Abbiamo incontrato l’attore e regista James Franco, al Festival con “In Dubious Battle”
James Franco è senza dubbio un habitué del Festival del Cinema di Venezia: negli ultimi anni non si contano più le sue presenze al Lido, come attore, regista, produttore e anche artista qualche edizione fa in contemporanea con la Biennale d’Arte a presentare le sue geniali video-opere.
Eclettico e stravagante, il bel James è un talentuoso artista a 360°, anche docente, impegnato con i giovani attori e registi e sempre attento al mondo contemporaneo, alle sue vicende e logiche e a tutto quello che è la letteratura, in primis americana.
E proprio dalle opere letterarie Franco prende ispirazione per la maggior parte delle sue pellicole: lo fa anche con “In Dubious Battle”, adattamento del romanzo del 1936 di John Steinbeck (nella versione italiana come “La Battaglia”), che dirige ed interpreta, dipingendo la storia di un uomo che cerca di organizzare uno sciopero dei raccoglitori di frutta nella California del Sud degli anni trenta.
La letteratura, il vero amore di James: “Amo leggere fin da quando ero un ragazzino. Da piccolo mio padre mi insegnò il valore dei libri nella crescita culturale e personale di ciascuno di noi: casa nostra ne era piena, e non potevo fare a meno che diventare adulto attraverso la lettura. I miei preferiti sono i grandi classici della letteratura americana, in grado di raccontare la storia del nostro paese e soprattutto delle sue persone”.
Così Franco racconta con “In Dubious Battle” di attivismo, di lotta sociale, di crescita comune e personale: “Un’ambientazione simile a quella di Uomini e topi, che avevo messo in scena a teatro, ma, nel linguaggio cinematografico, questa storia si presta meglio ad essere realizzata, perché c’è un conflitto centrale che non si ferma più. Abbiamo cercato di essere fedeli allo spirito di Steinbeck, parlando del conflitto del singolo con se stesso, e i parallelismi con l’attualità sono tantissimi.”
Con Franco anche un cast stellare, da Bryan Cranston, Ed Harris, Selena Gomez, Robert Duvall, Josh Hutcherson, Vincent D’Onofrio e Ashley Greene: “Ho voluto con me un cast d’eccezione, fatto di attori che ammiro e seguo, alcuni da quando ero adolescente e che hanno avuto un’importanza notevole nella mia formazione di attore”.
E il cinema italiano? “Oltre ai grandi classici, da Pasolini a Rossellini, adoro “Gomorra” e tutte le opere di Paolo Sorrentino”.
Registi italiani, siete avvisati. Intanto James incanta Venezia, con impegno e cultura.