Come dice il proverbio, in amore vince chi fugge: una lettrice scrive all’esperta per raccontare un’intricata relazione sentimentale, dove lui scappa ed è distante…

Cara Giulia,
niente più del detto ” in amore vince chi fugge ” calza a pennello per me negli ultimi mesi.
Ho trentacinque anni e mi trovo in una situazione che mai avrei pensato potesse accadermi.
Esco con un coetaneo da quattro mesi, c
i frequentiamo, mi piace molto ma mi fa stare malissimo la sua poca attenzione: non mi risponde mai su Whatsapp (e vedo che legge il messaggio!), rimanda in continuazione i nostri appuntamenti e lo fa sempre all’ultimo minuto e mi fa sentire come l’ultima ruota del carro.
Ma cos’ho che non va? Ho smesso di essere interessante per lui?
Cosa posso fare per non starci male?
Giuliana

Cara Giuliana, può capitare in alcuni momenti della nostra vita di essere più fragili del solito, specialmente dal punto di vista delle relazioni affettive.
In linea generale possiamo dirci che nei partner che frequentiamo fondamentalmente cerchiamo di leggere una parte di noi, come se la persona che abbiamo davanti potesse farci un po’ da specchio e rimandarci l’immagine del nostro valore, di chi siamo, di quanto valga la pena essere amati.
E questo accade fin da quando siamo piccolissimi e con la figura d’attaccamento per eccellenza: la mamma. Winnicott è stato uno psicoanalista inglese e si è occupato dell’analisi della relazione madre bambino, spiegando che quando la madre ed il bambino si scambiano gli sguardi, c’è un incontro e avviene un “rispecchiamento”, ovvero il bambino si sente amato e riconosciuto, certo di esistere e di avere un preciso significato.

Ora, usciamo dal cliché degli psicologi che parlano sempre delle colpe dei genitori ed immergiamoci meglio nella relazione con colui che “visualizza e non risponde”, in pratica a dimostrazione che in amore vince chi fugge, come scrivi tu tu. Oltre alla rabbia che si può comprensibilmente provare, quando la persona che abbiamo scelto smette di “guardarci” smette anche di trametterci queste informazioni positive su di noi e perdiamo la nitidezza di quell’immagine.
Il vero nucleo qui è la stima che hai del tuo valore in questo momento della tua vita.
La vera domanda che mi sembra utile porsi è: ma perché mi interessa tanto una persona che non mi dà il giusto valore? Quanto mi fa star bene un frequentante che non mi considera tanto quanto io considero lui? Perché lasci a qualcuno il potere di comportarsi come tu non desideri? Che tipo di relazione pensi di meritarti?
Se questa non è la situazione che desideri è il momento di interrogarsi bene su che valore dai a te stessa. Quando l’autostima vacilla è di grande aiuto stilare una bella lista con tutte le caratteristiche che richiedi alla persona che ti sta accanto. Se il fortunato frequentante non soddisfa delle richieste basilari di reciprocità, interesse e comprensione… è assolutamente da rimandare a settembre. Ognuno può avere l’amore che pensa di meritare. E tutte, nessuna esclusa, meritiamo il massimo.

Se anche è vero che in amore vince chi fugge, il consiglio è di prenderla sgaia e approfittane per salutare una relazione poco soddisfacente con un ragazzo ed iniziarne una più soddisfacente con te stessa.

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Giulia Disegna
Psicologa per vocazione, divoratrice di libri, dipendente dalle serie TV. Perennemente in Converse nere e con un amore per i viaggi e per la fotografia. Lunatica, entusiasta, ama il mare e Dolores O'Riordan. Per Sgaialand cura parte della sezione Salute e Benessere rispondendo alle domande dei lettori e aiutandoli a prendere la vita in maniera sgaia, cercando di superare le avversità quotidiane con positività e benessere.