Rifacciamoci gli occhi di bellezza e meraviglia con gli scatti degli amici del Centro di Cultura Fotografica di Vicenza, che oggi ci portano in una nota località del padovano ricca di fascino. Ecco Villa Barbarigo e il Giardino di Valsanzibio
Tra le meraviglie del Veneto che dovete mettere in agenda se non vi avete già fatto visita, vanno sicuramente annotati Villa Barbarigo e il Giardino di Valsanzibio, l’unica frazione di Galzignano Terme. Si trova a quindici chilometri a sud di Padova. La località, adagiata ai piedi del Monte Gallo (385 m) e del Monte Orbieso (330 m), è nota per il giardino di Villa Barbarigo e per il campo da golf del Golf Club Padova con un percorso di 27 buche. Di particolare interesse è anche le vecchia chiesa di Sant’Eusebio e l’attuale parrocchiale di San Lorenzo.
Villa Barbarigo e il Giardino di Valsanzibio
Il parco di Valsanzibio è un raro esempio di giardino simbolico seicentesco, che presenta un complesso sistema di fontane tutte funzionanti. Il complesso Monumentale di Valsanzibio è stato portato all’attuale splendore nella seconda metà del Seicento dal Nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dai figli Antonio e Gregorio. Fu proprio quest’ultimo, il primogenito Gregorio, Cardinale, Vescovo di Padova e futuro Santo, ad ispirare l’alta simbologia del progetto dovuto al principale architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Infatti, l’allora Cardinale Gregorio Barbarigo volle che il giardino di Valsanzibio fosse monumentale emblema della via di perfezione che porta l’uomo dall’Errore alla Verità, dall’Ignoranza alla Rivelazione. Il Padiglione di Diana non era solo l’entrata principale via acqua alla tenuta dei Barbarigo nel 17° e 18° secolo ma questa superba e imponente porta d’ingresso, rappresentava, e rappresenta, l’inizio del Percorso di Salvificazione, voluto dal Santo Gregorio Barbarigo, che finisce davanti alla Villa, al Piazzale della Fontana del Fungo, dell’Estasi o, appunto, delle Rivelazioni.
Questo eccezionale esempio di giardino barocco consta di oltre 60 statue scolpite nella pietra d’Istria, in gran parte opera del Merengo , ed altrettante sculture minori che si integrano ad architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere, fra innumerevoli alberi ed arbusti, su più di 10 ettari di superficie. Inoltre, all’interno del complesso e tappa importante nel percorso di salvificazione, c’è il labirinto di bosso, la simbolica Grotta dell’Eremita, l’Isola dei Conigli e il Monumento al Tempo.
Il giardino di Valsanzibio, realizzato tra il 1665 e il 1696, grazie all’alto messaggio affidatogli dal Fondatore, è uno straordinario esempio di giardino simbolico interamente leggibile, di un gran giardino d’acque in completa efficienza e oggi si presenta come uno dei più estesi ed integri giardini d’Epoca mondiali, che è valso il primo premio come Il più bel giardino d’Italia nel 2003 ed il terzo più bello in Europa nel 2007. Il merito di ciò va alle assidue cure dei Nobili Homini Barbarigo durante tutto il Sei e Settecento, nell’Ottocento a quelle del Nobil Homo Michiel e, poi, dei Conti Martinengo da Barco, nei primi del Novecento dei Conti Donà delle Rose e dal 1929 dei Nobili Pizzoni dei Conti Ardemani. Proprietari da tre generazioni della intera tenuta, hanno riparato i disastri causati dalla occupazione militare e dal forzato abbandono dell’ultima guerra ed hanno recentemente ripristinato tutti i 33 punti d’acqua del Giardino compromessi da ottanta anni di progressivo impoverimento sorgivo.
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