La Filanda di Valdobbiadene torna alla vita con Moretti Polegato. Sarà un nuovo polo formativo d’eccellenza, un campus agroalimentare. L’obiettivo è quello di creare una rete commerciale e professionale profondamente legata ad un settore – quello enogastronomico, nelle sue declinazioni turistiche ed industriali – oggi elemento chiave in tutto il trevigiano.

La famiglia Moretti Polegato ha intrapreso il percorso di riqualificazione della filanda di Valdobbiadene per donare nuova vita ad un’area che, già a partire dal Seicento, ha rappresentato uno dei centri nevralgici del territorio, sia come snodo industriale sia come epicentro della vita del paese. Polo che tuttavia aveva inesorabilmente perso il suo smalto con la crisi industriale a cavallo degli anni Novanta.

Nella storia di una comunità, di un paese, ci sono presenze che connotano il paesaggio, la vita sociale ed economica, in modo pregnante, significativo. Quello che ha segnato in modo profondo la vita tutta del paese di Valdobbiadene, in questo secolo, è stata la filanda.”
da La Filanda della memoria

Da qui il progetto nato nel nuovo millennio grazie alla visione della famiglia Moretti Polegato: un complesso dedicato ad attività educative e commerciali, a partire dalle radici storiche della filanda stessa, tessute su tutta l’area del Conegliano Valdobbiadene così da restituirla come il punto di riferimento che è stata per secoli.

filanda di valdobbiadene

La Filanda di Valdobbiadene: la storia

La storia delle filande situate sulle colline dell’Alta Marca trevigiana affonda le radici nell’antica tradizione della coltura del baco da seta, sbocciata proprio in queste zone grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia già a partire dal ‘600. Il personale delle filande era esclusivamente femminile: bambine, giovani donne e madri di famiglia, il cui durissimo lavoro si affiancava a quello sulle viti che gli uomini svolgevano in campagna. Nella seconda metà dell’Ottocento il cotonificio di Via Erizzo ha radunato attorno alla famiglia Piva centinaia di dipendenti, immagine felice di una realtà dell’industria tessile che esprimeva tradizione e manodopera specializzata. Un rapporto stretto tra popolazione e industria, tra borgo e modernità: progresso manifatturiero che ha significato anche sviluppo culturale. Questo tipo di produzione ha caratterizzato l’area anche nel secolo successivo, trasformandola da antica filanda a più moderno calzificio e corsetteria con due grandi realtà del settore come Sissi e Golden Lady: posti di lavoro, indotto economico per la comunità, nodo determinante nello sviluppo della regione.

filanda di valdobbiadene

Dopo secoli di storia e fiorente produzione la filanda, vittima dei tempi, ha attraversato diversi anni di grande crisi industriale, culminata con la chiusura della produzione nei primi anni Novanta. Un polo industriale che, dopo i fasti del passato, non poteva più essere espressione del territorio che per tanti anni l’ha ospitata.

La visione di Moretti Polegato

Da questo concetto nasce la scelta della famiglia Moretti Polegato di riportare in vita l’area della filanda: una scommessa vincente sul territorio prima ancora che sulla struttura stessa. Perchè, rileggendo l’ex cotonificio in chiave moderna, l’obiettivo è quello di creare una rete commerciale e professionale profondamente legata ad un settore – quello enogastronomico, nelle sue declinazioni turistiche ed industriali – oggi elemento chiave in tutto il trevigiano.

 

L’ex cotonificio si estende per un’area di oltre 26.000 mq e comprende diverse strutture tra quelle già in attività e quelle che stanno ultimando il percorso di realizzazione. L’investimento di 8 milioni di euro iniziato nei primi anni 2000 prende piede gradualmente e con l’intento di ridare impulso all’area, facendone un complesso commerciale e di servizi.

Già in funzione, oggi, sono il Supermercato Conad e la sede locale di Confartigianato: due realtà che in questo senso si legano al connubio di riqualifica della filanda puntando sulla rete tra impresa e persone del territorio. Per questo la famiglia Moretti Polegato ha realizzato un intervento sulla viabilità con la creazione di una bretella che ha congiunto via Erizzo a via della Pace, migliorando la circolazione e creando una vasta area di parcheggi a supporto delle aree già esistenti. Elemento, quest’ultimo, che si sposa con la grande crescita del turismo enogastronomico dell’area, fattore nel quale la stessa azienda vitivinicola di proprietà dei Moretti Polegato (Villa Sandi) crede profondamente, andando a facilitarne la logistica e a migliorarne la fruibilità.

La Filanda di Valdobbiadene: dal baco alla farfalla

Il progetto fa perno sul connubio tra cultura enogastronomica e territorio. E, giorno dopo giorno, aggiunge pezzi al suo mosaico: sono in fase di completamento i lavori di restauro per consegnare alla scuola Dieffe il secondo e il terzo piano della “fabbrica alta”.

filanda di valdobbiadene

Dieffe, guidata dal Presidente Federico Pendin, è il Polo Didattico di riferimento in Italia per la Formazione e l’Aggiornamento Professionale di privati ed imprese, un centro di formazione professionale da duecento studenti che vengono formati come operatori della ristorazione e possono arrivare al diploma come tecnico dei servizi della ristorazione. Una scuola che insegna a prendere i prodotti della terra, lavorarli e trasformarli in cibo, nutrimento, ma è anche occasione di compagnia e di amicizia, di ritrovo in famiglia, con gli amici e sul lavoro.

E il progetto non si conclude qui: nell’edificio centrale troverà spazio una locanda con sei camere e un servizio di prima colazione, un’ampia caffetteria, oltre al progetto di uno spazio dedicato alla ristorazione “innovativa” ancora in fase di sviluppo. Insomma, un cerchio che si chiude attorno al concetto di ristorazione, con una rete di competenze e attività che – dal supermercato alla locanda, passando per la formazione professionale – promuova l’eccellenza enogastronomica trevigiana sul territorio, dando nuova vita alla filanda di Valdobbiadene.

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Redazione Sgaialand
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