Una lettrice confessa la sua dipendenza da shopping: cosa accade quando il portafoglio si svuota troppo velocemente e senza motivo?

Cara Giulia,
credo di soffrire di dipendenza da shopping.
Mi spiego: sono iniziati i saldi da pochissimo ed ho già esaurito il mio conto corrente. Mi sto rendendo conto che da un po’ di tempo compro tante, troppe cose che alla fine non uso nemmeno. Passo intere giornate nei centri commerciali a riempire sacchetti e svuotare il portafoglio ma alla fine non c’è mai nulla di quello che ho preso che mi soddisfa davvero. Ho anche preso un richiamo a lavoro perché il capo mi ha beccato mentre facevo shopping on line. Non mi hanno licenziata ma lì ho iniziato ad avere paura perché non capisco cosa mi stia succedendo.
Cosa posso fare?
Carlotta

Cara amica, i saldi sono notoriamente un periodo di grande fervore per chi dello shopping ha fatto il suo stile di vita.
Dalle tue parole però traspare la contrarietà di chi si è reso conto che forse c’è qualcosa di più oltre alle gioie dei nuovi acquisti: leggo la contrarietà dell’insoddisfazione, del non averne abbastanza. Forse soffri davvero di dipendenza da shopping.
Non possiamo definire questa sindrome come un disturbo perché non è ancora entrata in nessun manuale clinico.
È un dato di fatto però che negli scorsi anni si sia parlato tantissimo di dipendenza dallo shopping, quasi fosse un fenomeno di costume. Soffrire di dipendenza dallo shopping, ovvero essere una shopaolic, è un po’ più che essere la splendida protagonista di I Love Shopping, il romanzo di Sophie Kinsella nel quale la passione per lo shopping la coinvolge in una serie di disavventure economiche e sentimentali.
In realtà questa sindrome esiste da moltissimo tempo, già Kraepelin, nel diciannovesimo secolo parlava di “oniomania” descrivendo il comportamento di individui sperimentano il desiderio di comprare come un impulso irrefrenabile.

Ma torniamo un po’ ai tempi moderni: attualmente la dottoressa S.L. McElroy ha proposto dei criteri per distinguere lo shopping da semplice attività a quello che invece possiamo considerare “patologico”. Uno dei criteri ad esempio è il comprare al di sopra delle proprie possibilità oggetti inutili sentendo però un impulso davvero irrefrenabile.
Altro criterio si riferisce al tempo che l’attività di shopping ci prende: è un’attività che interferisce significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o che determina problemi finanziari?
In poche parole la domanda che potresti porti è: che valore dò ai miei acquisti? Quanto questa azione è per me piacevole e quanto invece mi causa problemi di indebitamento?

Per uscire dalle dipendenze ovviamente è necessaria una terapia ma qui intanto ci impegniamo a prenderla sgaia e a trovare un paio di utili consigli per non affogare nel maremagnum degli sconti, dei sacchetti di carta e degli scontrini kilometrici:
– quando vai a fare acquisti lascia a casa le carte di credito ed i bancomat e porta con te una cifra minima in contante che ti permetta di non eccedere nelle compere e di mettere in anticipo un limite, a mente fresca.
esci sempre in compagnia, evita di fare acquisti da sola e condividi il tuo problema con amiche fidate che ti aiuteranno a distrarti quando il bisogno di comprare “quell’ultima camicetta della taglia sbagliata e dal colore illegale” che non porteresti mai e che vanta l’unico pregio di avere un prezzo stracciato. Ricordati che non è quella a fare la tua felicità. Non è mai un oggetto a renderci felici.
– stai lontano dallo shopping online. Dedica invece il tempo che trascorrevi sui vari siti ad attività che possibilmente siano molto stancanti: ottima la palestra o le camminate, nuoto oppure attività di restauro. Qualunque cosa che richieda uno sforzo fisico e che permetta alla tua mente di focalizzarsi sul corpo e non su ciò che avvolge il corpo.

I vestiti passano, la vera serenità resta.
#prendilasgaia liberandoti dalla schiavitù e dalla dipendenza da shopping ad-ogni-costo, ne sei già consapevole, il primo passo l’hai fatto…

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Giulia Disegna
Psicologa per vocazione, divoratrice di libri, dipendente dalle serie TV. Perennemente in Converse nere e con un amore per i viaggi e per la fotografia. Lunatica, entusiasta, ama il mare e Dolores O'Riordan. Per Sgaialand cura parte della sezione Salute e Benessere rispondendo alle domande dei lettori e aiutandoli a prendere la vita in maniera sgaia, cercando di superare le avversità quotidiane con positività e benessere.