Anche a 40 anni la moda è fonte di felicità: con Michaela K. Belisario partiamo per un viaggio alla scoperta dello stile di chi ha superato i venti e vuole sentirsi a casa nei propri panni. Ecco Glam a 40 anni!
Abbiamo conosciuto Michaela K. Bellisario, giornalista e autrice del libro Glam a 40 anni, ad un evento padovano VideoLook: insieme alla stylist delle star Samanta Pardini, ci ha fatto riflettere su come il nostro modo di vestirci andrebbe aggiornato non solo seguendo la moda del momento e i nostri gusti, ma anche secondo la nostra età, per essere glam e sentirci a nostro agio in ogni occasione. Quello che ci ha colpito di Michaela, comunque, non è solo quello che ha detto, ma anche il suo modo di fare: è una persona calma e sorridente, che riesce a trasmettere al tempo stesso entusiasmo e serenità (oltre che una persona molto glam!): per questo la accogliamo con super piacere nella Terra delle Meraviglie e ve la presentiamo, sicure che il suo entusiasmo contagerà anche le lettrici di Sgaialand Magazine!
Intervista a Michaela K. Belisario, giornalista e autrice di Glam a 40 anni
Quali sono i capi indispensabili nell’armadio di una donna di vent’ anni e di una di quaranta?
Una ventenne in effetti può scegliere di indossare qualunque cosa. Il mito delle ragazze sono le sorelle Hadid, Bella e Gigi. Sono copiatissime. Il loro mondo è perlopiù la sport-couture, top e “sotto” con materiali tecnici. A questa età il mondo della moda è sperimentazione, è un confronto continuo con le tendenze e con il proprio corpo che brucia come un fuoco d’artificio grazie al metabolismo veloce. A 40 anni la silhouette comincia a cambiare, il rapporto tra massa muscolare e massa grassa inizia a modificarsi e semplicemente non è più possibile indossare una minigonna senza porsi qualche domanda davanti allo specchio. Sia chiaro nulla impedisce di portarla come dimostra il caso di Brigitte Macron, la first lady francese 60enne dalle gambe bellissime. Diciamo che non mi piace vedere in giro l’effetto “salsicciotto” con lembi di pelle scoperti. I capi indispensabili a 40 anni sono senz’altro la camicia bianca di seta e una giacca un po’ speciale da indossare con un buon paio di jeans e di tacchi; in ogni caso sconsiglio di lasciarsi catturare dal comfort style quando con un po’ di attenzione si può ancora scegliere chi essere con look azzeccati.
Lei è italo-olandese: in Olanda la moda è diversa? Cosa cambia?
In effetti è completamente diversa, ma solo perché è diverso il modo di concepire la moda. Credo che dipenda sicuramente dal fattore culturale. Noi siamo la culla del made in Italy, gli Armani e i Versace hanno rivoluzionato il modo di vestire. In Olanda la moda non è percepita come stile, ma esclusivamente come un trend da seguire o no, per snobismo o interesse personale. Sono stata spesso ad Amsterdam negli ultimi anni per conoscere designer e stilisti e c’è molto fervore nella moda. Basti pensare solo al genio creativo di Viktor & Rolf. Eppure nella mentalità dutch non viene mai contemplata l’idea di spendere mille euro per un cappotto. Un olandese direbbe zonde van het geld, (uno spreco di soldi); il motto collettivo è kijken kijken, niet kopen, (guardare e non comprare), come racconto anche nella mia guida Amsterdam Women Friendly.
Qual è la celebrity che secondo lei è più a suo agio nei propri vestiti?
Se parliamo di over 40 adoro Cate Blanchett, che veste perlopiù Armani. C’è da dire che le star sono vestite dai loro personal stylist. Rachel Zoe veste mezza Hollywood, fa molta ricerca, quindi è difficile capire esattamente lo stile delle star. Mi piacciono i look di Victoria Beckham, 40enne anche lei, ma, ancora, l’ex Posh è una designer e quindi non fa testo di nuovo. Forse adesso chi meglio interpreta uno stile sono le it girl, e non intendo le ragazze-stampella che si cambiano a ogni sfilata. Apprezzo Olivia Palermo per i suoi outfit bon ton e misurati, e Alexa Chung per quello stile un po’ maschile così di moda adesso. La mia preferita, però, l’ho scritto anche nel libro Glam a 40 anni, resta Emmanuelle Alt, il direttore di Vogue Paris, 40-something anche lei: il suo stile così effortlessy chic è semplicemente perfetto. Forse perché è l’ultima interprete di un certo “parisian chic contemporaneo” lontano dal mondo dei fashion addict attuali.
