Le caratteristiche del parco regionale dei Colli Euganei, ricco di storia e curiosità, specie animali e vegetazione. Per una gita deliziosa nella nostra regione.

Nato nel 1989, il Parco Regionale dei Colli Euganei comprende 15 Comuni e si estende per 18.694 ettari.
Sono presenti i maggiori rilievi collinari della Pianura Padana che si ergono, nettamente isolati, a sud-ovest di Padova (la massima elevazione, il Monte Venda, raggiunge quota 601 m).
La particolare ubicazione e genesi vulcanica, i diversi orizzonti climatici, la presenza attiva dell’uomo fin dai tempi più remoti, rendono il Parco Regionale dei Colli Euganei unico per le sue ricchezze naturali, paesaggistiche, ambientali, culturali ed artistiche.
Con la Legge Istitutiva e il Piano Ambientale, questo Parco si è dotato di adeguati strumenti per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, per l’incremento dello sviluppo economico e sociale del suo territorio in una logica di sostenibilità.
Curiosi di scoprire il parco dei Colli Euganei?
Ecco qualche informazione per programmare una gita indimenticabile!

Parco Regionale dei Colli Euganei

ll paesaggio euganeo è dovuto alla presenza di due categorie fondamentali di rocce: vulcaniche e sedimentarie.
Le rocce sedimentarie sono le più antiche e si sono formate nel corso di milioni di anni dal deposito di fanghiglie calcaree e microrganismi. Contengono i resti fossilizzati di organismi marini ed è attraverso lo studio dei fossili che è possibile la datazione delle rocce stesse.
Nel corso dell’Eocene Superiore si verificarono le prime eruzioni, sia a carattere effusivo che esplosivo, con colate sottomarine di lave basaltiche fluide. Alle eruzioni basaltiche si accompagnarono prodotti di esplosione che, depositandosi sul fondo marino, costituirono discrete bancate di tufi. Dopo un periodo di quiete di alcuni milioni di anni, nell’Oligocene inferiore, si verificò una intensa ripresa dell’attività vulcanica. L’emissione di magmi molto viscosi, la cui composizione si diversifica dai precedenti, portò alla formazione dei caratteristici coni eruttivi euganei costituiti da rioliti, trachiti e latiti, tutte rocce vulcaniche notevolmente acide in quanto ricche in silice.
Le eruzioni si sono verificate in ambiente sottomarino ma probabilmente i coni più elevati sono emersi dalla superficie del mare, determinando la creazione di un piccolo arcipelago di isolotti vulcanici. Tale configurazione si è protratta fino all’inizio del Quaternario (ovvero circa due milioni di anni fa), momento in cui un sollevamento generalizzato del bacino insieme a fenomeni alluvionali di grossa entità, diedero origine alla formazione della Pianura Padana.
Dopo l’emersione dal mare, un’erosione selettiva di milioni di anni ha prodotto un paesaggio tormentato e vario, disgregando e asportando in parte le coperture sedimentarie più tenere, mettendo quindi in risalto i duri corpi vulcanici in forme coniche levigate e snelle.

Flora e Fauna al Parco Regionale dei Colli Euganei

Nei Colli Euganei è presente un numero straordinario di specie vegetali.
L’origine geologica dei terreni, la morfologia dei rilievi, responsabile di microclimi e biotopi contrastanti, l’isolamento da altri gruppi montuosi e le alterne vicende climatiche legate ai cicli glaciali, sono i principali artefici della grande diversificazione della flora euganea. Qui vivono, a stretto contatto, specie adattate al caldo e altre di carattere montano: percorrendo un giro attorno a uno dei tanti coni vulcanici, si potrà notare come, al variare dell’esposizione, vivano a stretto contatto vegetazioni d’ambiente caldo arido (termofile) accanto ad altre a carattere montano (microtermiche) o submontano.
Dalla (pseudo)macchia mediterranea a boschi di castagni e quercia, passando per prati aridi e per la Boscaglia di Robinia, una pianta estranea alla flora europea ma originaria della costa orientale del nord America, importata agli inizi del ‘600 come specie ornamentale.

