Tanti ospiti, speech importanti, pubblico entusiasta e tante storie vincenti raccontate: ecco cosa è successo qualche giorno fa al Marketers Day 2017 a Venezia
Venerdì 16 giugno il MARKETERs Club ha presentato la IV edizione del MARKETERs Day, terzo ed ultimo evento che l’associazione organizza durante l’anno accademico.
Per questa edizione il tema era “COMMUNITY: The Power to Inspire” e, dopo i saluti del rettore, che ha sottolineato l’importanza di una formazione basata sul “Learning by doing”, considerata la chiave degli insegnamenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia, ha preso la parola Francesco Favaro, fondatore del MARKETERs Club, che ha ripercorso le varie tappe dell’associazione avvolto dallo stupore constatando quanto sia cresciuto negli ultimi quattro anni.
I primi ospiti della giornata sono stati il fondatore, Fabio Zaffagnini, e la responsabile ufficio stampa PR&Marketing, Mariagrazia Canu, di Rockin’ 1000. (qui il video dell’intervista che abbiamo realizzato live dall’evento).
Il progetto Rockin’1000 nasce dal desiderio di Fabio di portare i Foo Fighters a Cesena, idea estremamente folle. Spinto da questo desiderio, l’ideatore mette in piedi un team di persone e si pone 4 obiettivi: raccogliere fondi (l’obiettivo iniziale era di 40.000€), ingaggiare 1000 musicisti, farli suonare tutti insieme e, infine, portare i Foo Fighters a Cesena. Dopo 5 mesi di pianificazione viene lanciato il progetto con un video in cui viene spiegato come i musicisti potevano fare application, come sarebbero stati valutati da alcuni esperti e come era possibile fare una donazione tramite il sito di crowdfunding Ginger. L’obiettivo iniziale era quello di riuscire ad ottenere donazioni da parte di persone innamorate dell’idea di Rockin’1000 e che avevano voglia di dimostrare che anche la gente comune può fare la differenza. Così, il 26 luglio 2015, la rock band più grande al mondo suona all’unisono Learn to Fly dei Foo Fighters, ottenendo un grande impatto su tutti i partecipanti all’evento.
Da quel momento, molti infatti si sono tatuati il logo di Rockin’1000 o una frase della canzone e Fabio si rende conto di aver creato una vera e propria community. Perché Rockin’1000 è diventato virale? Sono diversi i motivi: semplicità, autenticità, emozionale e catartico. Quello che era ed è fondamentale per Rockin’1000 è celebrare la collettività, non la singola persona e soprattutto non importa il livello di bravura perché ci sarà sempre un posto per tutti in questa community.
Il secondo ospite è stato Paolo Picazio, responsabile di Facebook Global Marketing Partnerships. La prima versione di Facebook desktop risale al 2004, mentre si può osservare come la maggior parte del traffico oggi si ha via mobile; tante cose sono cambiate, Facebook si è evoluto nel tempo, ma la mission è rimasta sempre uguale: dare la possibilità alle persone di condividere e rendere il mondo più aperto e connesso. La community di Facebook è fondata su cinque capisaldi: supportive, safe, informed, civilly-engaged community e inclusive; non a caso, il focus di Facebook per il 2017 è quello di migliorare l’esperienza all’interno dei gruppi. Uno dei tanti valori che si possono trovare tra le mura di Facebook è: “Be Bold”, sii audace; per creare qualcosa di nuovo, infatti, devi assumerti dei rischi. Il fallimento è un valore, bisogna sempre rischiare. Alcuni dati relativi a Facebook Italia: ci sono 24 milioni di persone che si collegano sulla piattaforma, 22 milioni lo fa tramite dispositivi mobile; questo dato fa capire l’impatto che ha avuto il mobile sulle nostre vite, in 10 anni ha raggiunto 2 miliardi di persone. Il targeting di Facebook si basa sulle core audiences, ovvero le informazioni che decidiamo di condividere sulla piattaforma, sulle custom audiences che vengono targetizzate tramite la pubblicità e infine sulla lookalike audience, l’algoritmo di similarità della piattaforma riesce ad individuare le persone simili. I tre temi del futuro di Facebook sono: connettività, intelligenza artificiale e realtà aumentata. In particolare per l’AI si vuole ottimizzare la condivisione delle informazioni sulla piattaforma con, ad esempio la creazione di una tecnologia che permetta ai non vedenti di ottenere una descrizione dell’immagine che si presenta nella news feed. Quante più persone sono connesse a internet, tanto più abbiamo possibilità di imparare qualcosa; l’unica possibilità che abbiamo di risolvere le cose è farlo insieme, in un mondo aperto e connesso: questa è la mission di Facebook.
È stato poi il turno di Gianluca Segato, fondatore della piattaforma Uniwhere. La domanda che le persone si fanno è: “come sono riusciti a passare dai banchi dell’università a gestire una community di 100.000 studenti?” Gianluca spiega che fare networking è fondamentale ed è anche l’unico modo per fare il vero salto di qualità.
Quarto ospite della giornata è stato Giacomo Marzoli, marketing manager di Harley-Davidson Motor Company. Harley-Davidson conta una community di oltre 1 milione di soci; questo brand è l’undicesimo più potente al mondo e al ventitreesimo posto tra i più cool. Harley-Davidson si rivolge a chiunque, non ha né barriere né gabbie, rappresenta persone appartenenti a diverse classi sociali, con diverse situazioni economiche, ma unite dalla stessa passione per il brand; ognuno è libero di vivere Harley-Davidson come meglio crede, la forza del marchio sta nel fatto che le persone sposano i valori della company.
Il motto di Harley-Davidson è “Ride and have fun” e questo è rivolto a tutte le persone, senza limiti di età e di sesso; tutte le attività del brand sono create con una filosofia orientata alla famiglia, ma, soprattutto, il fascino che sta dietro a questo brand mira a rendere protagonisti i soci stessi. L’azienda si sta muovendo in diverse direzioni, di recente il SEO ha annunciato che nei prossimi 10 anni produrrà 100 nuovi modelli; la passione per un brand deve partire da chi lavora per l’azienda ed è questo l’unico modo per trasmetterla ai clienti. Perché le persone sono così attaccate al brand? La risposta sta nella passione che accomuna ogni singolo membro della community.
Infine la storia della Slim Dogs è iniziata 15 anni fa con il primo video di Matteo Bruno, aka CaneSecco, che negli anni ha maturato il desiderio di raccontare storie e trasformare il suo canale YouTube come punto di contatto tra lui e le persone che lo seguono. Il cambiamento negli anni si è avuto per due motivi principali: creare una comunicazione che ispirasse le persone ad interagire e cercare il reale, senza fermarsi al commento sotto i video. La Slim Dogs Factory nasce come estensione formativa della Slim Dogs Production, la formula prescelta è quella dei workshop che vengono strutturati in due giorni di attività pratica e teorica per imparare e confrontarsi.