Un lettore chiede aiuto per la triste fine della sua storia amorosa: lo sapevate che un amore può creare forte dipendenza? Ecco perché

Cara Giulia,
da quando è finito l’amore con la mia (ex) ragazza, sto malissimo.
Ho ventisette anni e avevo costruito tutto sul nostro rapporto. Fino al giorno in cui mi ha lasciato, e da allora penso a lei continuamente. So che non tornerà con me ma non riesco a farmene una ragione.
Non c’è nient’altro che mi interessi.
Cosa posso fare? Sono stanco di soffrire”
Paolo

Caro Paolo, immagino quanto tu stia soffrendo, perché quando un amore finisce ci sembra davvero di perdere tutto, anche una parte di noi, e si sta male tanto quanto di fronte ad un lutto.
E, volenti o nolenti, ci si trova a dover fare i conti con quelle fasi proprio dell’elaborazione di un lutto, che sono universali e che tutti hanno sperimentato prima o dopo.
Dallo shock iniziale, che ti fa negare quello che è successo, alla rabbia il passo è molto breve.
Sembra però che tu ora stia sguazzando nella terza fase che arriva dopo la fine di un amore, ovvero quella della depressione, la fase del “mi ha lasciato e la mia vita non ha più senso”, quella durante la quale l’unica cosa che si può fare è rannicchiarsi sul letto e piangere.
È il periodo in cui si evita di frequentare persone o posti possano ricordartela.
Dopo questa fase, ti assicuro, le cose andranno meglio, arriverai alla fase dell’accettazione e quella ancor più bella della rinascita.
E ti dirò di più: Helen Fisher, una psicologa che si è occupata delle pene d’amore in modo particolare, ha sottoposto ad una risonanza magnetica cerebrale dei ragazzi che si erano separati dalla persona amata, dopo una storia di almeno 21 mesi.
I risultati dei test hanno rilevato che l’attività più intensa era localizzata nell’area tegumentale ventrale del cervello o VTA. Nella VTA viene rilasciata la dopamina, il neurotrasmettitore responsabile della sensazione di benessere. Questa zona del cervello viene sconvolta quando finisce la nostra storia d’amore, perché l’amore crea una forte dipendenza, e quando arriva al capolinea dobbiamo dire addio anche alla nostra dipendenza.

Cosa si può fare allora per raggiungere più velocemente la fase dell’accettazione?
La scienza e la tua psicologa dicono che è importante non avere più niente a che fare con l’ex partner per non far reagire il nostro sistema dopaminergico.
Ti dirò di più: le ricerche hanno evidenziato anche che nel lobo dell’insula viene riscontrata un’attività più intensa quando si viene lasciati. Qui si collocano la tristezza e il dolore fisico. Perdere l’amore è doloroso anche a livello fisico e quindi, oltre alla depressione, dobbiamo gestire anche i dolori.
Un buon modo per uscirne più facilmente ed agilmente è quello di compensare la mancanza di dopamina in altri modi: ad esempio facendo sport aerobici o di contatto.
Fare dello sport riduce i dolori fisici e aumenta i livelli di serotonina, oltre al fatto che obbliga ad uscire nel mondo reale e a vedere che forse è fatto da tanti tanti tanti altri bipedi interessanti con i quali condividere attività, progetti, sogni!
Coraggio e #prendilasgaia!

Articolo precedenteIl piròn: l’incredibile storia della prima forchetta… veneziana!
Articolo successivoVenezia, il “Desiderio” e Casanova: ecco la città della seduzione
Giulia Disegna
Psicologa per vocazione, divoratrice di libri, dipendente dalle serie TV. Perennemente in Converse nere e con un amore per i viaggi e per la fotografia. Lunatica, entusiasta, ama il mare e Dolores O'Riordan. Per Sgaialand cura parte della sezione Salute e Benessere rispondendo alle domande dei lettori e aiutandoli a prendere la vita in maniera sgaia, cercando di superare le avversità quotidiane con positività e benessere.