Se siete dei veri sgaialandiani, è difficile che il nome della Madonnetta a Marostica non vi dica nulla, ma se serve un ripassino o un aiuto al volo, vi facciamo raccontare la storia e le tipicità di una delle più antiche osterie d’Italia dagli amici di Veneto Secrets. Cosa aspettate a metterla in agenda?

La celebre Madonnetta di Marostica mantiene intatto tutto il fascino e la bellezza delle osterie di una volta, forte di ben 110 anni di storia di proprietà della stessa famiglia: è un luogo magico dove ci si sente a casa ad ogni ora e viaggiatori, pensionati, artisti, manager e perditempo si mescolano con naturalezza di fronte ad un buon bicchiere di vino per offrire una visione privilegiata di quel grande palcoscenico che è la vita.
Sarà per questa genuina atmosfera che l’Osteria è stata uno dei luoghi preferiti dal giovane Ernest Hemingway che oggi è uno dei ristorantini più amati dai designer e artisti internazionali che frequentano queste zone grazie alla vicinanza con le sedi di super brand della moda come Diesel.

La Maddonnetta di Marostica: un affare di donne

In origine una stalla, quando nel ‘600 nella Piazza di Marostica, in cui si affaccia, si trovavano le botteghe che servivano il Castello di Marostica, fu acquistata nel 1904 da Giuseppe Polita, detto Bepi, per la sua amata moglie. Da allora, e forse a questo si deve la sua fortuna, l’Osteria fu sempre “affare di donne”, premurose padrone di casa.
Il sentirsi in famiglia è una magia che ancora oggi Annamaria, insieme al marito Franco e ai 3 figli, riesce a offrire ai suoi clienti, accolti in un ambiente conviviale arredato con mobili antichi tramandati da generazioni: l’orologio a pendolo, il tavolo ricavato dal tronco di un unico albero, il caminetto secolare, il banco della mescita (oggi adibito a scrivania) e tanti oggetti ricchi di memoria curati con amore dal cognato Antonio, appassionato restauratore.

Sui muri le testimonianze di momenti di vita condivisa tra vecchie fotografie, tazze fatte a mano in ceramica di Nove per i clienti della vicina fabbrica quando ancora il vino si serviva in tazza, battute satiriche e ritagli di giornale lasciati da avventori bontemponi e una dolce immagine della Madonna del Dito a cui Mimma, la cognata di Annamaria, si è ispirata per dipingere la bellissima insegna dell’osteria. Il nome pare, infatti, derivi dal capitello con una statua della Vergine, posto all’inizio della strada in cui si trova il locale.

La cucina è casalinga, quella della nonna nei giorni di festa, oggi arricchita da una grande ricerca delle materie prime che provengono da produttori locali e presidi Slow Food.

Qui si possono trovare i veri piatti della tradizione veneta, dai bigoli all’anatra al baccalà con la polenta o al coniglio arrosto da gustare con un’ottima selezione di vini del territorio, tra cui il famoso Torcolato, ottenuto dalla spremitura di uve passite. A fine pasto, si deve, infatti, assolutamente provare uno dei vini bianchi da dessert proposti dalla casa insieme a uno dei dolci rustici veneti come il Macafame, fatto con pane raffermo, mele e frutta secca. E come vuole la tradizione, a fine pasto vi verrà sempre offerto un bicchierino del digestivo Ciliegino, prodotto su antica ricetta “segreta” di famiglia, certezza golosa del sorriso soddisfatto con cui lascerete l’osteria.

Osteria Madonnetta
Via Vajenti 21
Marostica, Vicenza
0424 75859
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Tutte le foto sono state scattate in esclusiva per Veneto Secrets, per maggiori info www.venetosecrets.com

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