Impossibile non notarla: l’Incompiuta svetta sulle colline di Brendola con maestosità, facendosi ammirare dalla pianura sottostante in tutto il suo affascinante mistero. Ecco la storia del Duomo di Brendola, nel vicentino.
Il comune di Brendola, situato nella periferia di Vicenza, viene definito La porta dei Berici perchè il suo territorio si estende tra la pianura e le dolci colline. Non potevamo non parlarvi del Duomo di Brendola, più noto ai vicentini con il nome de l’Incompiuta e dai nostri scatti non vi sarà difficile comprendere perché. Di certo non si tratta di un monumento o di un edificio che colpisce per la sua meraviglia, e in alcune persone desta un po’ di angoscia. Tuttavia, proprio perché ben visibile dalle aree circostanti, riteniamo opportuno svelarvi qualche retroscena di uno dei luoghi più misteriosi della Terra delle Meraviglie. C’è chi sostiene che l’Incompiuta debba essere abbattuta, chi grida allo scandalo per la sua gestione. Noi ci limitiamo a parlarvi della storia del Duomo di Brendola e a farvelo conoscere attraverso i nostri scatti fotografici.
Nel 1928 il vescovo Ferdinando Rodolfi giunse al Cerro, l’area acquistata per la costruzione, dando il suo benestare per l’avvio dei lavori. Sotto il progetto dell’architetto Fausto Franco, si posò la prima pietra il 3 ottobre 1931 e da subito il progetto si servì dell’unione di forza di molti brendolani di ogni frazione, rigorosamente volontari, usando le pietre del Monte Comunale e la sabbia del Guà, procedendo con una tale fretta da chiedere al vescovo il permesso di poter lavorare di domenica.
Nell’estate del 1933 erano già visibili le colonne erette; quando l’arciprete si ammalò 2 anni dopo, i lavori non cessarono e i capi di famiglia continuarono a portare materiale e a costruire. Sulla cima della facciata venne posta un’imponente statua di San Michele Arcangelo alta 4 metri, scolpita da Giuseppe Zanetti.
In piena seconda guerra mondiale, però, il cantiere si bloccò senza più ripartire, per cause ancora non completamente chiare. L’edificio, alto 28,5 metri e ampio 1124 m², restò incompiuto ad un vero e proprio passo dal completamento, ben visibile sul colle del Cerro, e lasciato al degrado per più di 60 anni, durante i quali vennero proposti vari progetti, che non giunsero mai a realizzazione.
Durante i recenti terremoti del 2012 che hanno colpito l’Emilia, la testa della statua dell’Angelo dell’Incompiuta si danneggiò, cadendo. Tuttavia, incredibilmente, rimase intatta, consentendo un rapido riposizionamento.
Photo credits: Gaia Dall’Oglio
Fonte Testi: Wikipedia