Intervista a Michaela K. Belisario, giornalista e autrice di Glam a 40 anni
Ci sono dei capi di abbigliamento che portava a vent’anni e che rimpiange particolarmente?
In realtà mi vestivo allora come oggi, con uno stile molto personale, direi sporty-chic, che si è evoluto – per fortuna – nel tempo. A 20 anni non ero molto attenta alla qualità dei tessuti e alla scelta delle combinazioni cromatiche, non esistevano Pinterest e Snapchat per confrontarsi subito con le icone di moda. I colori erano semplici colori, i jeans semplici jeans. Oggi so cosa mi sta bene e so cosa mi penalizza, e sono attenta inoltre alla sostenibilità ambientale. Mi interessa il mondo di Stella McCartney e non sono indifferente allo sfruttamento dell’industria dell’abbigliamento nei paesi del Terzo mondo, guardo le etichette con attenzione. Detto questo, sono felice che per l’Autunno Inverno 17/18 siano tornati di moda i camperos, la mia debolezza. Di sicuro oggi non indosserei mai i leggins, che all’epoca si chiamavano fuseax.
Ci sono quarantenni che non hanno ancora trovato il loro stile? Cosa consiglierebbe per rimediare?
Il gusto e una certa attenzione allo stile sono skill innate che, però, si possono coltivare sempre. Anche a 40 anni. In realtà ognuno di noi si presenta al mondo con un’immagine precisa, che più o meno si modifica nel tempo. Il problema, appunto, è il tempo. Con le nostre vite sempre di corsa, a volte, ci si accontenta di essere e di apparire così come si è. A mio avviso dopo i 40 bisognerebbe, invece, imparare a circondarsi definitivamente di cose belle, iconiche, importanti: un paio di occhiali timeless, una vestaglia preziosa, lingerie femminile, un trench importante. Ho appena provato il bra-fitting, un’esperienza che consiglio a tutte le over40: non ci si rende mai abbastanza conto dell’importanza di un buon reggiseno a questa età.
Intervista a Michaela K. Belisario, giornalista e autrice di Glam a 40 anni
Cosa consiglierebbe a quelle persone che hanno un armadio che scoppia eppure non hanno mai nulla damettersi?
Fare ordine, andare per sottrazione, avere il coraggio di eliminare la giacca indossata al concerto di Kurt Cobain negli anni 90 (dopo 20 anni si può…), le T-shirt bucate e i maglioni infeltriti. Il primo consiglio è di cominciare a dare una spolverata sincera al guardaroba e di eliminare o regalare gonne, top e abiti mai portati nell’ultimo anno. Il decluttering è la più grande “invenzione” dei tempi moderni. Dà soddisfazione: con l’armadio “ripulito” è più facile capire di nuovo il proprio stile, andare a fare shopping e non comprare, ad esempio, un giubbotto di pelle che non si porterà mai.
Ora lavora a Milano, ma ha vissuto a Padova: che ricordo ha di questa città?
Sono cresciuta a Padova, ho frequentato l’università e ho mosso parallelamente i primi passi nel giornalismo con i quotidiani locali. Sono grata a questa città, la sua dimensione a misura d’uomo mi ha permesso di vivere in modo concreto la vita da studentessa. Ho tante amiche, amici e colleghi con cui sono in contatto, è il posto dove presento per primi i miei libri, dove mi sento a casa, che mi accoglie ogni volta che torno. I miei interessi ora però sono proiettati altrove: vivo tra Milano e Londra, sono sposata con un inglese e ormai praticamente vivo in aereo. Nessuno dei due per ora intende trasferirsi a Milano o a Londra. Direi che è un bella sfida.