Alla scoperta dei misteriosi scenari delle Grotte del Caglieron, in località Breda di Fregona, in Provincia di Treviso. Ecco le foto di Elisa Parente Corte
Le Grotte del Caglieron sono situate in località Breda di Fregona, in Provincia di Treviso.
Il complesso consta di una serie di cavità, parte delle quali di origine artificiale e parte di origine naturale; per la parte naturale, si tratta di una profonda forra incisa dal torrente Caglieron su strati alternati di conglomerato calcareo, di arenarie e di marne del Miocene medio (da 16 a 10 milioni di anni fa).
Numerose sono le cascate, alte parecchi metri, con grandi marmitte alla base.
Nella parte più profonda della forra, si notano sulle pareti grandi concrezioni calcaree che chiudono per un tratto e in parte la volta, dando all’insieme l’aspetto di una grotta.
Sulle pareti della forra si aprono delle grandi cavità artificiali, ottenute dall’estrazione dell’arenaria, la tipica “piera dolza” (pietra tenera).
L’attività estrattiva, che risale al 1500 e forse anche prima, forniva il materiale per la costruzione di stipiti, architravi che si possono ancora osservare sulle vecchie case e i palazzi di Vittorio Veneto e dintorni.
Interessante il metodo di estrazione praticato: essendo gli strati inclinati anche oltre i 45°, il distacco del materiale, provocato utilizzando grossi scalpelli che hanno lasciato segni ancora visibili, avveniva a blocchi, con l’avvertenza però di lasciare delle colonne inclinate a sostegno della volta. Ne è derivato così un insieme di suggestive cavità artificiali, distribuite lungo l’orrido, sul cui fondo scorre vorticoso e rumoroso il torrente, tanto da portare alla costruzione di un percorso attrezzato.
Attualmente il complesso delle Grotte è interessato dai lavori di realizzazione del Parco delle Grotte del Caglieron, in buona parte completati. L’inizio del percorso, lungo circa 1 km, è situato in via Ronzon, poco dopo il costruendo Centro Visite; tramite una passerella pedonale che attraversa il torrente Caglieron, si scende su di un largo sentiero, passando sotto al ponte della strada Provinciale.
Lungo il percorso si incontrano numerosi pannelli descrittivi e, sulla destra, si apre una grotta molto ampia (grotta dei Breda), caratterizzata dalle colonne inclinate che sostengono gli strati di arenaria formanti il soffitto. Poco più avanti, sulla sinistra, una passerella in legno conduce alla grotta per l’affinamento del formaggio di grotta (grotta di San Lucio) del caseificio Agricansiglio.
Ritornando appena sui propri passi, si incontra un belvedere a forma di prua, dal quale si può ammirare la splendida forra naturale e, proseguendo, percorrerla su passerelle a tratti sospese.
Dato il notevole contenuto in calcare delle acque, si ha la sua rideposizione con formazioni di ampie superfici concrezionate, stalattiti e stalagmiti, delle più varie forme e colori.
Nelle zone più illuminate è notevole la presenza di travertino, con alternanza di muschi ed altri residui vegetali. All’interno delle cavità artificiali, ci sono alcuni tratti di cunicoli esplorabili dagli speleologi.
Data la costanza della temperatura nelle parti più profonde delle grotte, e la progressiva diminuzione della luce, si possono osservare una serie di microambienti di notevole interesse botanico e zoologico.
Al termine del percorso nella forra, il sentiero attrezzato ci conduce ad un antico mulino (ristorante) e, seguendo le segnalazioni in loco, si procede risalendo verso la parte terminale del parco.
Lungo il sentiero, dapprima ripido e poi pianeggiante, incontriamo sulla destra due piccole case ristrutturate, destinate a diventare Museo dello Scalpellino, a memoria dell’antico mestiere.
Il percorso si conclude uscendo direttamente sulla Provinciale 151, quasi difronte ad una grotta (grotta di Santa Barbara), in precedenza utilizzata come fungaia e ora in sistemazione per l’utilizzo futuro come laboratorio didattico. In realtà quelle qui visitabili sono solo una parte delle cavità esistenti; altre “grotte” analoghe sono scaglionate per tutta la parte alta del territorio, fino al Masarè sopra borgo Ciser. Una di queste, passato il ponte sulla provinciale, è stata dedicata dalla devozione degli abitanti alla Madonna.
Le Grotte del Caglieron, apprezzate sia in estate per la frescura che in inverno per le stupende cascate di ghiacci, sono punto di riferimento per laboratori di educazione ambientale e meta ogni anno di migliaia di visitatori.
Foto: Elisa Parente Corte
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