima donna ad assumere il ruolo di head bartender dell’American Bar del Savoy Hotel di Londra. Ecco! È da qui che inizia la storia delle donne dietro al bancone e, anche se, alla luce di questi aspetti storici, si capisce che gli strascichi del passato sono ancora radicati, scontrandosi con abitudini, convenzioni e preconcetti odierni, ci sono personalità di spicco, determinate e con passione. Poche? Non è del tutto vero! In questi ultimi anni ho avuto la “Sfacciata” fortuna di conoscere e/o vedere all’opera donne con forti personalità e l’amore per questo lavoro. Bartender che lavorano duramente e risolute come: Tiziana Borreani, Cinzia Ferro, Chiara Bolzonello, Valeria Bassetti, Carlotta Linzalata, Camilla Di Felice, Erica Rossi, Grazia di Franco. Donne con una marcia in più? Più che altro siamo caratterizzate dalla grande capacità di ascolto, empatia, attenzione, cura, precisione, voglia di studiare che possono essere, tuttavia, anche caratteristiche maschili. La differenza sta essenzialmente in sfumature diverse, ma questa è una mia modesta opinione

Elisa Favaron è Miscelatore Record Nazionale 2017 sgaialand magazine intervista veneto drink bassano palazzo delle misture

Raccontaci come è andata la competizione che ti ha vista trionfare qualche settimana fa:
La competizione è stata molto stimolante, ha richiesto studio, approfondimento, personalità e inventiva. Si era obbligati ad uscire dagli schemi. Cocchi crea prodotti di eccellenza, a seguito del “restauro” di ricette storiche. Si ha infatti il desiderio di recuperare una tradizione tutta italiana, nello specifico della competizione, un periodo storico abbastanza sconosciuto nel nostro settore, quello futurista. L’azienda è sempre attiva in molti progetti con la voglia di promuovere il mondo della miscelazione di qualità. Le aziende che hanno collaborato sono tutte case storiche della liquoristica nazionale: Nardini, Luxardo, Tassoni, Fabbri, Vecchia Romagna, Alpestre, Strega e Campari. Ho già avuto il piacere di partecipare ad altre competition organizzate da loro, sempre piacevolmente colpita per la cura nei riguardi della gestione degli eventi e delle esigenze dei partecipanti. Questo, unito alla qualità dei prodotti e alla possibilità di dare libero sfogo alla mia creatività ha fatto sì che decidessi di partecipare. La creazione del drink è stata motivo di collaborazione con altre persone e occasione di incontri che hanno permesso di far apparire sfaccettature della mia personalità che sola non sarei riuscita a far emergere. Perché, di fatto, i miei drink sono molto legati a quello che sono: traggono ispirazione da frammenti della mia persona o della mia vita e sono felice di aver potuto dar voce a questo

Elisa Favaron è Miscelatore Record Nazionale 2017 sgaialand magazine intervista veneto drink bassano palazzo delle misture

Il Palazzo delle Misture a Bassano del Grappa (dove lavora Elisa Favaron – ndr) è uno dei luoghi di riferimento in Veneto per degustare cocktail a regola d’arte:
Ma non è l’ unico. Ci sono molte realtà a Bassano, e dintorni, in cui da moltissimo tempo si predilige il bere di qualità: Small Batch di Abano Terme, il “Scrt Club” di Vicenza, il Blind Spot di Mestre,il Leone e Danieli di Bassano del Grappa, l’ Autostazione di Cittadella ecc. Il Palazzo delle Misture sicuramente in tutti questi anni si è specializzato nella miscelazione storica grazie agli studi fatti dal nostro gruppo di ricerca chiamato “Symposium on Mixing” e preparazione dell’ assenzio originale; tanto che dal 2016 è diventato la sede ufficiale dell’ “L’ Académie d’Absomphe”- Associazione italiana per la tutela dell’assenzio”. Oltre a tutto questo ci prendiamo l’onere di porre attenzione alle esigenze dei clienti creando, spesso e volentieri, misture su misura. Sicuramente quelli che vanno di più sono i grandi classici, ma non mancano le esegesi indigene come l’Africano e Eupeptico dell’ Anacoreta del Grappa (due aperitivi complessi), il Solstizio di Sangue (con sentori di marasche e la freschezza dello zenzero) e il Red Cross (con sfumature di cacao fresco e peperoncino). Quelli più originali? Sicuramente quelli a base Assenzio dato che è un prodotto attorno al quale ci sono ancora troppi miti e leggende. Un esempio è l’Absinthe frappé del 1937 di Stanley Clisby Arthur