La Fauna
Volpi, donnole e faine ma anche tassi, il riccio, la talpa ed il toporagno, il ghiro e il moscardino il daino e, soprattutto, il cinghiale.
Oltre 120 specie di uccelli sono presenti al Parco Regionale dei Colli Euganei, stanziali, migratrici e di passo. Nei mesi invernali i boschi ospitano la beccaccia, il tordo bottaccio, il tordo sassello e la cesena; mentre tra la bassa vegetazione si osservano lo scricciolo, il pettirosso, il regolo, il verdone e la cinciarella. In primavera arrivano l’upupa, il rigogolo ed il cuculo, l’averla piccola ed il codibugnolo. Fringuelli, cardellini e la bella ghiandaia sono presenti tutto l’anno. Nelle zone prative aperte è facile osservare la calandra, la cappellaccia ed in estate il curioso succiacapre, uccello crepuscolare che nidifica a terra, dal volo simile a quello di un piccolo falco. I rapaci diurni sono ben rappresentati dalla poiana; presenti pure il gheppio, lo sparviero e talvolta anche il lodolaio. Recentemente la presenza nidificante del falco pellegrino presso il sito, di proprietà della Regione Veneto e in gestione al Parco, a Rocca Pendice, ha confermato le potenzialità faunistiche e naturalistiche dei Colli Euganei, tanto da giustificare il loro inserimento tra le Zone di Protezione Speciale (ZPS) europee di Rete Natura 2000. Fra i rapaci notturni è possibile incontrare il gufo comune, la civetta, la civetta nana e il barbagianni e l’allocco. Molto comuni nelle aree pianeggianti lungo gli scoli d’acqua e in prossimità delle zone umide sono gli uccelli legati a questa tipologia di ambienti, tra i quali l’airone cinerino e l’airone bianco, la garzetta e la gallinella d’acqua.
Numerosi anche i rettili, gli anfibi e gli invertebrati.

Parco Regionale dei Colli Euganei

Un po’ di storia dei Colli Euganei

Sul territorio dei Colli Euganei sono presenti arcaiche testimonianze degli Antichi Veneti. Un gran numero di reperti che documentano la storia di questo territorio, dalla Preistoria all’età Romana, sono conservati a Este, nel Museo Nazionale Atestino.
Le testimonianze più antiche, rinvenute nelle zone del monte della Madonna e del Venda, databili al Paleolitico, sono costituite da manufatti in selce. Importanti reperti ceramici sono quelli relativi al periodo del Neolitico (fine IV millennio a.C.), venuti alla luce in notevoli quantità presso Castelnuovo. Armi, utensili, oggetti d’ornamento e abbigliamento, risalenti all’Età del Bronzo (II millennio a.C.) e testimonianti la presenza di un villaggio palustre, sono stati ritrovati in prossimità del Lago della Costa, ad Arquà Petrarca.
Al II secolo a.C. risale la presenza dei Romani che, iniziando la costruzione di una rete viaria, danno un forte impulso agli insediamenti abitativi. La via Annia, che si staccava a Legnago dalla Emilia per dirigersi ad Aquileia, passa per Monselice, uno dei comuni del territorio del Parco.
Durante il Medioevo, nei Colli, per la loro posizione dominante, si diffusero in gran numero di corti, pievi e fortificazioni.
All’inizio del XV secolo nel territorio, che entra nei domini della Serenissima, si inizia la costruzione di splendide dimore volute dalla nobiltà veneziana. Valsanzibio, Luvigliano e Valnogaredo conservano notevoli esempi della civiltà delle ville.
Il XIX secolo, iniziato sotto le insegne napoleoniche e conclusosi con l’annessione al neonato Regno d’Italia, fu un secolo di grande crescita demografica che vide un consistente sfruttamento del territorio e l’inizio dell’attività estrattiva su scala industriale. La tutela del territorio e la salvaguardia del paesaggio, sono iniziate negli anni settanta con la dismissione graduale delle cave, che hanno avuto la loro massima attuazione nel 1989 con l’Istituzione del Parco Regionale dei Colli Euganei.

Leggende e storie

Tra le storie e leggende più affascinanti che accompagnano da secoli il territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei, ecco quella della Sirenella, la sirena del Lago di Lispida, uno dei due bacini termali naturali del territorio euganeo.
La leggenda narra la storia d’amore tra Sirenella e il conte Monticelli che, molto ammalato, riesce a trovare la salute nei fanghi dei Colli Euganei. La storia celebra le benefiche proprietà del fango termale del lago, che rappresenta tutt’oggi una risorsa unica e preziosa.

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