Lo scrittore bestseller si racconta: la nostra intervista a Matteo Strukul, autore della celebre trilogia “I Medici – Una dinastia al potere”
Romanziere e sceneggiatore, Matteo Strukul è stato ribattezzato il “caso editoriale del 2016”, grazie agli straordinari successi delle sue opere, prima tra tutte “I Medici. Una dinastia al potere”, primo volume dell’omonima trilogia che ripercorre le vicende e gli intrighi della Firenze medicea: centomila copie vendute, e tradotto in ben 13 lingue.
È da poco uscito il secondo volume della trilogia, “I Medici. Un uomo al potere”, e intorno al 12 gennaio arriverà il capitolo finale: «Sono un grande lettore, e come tale da sempre provo a scrivere di ciò che non trovo in libreria. Qualche anno fa mi accorsi che mancava un vero e proprio romanzo sulla dinastia dei Medici, in particolare sulle figure di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, quantomeno in Italia. Inoltre, approfondendo il tema, ho scovato una serie di legami tra Cosimo il Vecchio, in particolare, e il territorio veneto, da Padova, dove fu esiliato, a Venezia. Avevo questo grande progetto: un romanzo storico focalizzato su una delle più importanti dinastie della storia d’Italia, e Newton Compton, che sul tema aveva già pubblicato oltre 20 saggi, accettò la sfida»
Circa 2 anni di studio per raccogliere il materiale da utilizzare per la realizzazione della trilogia e un anno e mezzo di stesura di un’avvincente storia tra cospirazioni, tradimenti, amore, guerra e cultura del Rinascimento, per Matteo Strukul che ogni mattina alle 6 inizia la sua giornata al computer, per scrivere: «Il mio lavoro è scrivere. Mi sveglio presto, ho delle deadline da rispettare e spesso la mole di lavoro è impegnativa, e mi porta a passare ore, anzi mesi studiando, prima e durante la fase di realizzazione. A volte addirittura capita di studiare tantissimo per poi arrivare a scrivere appena un capitolo, perché il romanzo storico ha bisogno di attenzione e cura, più di altri generi. Bisogna raccontare una storia vera senza fare errori, perché il lettore oggi è molto attento»
Una delle fortune di questo successo letterario è senza dubbio la contemporanea uscita della serie tv “I Medici” su Rai1: «Sebbene i due progetti siano separati, non nego che l’uno, forse, abbia fatto il gioco dell’altro, aiutandolo. La serie ha acceso i riflettori su un particolare tema, il Rinascimento, un periodo storico così importante e prima mai raccontato appieno nemmeno in tv, arrivando così a milioni di persone. I libri, d’altra parte, permettono di approfondire, e il loro successo spesso arriva ad essere più duraturo nel tempo»
La letteratura per Matteo è da sempre una musa ispiratrice: «Sicuramente la mia ispirazione è veicolata attraverso tutta la magnifica letteratura che ho letto in questi circa 37 anni da lettore. L’Iliade è il mio primo punto di riferimento, un’opera straordinaria che talora, a parer mio, ha persino raggiunto vette narrative selvagge, quasi pulp, potrei dire. Ma nel mio bagaglio ci sono anche le opere di Salgari, Il Profumo di Süskind, I Masnadieri di Schiller e molto altro ancora»
Matteo Strukul, laureato in giurisprudenza con dottorato in diritto europeo, ha in precedenza pubblicato tra gli altri “La giostra dei fiori spezzati” (thriller storico ambientato nel malfamato quartiere Portello di Padova nel 1888) e “I cavalieri del Nord”(ambientato nell’Europa del 1240, con protagonista una compagnia di Cavalieri Teutonici in Crociata dal nord dell’attuale Russia all’odierna Transilvania), e prossimamente uscirà con un romanzo su Giacomo Casanova, per Mondadori.
Vive tra la sua Padova e Berlino, città iconiche nel suo immaginario: «Sono da sempre molto legato al Veneto e la maggior parte delle mie storie è appunto ambientata qui o ha richiami in queste terre. La nostra è una regione epica, in un certo senso, legata alle tradizioni e al mondo agricolo, evoluta grazie alle piccole e medie imprese, e nei miei libri ci sono storie di questi posti, tra integrazioni culturali e criminalità. Poi c’è Berlino, rifugio per una delle mie protagoniste (Mila, spietato sicario dai dreadlocks rossi protagonista de La ballata di Mila, Regina nera. La giustizia di Mila, e Cucciolo d’uomo. La promessa di Mila), e anche la Transilvania: un mondo che ho scoperto relativamente di recente, anche per via dell’origine del mio cognome, ungherese per la precisione. Questi tre centri racchiudono idealmente il “mio” Nord Est, il mio mondo»
Letteratura e Veneto sì, ma anche tanta musica e fumetto: «La musica è un amore antico. Ho scritto per riviste musicali, saggi di musica (come quello sul grande Massimo Bubola, co-autore di De André, anche lui originario del Veneto – ndr). Ascolto dalla classica al rock più duro, e attraverso la musica le mie storie e i miei protagonisti escono dal loro guscio, svelandosi. Il fumetto, poi, ha da sempre una grande influenza per me: ho amato “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller e “Magico Vento” edito dalla Bonelli, ad esempio. È un linguaggio che mi affascina, e cerco sempre di dipingere i miei personaggi in modo che possano muoversi su differenti piani artistici, dalla letteratura appunto, al fumetto (come nel caso di Red Dread: Mila, Delta macchiato di sangue, prima parte di un romanzo a fumetti con protagonista Mila Zago, illustrato da Alessandro Vitti – ndr), passando, magari in futuro, anche al cinema»
E, infine, c’è SugarCon, festival letterario (un tempo SugarPulp) di cui Matteo Strukul è direttore artistico e che si svolge da 6 anni ogni settembre, tra Padova e il Polesine: «Un festival la cui mission è quella di dare voce alla letteratura che arriva a tutti, quella considerata, forse, meno d’élite. Quella che, per capirci, vende milioni di copie: abbiamo avuto dapprima una direzione verso il pulp e il noir, con protagonisti del calibro di Massimo Carlotto e Joe R. Lansdale, ma anche Licia Troisi, Tim Willocks, Nicolai Lilin, Giorgio Cavazzano, Roberto Recchioni e molti altri ancora»
Che dire: correte in libreria!