Ilarità – Sport e psicologia contro la depressione: il messaggio di John Kirwan

L'atleta neozelandese insieme con l'Ordine degli Psicologi del Veneto: perché vincere la depressione si può

«La depressione non è una debolezza e si può affrontare»: il messaggio lanciato dagli Psicologi del Veneto con il grande John Kirwan degli All Blacks.
Perché vincere la depressione non è impossibile.

Do you cry out in your sleep
All my failings exposed
Get a taste in my mouth
As desperation takes hold
Is it something so good
Just can’t function no more?
When love, love will tear us apart again […]

Il testo di “Love Will Tear Us Apart“, la più celebre canzone dei Joy Division, è considerato il testamento del suo compianto leader Ian Curtis che, alla vigilia del tour americano che avrebbe consacrato la band di Manchester, si tolse la vita sopraffatto dalla depressione.
Aveva solo 23 anni quando, nel maggio 1980, si impiccò nella cucina di casa situata al lasciando una moglie, una figlia e una band che avrebbe segnato la storia della musica, soprattutto grazie ai testi disperati, arrabbiati, solitari e oscuri di Ian (se non l’avete visto, consiglio il film “Control” firmato da Anton Corbijn – ndr).
E Tony Wilson, manager della band, a distanza di anni dichiarò: “Penso che ognuno di noi abbia fatto l’errore di non pensare che il suo suicidio stesse per accadere. Abbiamo tutti completamente sottovalutato il pericolo. Non lo abbiamo preso sul serio. Siamo stati degli stupidi

La depressione: una bestia nera di cui, secondo le statistiche, nel 2016 soffrivano oltre 4 milioni di italiani, con circa 23 mesi tra la comparsa dei primi sintomi alla decisione di rivolgersi ad un professionista. Una patologia psichiatrica caratterizzata da bassa autostima e perdita di interesse e piacere nelle attività solitamente piacevoli.
Di depressione si parla da tempo, e molte sono le attività realizzate da associazioni ed enti per sensibilizzare il pubblico: tra queste spicca l’impegno recente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, sceso in campo per affrontare pubblicamente il tema della depressione con il supporto di uno dei più forti giocatori di rugby di tutti i tempi, il campione del mondo degli All Blacks neozelandesi Sir John Kirwan.
Kirwan è veneto d’azione, ha giocato per anni alla Benetton Rugby, ha sposato una trevigiana e i suoi figli sono cresciuti in Italia. Ma John Kirwan è soprattutto uno dei personaggi più amati nella sua Nuova Zelanda, dove con l’autobiografia “All Blacks don’t cry” ha raccontato di aver sofferto di depressione, diventando consulente del Ministero della Salute neozelandese per la salute mentale.

«La depressione ti fa sentire terribilmente egoista e può colpire tutti, anche un campione»
(John Kirwan)

«Avevo tutto: soldi, macchine e l’affetto dei tifosi» – racconta il rugbysta – «e per questo quando avevo gli attacchi di ansia mi sentivo doppiamente male. Quando un atleta ha male ad un muscolo trova naturale rivolgersi al fisioterapista. Quando invece quello che non va è dentro di noi proviamo un senso di vergogna. Questo è sbagliato. La depressione è una malattia come le altre e va affrontata con coraggio, possibilmente al manifestarsi dei primi sintomi. Quando ho trovato il coraggio di andare da uno psicologo la mia vita è cambiata. Ho pensato di mettere in gioco la mia storia anche per gli altri, in primo luogo per la mia famiglia e i miei amici. Spesso chi ci sta attorno è più lucido di noi, ed è grazie a loro che sono qui oggi. Non mi aspettavo il successo che ha avuto la mia storia. Il Governo neozelandese ha capito l’urgenza di parlare di salute mentale ed ha aperto uno sportello di consulenza psicologica. In poche ore sono arrivate migliaia di richieste di aiuto»

L’incontro con il campione e l’Ordine regionale è avvenuto nella sala conferenze del centro sportivo Memo Geremia, tempio del Petrarca Rugby.
«Quando ho sentito parlare John per la prima volta sono rimasto colpito dalla sua storia e dalle sue capacità comunicative, – spiega il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, Alessandro De Carlo – e gli ho chiesto di incontrare gli psicologi veneti per aiutarci e motivarci nell’affrontare il lavoro quotidiano. Il nostro è il mestiere più bello del mondo ma ci scontriamo con stereotipi e tabù, in particolare quelli che riguardano la salute mentale. In pochi anni la maggior causa di assenza dal lavoro in Europa non sarà più legata a dolori fisici, ma proprio alla depressione. Il nostro è un messaggio alla cittadinanza e alle istituzioni. Vogliamo che sia chiaro che la depressione si può affrontare con il supporto di un esperto. La collaborazione con John Kirwan ha una forte connotazione sociale perché, se un campione della nazionale di rugby neozelandese ha sofferto depressione, vuol dire che nessuno deve vergognarsi di chiedere aiuto. Ciò che conta è provare a rialzarsi»

