Non solo un nuovo brand, ma una rinnovata concezione di moda: fluida, che si fa espressione dei cambiamenti della società e diviene promotrice di libertà. É la moda genderless di Ivan Della Mora, che abbiamo incontrato a Mira, Venezia.

Veneto d’adozione, Ivan Della Mora è nato a Udine, città in cui arte e natura coesistono, regalando profonda bellezza a chi sa scovarla. Due grandi passioni lo accompagnano fin dall’infanzia: musica e moda, al punto da condurlo al diploma di conservatorio, e allo studio approfondito del mondo della moda.

Curiosità e desiderio di conoscere e approfondire culture diverse alimentano la sua terza passione: i viaggi, che lo portano al conseguimento della Laurea in Lingue e Letterature straniere. Dopo una lunga esperienza professionale e formativa in una nota multinazionale della moda, arriva la creazione della sua prima collezione miscellanea di capi, a volte senza genere. Un’idea di moda fortemente contaminata da ogni passione ed esperienza perseguita e vissuta da Ivan nel tempo.

Prodotti a mano da artigiani italiani, i capi Ivan Della Mora si muovono sinuosi sul corpo, in gentile armonia. Colori, forme e ispirazioni -a tratti orientali e minimali-, e continua ricerca del dettaglio creano il concept del brand. Una firma che chiede il coraggio di osare, con garbo ed eleganza, esprimendo appieno la propria personalità. Eleganza e comodità coesistono e si valorizzano l’un l’altro, in piena sintonia.


Amo la moda, amo il bello, amo ciò che è lineare, amo il minimal e tutto ciò che può sdoganare ogni forma di stereotipo.

Parlare di genderless nella moda rimanda al concetto di capo e design unisex?

Questa definizione non basta.

Infatti, se genderless e unisex all’apparenza esprimono apparentemente lo stesso concetto, genderless contiene in se stesso anche la fluidità di genere e tutto ciò che rappresenta. Il suo significato diviene quindi molto più profondo e attuale: non si limita solo a dire che un capo può essere vestito da entrambi i sessi, ma anche che esso non pregiudica l’identità di genere di chi lo indossa. La moda da sempre si fa portavoce delle esigenze e dei cambiamenti che avvengono nel tempo all’interno della società e lo esprime attraverso i suoi capi. Più che un mero stile da portare in passerella, il genderless si fa portavoce di un intero movimento sociale promotore di libertà, e questo è completamente in linea con la mia visione di pensiero.

Perché il genderless nella moda è il futuro?

La società è liquida e in continua evoluzione, la moda non deve far altro che esprimere con i suoi capi i cambiamenti che avvengono in essa, fotografandola e donandole maggior forza. Infatti, da sempre gli individui e i gruppi sociali vengono identificati tramite il loro modo di vestire: è grazie alla moda che spesso ci si sente di appartenere a un gruppo, la moda è in grado di identificarci.
Grazie alle grandi battaglie combattute in questi anni l’identità di genere non è più prevaricante, e la moda ha dato la sua risposta al movimento: il genderless. La direzione che si sta prendendo corre parallelamente ai mutamenti sociali: libertà, coraggio, personalità e stile, tutti termini che sono propri di questo bellissimo modo di essere, di pensare e di vestire, che grazie alla sua enorme forza è destinato a cambiare per sempre il mondo della moda, portandoci nel futuro.

Come si esprime quindi la tua moda genderless?

Sarebbe troppo facile creare solo capi monocolore e privi d’identità, in qualche modo starebbero bene a tutti.
La mia idea di moda, però, non prescinde mai dalla personalità dei capi: voglio dimostrare che è possibile creare una linea genderless anche utilizzando colori, dando forza e grinta a un capo senza depersonalizzarlo.
Ogni dettaglio ha la sua forza, e privarsene per ottenere maggior consenso non è nella mia idea di moda. Perché chi vuole un capo genderless dovrebbe vestire per forza senza personalità? Questi sono i motivi per cui cerco di creare capi che siano in grado di renderle le persone appagate, uniche e felici, rispettando proprio l’importante concetto che il genderless esprime.

www.ivandellamora.com

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Redazione Sgaialand
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