Pubblicitaria, imprenditrice, docente universitaria, autrice e globetrotter. Noi aggiungiamo anche “sgaia”: è Maria Pia Favaretto, che abbiamo incontrato in veste di Direttrice del Master Food & Wine 4.0 presso l’Università IUSVE nelle sedi di Venezia Mestre e Verona. Da un’idea, alla settima edizione di un format di successo. Ecco perché!
Maria Pia Favaretto si occupa di comunicazione da più di trent’anni e alla professione affianca la docenza universitaria e la scrittura come saggista. Ha iniziato a lavorare come pubblicitaria nel 1985 nell’agenzia Business-TBWA, per poi fondare nel 1989 l’agenzia di comunicazione PUBLICA, che ha diretto fino al 2008 e le ha permesso di progettare numerose campagne pubblicitarie in Italia e all’estero e sviluppare diversi progetti di comunicazione integrata.
Nel 2007 ha inizio la sua esperienza di docenza universitaria presso l’Università di Padova e poi, dal 2010, all’ Istituto Universitario Salesiano Venezia. Qui, dal 2015 dirige il Diploma/Master Universitario di Primo Livello Food & Wine 4.0 – Web Marketing & Digital Communication, di cui sono partner numerose aziende e istituzioni agroalimentari, tra noti nomi del nostro territorio e brand di rilevanza internazionale. Il Master oggi è considerato un’ottima opportunità per numerosi studenti da tutta Italia, che hanno la possibilità di affiancare alle lezioni frontali laboratori di digital communication, live experience, percorsi di degustazione, testimonianze di imprenditori di successo e studio di casi eccellenti.
Maria Pia, come e quando è nata l’idea di progettare un percorso di alta formazione per questo specifico comporto economico?
Quando a fine 2014 allo IUSVE abbiamo pensato all’avvio del Master Food & Wine 4.0 – Web Marketing & Digital Communication, avevamo chiara in mente l’idea di costruire un percorso di studi accademico per supportare la crescita del comparto agroalimentare con la formazione di giovani in grado di portare nuove competenze e conoscenze culturali, strategiche e tecniche nelle aziende.
Nel progettare il Master e lanciare la campagna promozionale, avevamo davanti a noi le incertezze e le opportunità di Expo 2015 a Milano, la grande manifestazione sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, ancora in forse tra mille
difficoltà, ma che poteva rappresentare una grande vetrina per far crescere la reputazione e la consapevolezza del nostro patrimonio agroalimentare. Ma tutto andò bene. Così, il 31 ottobre di quell’anno chiudeva Expo e, a inizio novembre, partiva la prima edizione del nostro Master. La scelta di verticalizzare il corso di studi sull’agroalimentare è stata vincente, perché in questi ultimi anni è stato il settore trainante della nostra economia nazionale crescendo di più e meglio di altri comparti.
In un mondo digitale che evolve rapidamente e senza sosta, da dove sei partita per la costruzione della didattica?
“METTIAMO A TAVOLA IL FUTURO” è stato il nostro messaggio chiave. L’idea era quella che il futuro sarebbe stato sempre più digitale e che c’era un forte bisogno di integrare l’eccellenza dei nostri prodotti con la capacità di comunicarli. E questo prevedeva strategie di web marketing e competenza di gestione dei canali e degli strumenti digitali per poter presidiare tutti i punti di contatto con clienti, consumatori e stakeholder in generale.
Ciò è stato possibile anche grazie al supporto delle prime aziende e organizzazioni che hanno creduto in noi, dandoci la loro partnership: Allegrini, Barilla Center for Food and Nutrition e Academia Barilla, i Bibanesi, Bisol, Ecor NaturaSì, Food Editore, Musei del cibo di Parma, Venissa, Gruppo Veronesi, Zenato Winery. Oggi, giunti alla settima edizione, abbiamo 35 partner del Master, a testimonianza della crescita costante nel tempo.
Qual è l’apporto concreto che una formazione di questo tipo può dare?
Il nostro principale obiettivo è di formare marketer e professionisti della comunicazione con le conoscenze e le competenze richieste dalle nuove tecnologie che il mondo digitale e i mercati oggi richiedono. I Master servono, da questo punto di vista, a fornire non solo i contenuti ma anche i mezzi pratici per approdare direttamente al mondo professionale. Il docente di Master è fondamentalmente un esponente di quel mercato che va a rappresentare in aula. Questo garantisce più di qualsiasi altro elemento contenuti aggiornati e approcci attuali ai metodi di lavoro e ai contenuti di studio.
Inoltre, miriamo allo sviluppo di soft skill come le capacità comunicative, sociali e relazionali o il problem solving, che aiutino la crescita dei partecipanti non solo come professionisti, ma anche come persone. In un mondo sempre più tecnologico il fattore umano diventa fondamentale. Così l’80% delle lezioni e tutti i laboratori sono in presenza e questo contribuisce a creare spirito di collaborazione e di lavoro in team, in cui ciascuno può sperimentarsi e confrontarsi nel clima protetto dell’aula. Lo stesso vale per le live experience, in cui facciamo lezione presso le aziende, toccando con mano le realtà produttive e imparando ancora di più ad apprezzare ciò che materie prime e innovazione possono creare quando trovano un’alleanza virtuosa.