L’Ordine ha così prodotto tre video con John Kirwan protagonista, che hanno raggiunto quasi due milioni di visualizzazioni sui social network. Uno proprio sulla depressione, uno sui vari ambiti in cui il supporto di uno psicologo può essere determinante, e uno per denunciare la piaga dell’abusivismo, ovvero i falsi psicologi senza competenze che promettono interventi miracolosi creando danni nella vita di chi si rivolge a loro.

 

A raccontarcelo è proprio De Carlo:
«L’idea nasce dalla conoscenza di Sir John e dal racconto che fa pubblicamente e privatamente della propria esperienza con la depressione. Da questi presupposti abbiamo deciso di chiedergli di condividere il proprio vissuto per aiutare ad abbattere lo stigma su questa malattia, che tanti rifiutano di riconoscere e di curare. Da qui il primo spot, in cui John Kirwan afferma che “la depressione non è una debolezza, ma è una malattia” che può essere curata con l’aiuto di figure professionali competenti. Il secondo, invece, vuole far capire che la professione psicologica ha moltissime applicazioni, non tutte note o immediatamente associate ad essa. Il terzo spot è stato realizzato con lo scopo di far passare il messaggio che le persone si possono rivolgere ad uno psicologo dell’Ordine e non a sedicenti esperti. Questo argomento è particolarmente delicato perché esistono molte persone che operano al bordo della psicologia, alcune in modo lecito e altre compiendo il reato di abuso della professione psicologica o addirittura di usurpazione di titolo. Tutti gli spot si rivolgono alle persone che possono trovare un aiuto da parte dello psicologo in diversi momenti e situazioni della loro vita»

john kirwan

 

«La depressione è uno dei mali del nostro tempo – continua il Presidente – tanto che l’OMS stima che nel 2020 sarà la principale causa di inabilità al lavoro, e più o meno tutti gli osservatori sono concordi sul fatto che si tratti di un problema in crescita esponenziale. Tuttavia è ancora un male poco compreso. Lo stigma della “malattia mentale”, quella per cui decenni fa si finiva in manicomio, è ancora forte. Anche l’idea della diagnosi fa molta paura. Dunque è fondamentale diffondere l’idea che la depressione è una malattia curabile, insieme al concetto che lo psicologo non è esclusivamente un professionista della cura delle patologie. John Kirwan, da grande sportivo esposto al grande pubblico, non solo ha ammesso di aver impiegato anni condividendo con la patologia prima di trovare il coraggio di rivolgersi ad un professionista e affrontarla. Fatto il primo passo, il suo impegno è stato costante e crescente: mettendoci la faccia ha affrontato la tematica nel suo Paese, la Nuova Zelanda e ora il suo contributo arriva anche in Italia: era la persona giusta per l’opportunità giusta»

john kirwan

Avvicinare giovani e il largo pubblico alla psicologia: quali sono possibili mezzi, oggi?
«La risposta più facile sarebbe sui social network. Tuttavia, rispetto a categorie o aziende che hanno internet come unica possibilità di comunicazione con un vasto pubblico, noi siamo quasi 10.000 capillarmente diffusi sul territorio. L’elemento di prossimità, dunque, diventa fondamentale. Dobbiamo aiutare gli psicologi ad essere i primi informatori e promotori della cultura psicologica, facendo percepire il senso di comunità, l’idea che le loro azioni non sono individuali e slegate. Inoltre, è fondamentale mantenere i rapporti con le istituzioni, affinché la cultura psicologica diventi un elemento strutturale della cultura condivisa nel nostro territorio»

L’Ordine, inoltre, ha in programma di continuare ad organizzare eventi e convegni collaborando con professionisti “vicini”, come medici e dei giornalisti. E nella Terra delle Meraviglie, in particolare a Padova, è in programma la seconda edizione del Premio Innovazione in Psicologia (8 giugno), «e altri due eventi di promozione della psicologia per la popolazione: psicologia e design a Venezia e psicologia e cibo a Verona»

Perché vincere, anche la depressione, si può.

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Ilaria Rebecchi
Diploma di scuola media superiore, giornalista free lance appassionata di musica e piante, collabora saltuariamente con redazioni locali.