La storia di Elena Lucrezia Cornaro Psicopia, la prima donna laureata della storia, vissuta tra Venezia e Padova nel XVII secolo, che con determinazione e sacrificio ottenne la laurea sfidando le istituzioni del tempo
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (conosciuta anche come Elena Lucrezia Corner) è ricordata per essere stata la prima donna laureata della storia. Nata a Venezia nel 1646, fu un’erudita della Repubblica di Venezia, che a 19 anni prese i voti come oblata benedettina, proseguendo gli studi di filosofia, teologia, greco, latino, ebraico e spagnolo.
Giovan Battista Cornaro, padre di Elena, apparteneva ad una delle più importanti famiglie del patriziato veneziano, e sebbene l’antica famiglia fosse da tempo esclusa dalle maggiori magistrature della Repubblica di Venezia, il bisnonno della Cornaro psicopia, Giacomo Alvise Cornaro, era stato uno scienziato amico di Galilei e il nonno Girolamo, studioso di fisica, aveva creato un’importante biblioteca e una collezione di quadri e di strumenti scientifici.
Giovan Battista, quando si accorse delle indiscutibili qualità intellettive della figlia, ne favorì la crescita culturale e il successo pubblico: al tempo era del tutto straordinario che una donna emergesse nel campo degli studi e un tale esempio di eccezione avrebbe ancor più contribuito a dare lustro al nome della famiglia. La stessa Elena sembrò esser consapevole del compiacimento del padre, ma non volle deluderlo, per quanto non intendesse acquisire un’erudizione da sfoggiare in salotti ed accademie.
I suoi insegnanti di greco furono, fino al 1668, Giovan Battista Fabris e Alvise Gradenigo, bibliotecario della Marciana, il gesuita Carlo Maurizio Vota le insegnò le scienze e Carlo Rinaldini, cattedratico a Pisa e poi a Padova, la filosofia. Elena apprese anche l’ebraico e lo spagnolo dal rabbino Shemel Aboaf e la teologia da Felice Rotondi, poi docente nello Studio di Padova.
La Cornaro Psicopia era nota agli studiosi del tempo e accolta nelle principali accademie dell’epoca come l’Accademia dei Ricoverati di Padova, l’Accademia degli Infecondi di Roma, l’Accademia degli Intronati di Siena, negli Erranti di Brescia, e dei Dodonei e dei Pacifici di Venezia.
Nonostante ciò, alla richiesta del padre di poter laureare la figlia in teologia all’Università di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppose duramente, ritenendo uno sproposito che una donna potesse diventare dottore e affermando che sarebbe stato come rendersi «ridicoli a tutto il mondo».
Ma la tenacia, la determinazione e lo studio di Elena la portarono nel 1678 ad ottenere, finalmente, la sua laurea in filosofia, diventando così la prima donna laureata della storia.
Non poté però, in quanto donna, esercitare l’insegnamento e solamente sei anni dopo morì a Padova per una grave malattia.
Ad Elena Lucrezia Cornaro Psicopia, la prima donna laureata della storia, è dedicato il Cratere Piscopia di 26 km di diametro sul pianeta Venere, ha una statua al Palazzo del Bo, sede dell’Università di Padova, e un busto nella Basilica di Sant’Antonio.
Nella biblioteca del Vassar College a Poughkeepsie (NY) è ricordata in una vetrata a colori, ed è intitolata a lei la biblioteca comunale di Episkopi (Cipro).
Un grande esempio, simbolo della tenacia e della cultura, che abbiamo scelto per celebrare la Festa della Donna in Veneto (e non solo).