In particolare, hai vinto con la “Sfacciata”: come si prepara?
L’atmosfera e il drink si possono sintetizzare in questo modo: immaginatevi di ascoltare le prime note del Tango Santa Maria dei Gotan Project. Ed eccola: una giovane donna siede sola al bancone del bar, in lei abitano, quasi dimenticati, i fantasmi di femminina forza: Giovanna D’Arco, Giuditta, Cleopatra e Messalina. Demoni guizzano nello sguardo di colei che guarda con voluttuosa audacia, briosa follia ed intensa meraviglia. Lo sguardo di chi vuole essere guardata in tutta la sua violenta femminilità ma anche di colei che sa stare sola. La Sfacciata è il drink preparato per questa scena. Rosso intenso, dai profumi inebrianti di fava di cacao della Grappa Nardini Riserva 40 e di marasche del Sangue Morlacco Luxardo. All’apparenza fresco e leggero come la nuvola di meringa italiana che lucida lo ricopre. In bocca sprigiona appare denso e corposo. Aromatico, pieno, sviluppa note amare per chiudersi in un finale di leggera acidità, grazie al Barolo Chinato Cocchi. A guarnire, una ciliegia da assaporare in un eccesso dionisiaco. Un drink pieno di contrasti. Per completare il caleidoscopio di sensi, è accompagnato da tre profumi: il primo, fresco e floreale; il secondo, con sentori di tabacco e spirito d’avena e il terzo che è un sogno speziato. Sono da annusare e indossare a seconda della personalità del momento, per le sensazioni che richiamano o per il luogo in cui, semplicemente, si vuole essere trasportati. Se voi che state guardando volete sedervi al tavolo della “Sfacciata”, dovrete giocare al suo gioco, scrivendo parole in libertà da gettare nel cappello appoggiato vicino al suo drink. Gridatele una parola nuova, lanciate un grido di guerra e con gioia, cavalcando di nuovo il suo istinto, essa vi precederà verso conquiste inaspettate!. La complessità del drink rispecchia la Donna Futurista che deve riuscire a “trovare un nuovo equilibrio, a metà strada tra Maschile e Femminile e una nuova armonia fra Corpo e Anima”. (Enif Robert, 1919)

Liquori, distillati e donne: un binomio perfetto e molto contemporaneo, a quanto pare, secondo te come mai? E le tue clienti cosa preferiscono bere?
Il bar è luogo di incontro. Quando si esce ci si dà appuntamento al bar, almeno nel nord Italia e nel Veneto sicuramente! Questo per dire che il locale è diventato una dimensione di scambio e convivialità che ha come sottofondo la bevanda alcolica, sempre più di qualità che di sola quantità. Le donne escono oggi non solamente con il proprio gruppo di amici o con i propri mariti o fidanzati, ma moltissimo in compagnia di altre donne, per chiacchierare, divertirsi e bere, come hanno sempre fatto gli uomini, in completa autonomia! Mi riferisco soprattutto a donne mature che riescono a prendersi il loro tempo al di fuori di famiglia e lavoro. Andare al bar con le amiche, atto tutt’altro che scontato se ci si pensa bene. E perché no, ora, potrebbero andarci anche sole. Sfacciatamente. Grandi Artemide che riscoprono l’arte di conservare dentro se stesse una forza che è intatta, inviolabile e radicalmente femminile

Qualche progetto per il futuro?
Non mi sbilancio, in ogni caso voglio continuare a studiare e a conoscere questo mondo di grande fascino e grande poesia e indagare tutti quegli aspetti umani che vengono spesso tralasciati

Cosa prepareresti per la redazione (quasi tutta al femminile) di Sgaialand Magazine
Dato che mi trovo davanti ad un pubblico femminile che mi pare di carattere, preparerei 3 drink non scontati. Il Dead Bastard, un tiki drink del 1959 complesso e deciso a base di Gin, rum,brandy e bourbon, cordial lime juice, Angostura bitters e giger beer. Il Tea Punch del 1912, particolare e dai profumi inaspettati, con all’interno: Navy rum, succo di limone, sciroppo di zucchero, tè nero, assenzio. Come ultimo? La Sfacciata ovviamente!

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Ilaria Rebecchi
Diploma di scuola media superiore, giornalista free lance appassionata di musica e piante, collabora saltuariamente con redazioni locali.