Per noi sgaii le vacanze sono vacanze, ma anche costante ricerca di meraviglia e chicche curiose da scoprire e condividere. E allora oggi vi porto con me nell’Umbria del sud, augurandovi un buon ritorno in ufficio e dandovi qualche spunto per le prossime vacanze!
Sgaialand Magazine è nato per raccontare ed esplorare la Terra delle Meraviglie, è vero, ma siamo così sicuri di sapere quali siano i confini di questa Sgaia-Land? Perchè a ben pensarci, e in redazione lo diciamo spesso, non è forse l’Italia intera il Paese delle Meraviglie? Mi perdoneranno Lewis Carroll e Maurizio Crozza se anch’io mi sento un po’ Alice e se, proprio come la giovane avventuriera, mi sono goduta anche queste vacanze con naso all’insù e costante sguardo di stupore.
Viaggio con amico a quattro zampe al seguito (su instagram orma noto come #SgaiaDog), motivo per cui da qualche anno privilegio mete che non richiedono voli o viaggi troppo complicati. E così, dopo tante estati trascorse nella mia Rovigno (la Venezia d’istria), ho deciso di tornare nell’Umbria del sud, visitandone qualche zona nuova prima di andare a rinfrescarmi le idee tra le maestose Dolomiti.
L’Umbria, e non ve lo devo dire certo io, è terra stupenda che lascia senza fiato, ma è vero che, quando la nominiamo, spesso ci vengono in mente le cittadine del nord della regione: Assisi, Perugia, Spello, Gubbio, Città di Castello. Un po’ meno quelle del sud.
E allora vi ci porto io, a modo mio, con questi 3,43 minuti di autentica bellezza tra le zone di Narni, S.Liberato, Amelia, Orvieto fino alla “città fantasma” Civita di Bagnoregio, già in suolo laziale (provincia di Viterbo), ma poco distante dall’area di Narni, dove ho soggiornato tra infiniti ettari di vigneti, ulivi e distese verdi.
Non mi dilungo troppo, perchè questa volta lascio parlare le immagini e mi piace pensare possa esserci spazio più avanti nel nostro amato Sgaialand Magazine per parlarvi più dettagliatamente di questa parte d’Italia che quest’anno -ahimè- ha risentito di un calo del 75% di turismo a causa della psicosi da terremoto. Legittima, ma queste zone non sono state danneggiate e, prima di scartare a priori questo scrigno di meraviglie, è bene informarsi preventivamente come ho fatto io. E partire, perdendosi tra storia, sapore, accoglienza, ospitalità, borghi, natura e profumi.
Una curiosità che lega Narni alla “mia” Padova? A Padova, nel piazzale antistante alla basilica del Santo e a pochi passi da dove abito, si erge, in tutta la sua maestosità, un monumento equestre che rappresenta il condottiero delle milizie padovane Erasmo da Narni, detto “Gattamelata”. La scultura, modellata e fusa dopo sei anni di tentativi e non poche fatiche (1447-53), è un capolavoro, fra i massimi del Rinascimento, del toscano Donatello e ancora oggi ritenuta la più bella statua equestre di sempre assieme ai cinque cavalli della Basilica di S. Marco a Venezia. E se poi vi dicessi che “Le cronache di Narnia” potrebbero essere state realmente ispirate da una storia vera ambientata a Narni nel 1979?
Come vedete, i capitoli da aprire sono e sarebbero davvero tanti, non ultimo quello dedicato alla Narni sotterranea, che mi ha davvero incantata e stupita, con una storia incredibile e tutta da scoprire. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare Roberto Nini e il Comune di Narni per avermi lasciato fotografare e riprendere questi spazi segreti.
Facciamo che ci diamo appuntamento a qualche altra puntata per parlare meglio di tutto questo e magari cominciamo ad estendere i confini della terra sgaia?! Intanto un consiglio: alzate il volume al massimo e godetevi i miei 3,43 minuti nell’Umbria del sud!
♥Sgaia (qui il mio canale Instagram e qualche scatto umbro)