I labirinti sono da sempre luoghi affascinanti, carichi di mistero e di simbologia, viaggi dei quali si conosce la meta, ma non la strada per raggiungerla.
Ecco i più particolari labirinti del Veneto!

Nato nell’antica Grecia e protagonista della sua mitologia, e in particolare della storia dell’isola di Creta, il labirinto è entrato più volte a far parte dell’arte e della letteratura europea e da sempre incuriosisce grandi e piccini, complice anche la leggendaria figura del Minotauro.
L’Italia è costellata di dedali, alcuni più antichi di altri, e molti si nascondono nella Terra delle Meraviglie. Se non li conoscete già, vi presentiamo i 5 labirinti più suggestivi del Veneto secondo la nostra redazione:

1 – Labirinto del Castello di San Pelagio, Padova – Conosciuta come il Castello di San Pelagio, Villa Zaborra, in provincia di Padova, ospita il Museo del Volo, uno spazio espositivo dedicato alla storia dell’uomo e dell’aria, dai primi studi ai mezzi spaziali, passando per mongolfiere e personaggi che hanno compiuto imprese straordinarie. Non solo, tra le attrazioni principali del Castello ci sono tre dedali, ognuno con un proprio tema: il Labirinto del Minotauro, che mescola la mitologia agli affascinanti labirinti delle Ville Venete, il Labirinto Africano, arricchito con animali, specchi d’acqua e maschere rituali, e il Labirinto del “Forse che sì forse che no”, che riprende un’opera di D’Annunzio. Tra percorsi nei quali divertirsi e perdersi a ogni età.

labirinti Veneto

2 – Villa Pisani, Stra (Venezia) – Villa Pisani, a Stra, è una delle più famose Ville Venete del territorio veneziano e della Riviera del Brenta: un elegante edificio settecentesco che oggi ospita un museo nazionale d’arte. Se da una parte è punto di riferimento architettonico e artistico, dall’altra è la meta perfetta anche per gli amanti di giardini e labirinti, perché il suo dedalo in siepi di bosso è un piccolo capolavoro. Fu realizzato nel Diciottesimo secolo come luogo di divertimento e, soprattutto, corteggiamento: nella torretta centrale, infatti, una dama mascherata era solita aspettare il cavaliere alle prese con il complesso percorso, pronta per rivelarsi una volta raggiunta. Un gioco che i nobili del Settecento erano soliti praticare e che i visitatori contemporanei possono divertirsi a replicare.

labirinti Veneto

3 – Giardino Monumentale di Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Villa Barbarigo è una delle antiche Ville Venete padovane e risale al Seicento. Il suo giardino, ricco di alberi secolari da tutto il mondo, di fontane e di statue ospita anche un grande labirinto in bosso: un dedalo quadrato che oggi è tra i più grandi realizzati nel Diciassettesimo secolo e giunti fino a noi. La maggior parte delle piante fu posizionata tra il 1664 e il 1669 e ha quindi oltre quattrocento anni: un dettaglio che rende l’esperienza ancora più autentica. Il percorso, voluto dal Cardinale San Gregorio Barbarigo, raggiunge in totale i 1500 metri e fu realizzato con un forte significato simbolico: il complesso cammino verso la perfezione e la salvezza. I sei vicoli ciechi e il circolo vizioso rappresentano i vizi capitali e costringono i visitatori a tornare sui propri passi, una metafora che invita a riflettere sui propri errori per raggiungere la salvezza, ossia il centro del labirinto e il suo punto più alto. Il Giardino venne realizzato dalla famiglia Barbarigo come voto a Dio per sconfiggere la peste del 1631, l’epidemia che segnò anni molto difficili e dolorosi per Venezia. Il labirinto, in particolare, intendeva trasmettere un messaggio positivo: la vita può essere complicata, ma tutto si risolve poiché c’è sempre una via d’uscita.  Dal 1929 il Giardino è di proprietà della famiglia Pizzoni Ardemani, oggi giunti alla terza generazione, che come i proprietari precedenti si impegno ad essere custodi attenti e scrupolosi di questo luogo unico al mondo per varietà botanica e per la sua simbologia.

labirinti Veneto

4 – Labirinto Borges, Isola di San Giorgio (Venezia) – L’isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, si trova a pochi minuti di vaporetto da Piazza San Marco e ospita un ex monastero e un’imponente Basilica. Se un tempo si raggiungeva l’isola per motivi religiosi o culturali, oggi chi sbarca a San Giorgio lo fa anche per salire sull’alto campanile della chiesa e per esplorare il Labirinto Borges, proprietà della Fondazione Giorgio Cini. Il dedalo, nel giardino dell’antico convento, è piuttosto recente, perché fu realizzato nel 2011, ed è dedicato allo scrittore argentino Jorge Luis Borges e alla sua opera Il giardino dei sentieri che si biforcano. Il percorso è creato con oltre 3000 piante di bosso e si snoda per circa 1150 metri, ma la vera sorpresa la si può scoprire solo se lo si guarda dall’alto: i sentieri, tra spirali e linee rette, danno vita ad innumerevoli parole e simboli da individuare, tra cui anche la parola “Borges”.

labirinti Veneto
Photo Credits: Agenzia Vision

5 – Parco di Sigurtà, Verona – A due passi da Verona, a Valeggio sul Mincio, c’è uno dei parchi e giardini più belli d’Italia. Il Parco di Sigurtà, aperto nel 1978, ospita al suo interno specchi d’acqua, decine e decine di specie diverse di piante, un elegante Castelletto, aree didattiche e un grande labirinto, composto da oltre 1500 piante di tasso che superano i due metri. Ci sono voluti ben due anni per progettarlo alla perfezione e il doppio di tempo perché le piante raggiungessero l’altezza ottimale. La torretta al centro, meta finale di chiunque provi a risolvere il suo enigma, è ispirata a quella francese del parco Bois de Boulogne di Parigi: un dettaglio molto elegante che si sposa perfettamente con l’atmosfera del parco.

labirinti Veneto
Articolo precedenteLa fioritura dei ciliegi in Valpolicella: tutto si tinge di rosa, dalla pianura alle dolci colline
Articolo successivoCalifornia Bakery, Padova. Un dolcissimo angolo di America
Redazione Sgaialand
Un team tutto veneto formato da professionisti in ambiti diversi. La redazione Sgaialand Magazine racconta il Veneto che funziona, appassiona, cresce ed emoziona. Quello frizzante, curioso, impegnato, spesso eccellente, sempre sgaio.