Con gli amici del CCF alla scoperta Burano, uno dei gioielli della nostra amata laguna veneta. Una passeggiata fotografica nella cittadina nota per le sue tipiche case vivacemente colorate e per la secolare lavorazione artigianale ad ago del merletto.
L’ìsola di Burano è un gioiello della laguna veneta: le case sono davvero tutte colorate come appaiono nelle foto delle riviste di viaggio, i suoi abitanti sono socievoli ed è magnifico farsi raccontare da loro com’è la vita sull’isola oggi.
La tradizione vorrebbe che Burano fosse stata fondata dagli abitanti della città romana di Altino che si erano rifugiati in laguna per sfuggire alle invasioni barbariche, in particolare agli Unni di Attila e ai Longobardi. La prima attestazione documentaria, comunque, risale all’840 quando nel Pactum Lotharii viene citata – al genitivo – Burani.
Le prime abitazioni erano poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dall’anno Mille furono costruite case in mattoni. Burano poteva godere anche di un clima mite e salubre grazie ad una certa ventilazione che allontanava la malaria. Il governo locale, di tipo comunale, cadde ben presto sotto l’orbita di Venezia a cui rimase sempre legata.
Nel corso dei secoli, alcune famiglie di Burano si trasferirono ad Ancona per motivi di lavoro, dove costituirono una piccola comunità: quella dei Buraneli. L’influsso della loro presenza si sente ancor oggi nel dialetto anconitano, essendo la parlata di Burano, insieme a quella autoctona e a quella levantina, una delle tre componenti che si fusero per dare origine al dialetto del capoluogo marchigiano. Fu comune autonomo sino al 1923, anno in cui fu aggregata a Venezia con Murano e Pellestrina. Il suo territorio si estendeva anche sull’attuale Cavallino-Treporti e sulle isole di Mazzorbo, Torcello, Santa Cristina, Cason Montiron, La Cura, San Francesco del Deserto.
Il CCF ha accompagnato i propri Soci ad esplorare le calli di Burano in una luminosa giornata di inizio estate, con una missione: catturare il colore, i contrasti, i volti, le luci e le ombre che rendono l’isola un luogo unico al mondo. E questo è parte del risultato di quella meravigliosa giornata!