Un Linus in grande forma, nonostante un ginocchio in fase di guarigione, quello che si è raccontato ieri ai microfoni di Future Vintage Festival. Solare, ironico, pungente, diretto, schietto e senza filtri, Linus ha raccontato alla platea presente lo stile di vita di un uomo di successo che deve conciliare l’attività di boss di una delle radio di maggior successo in Italia, un’intensa attività sportiva, l’organizzazione di maratone ed eventi targati Radio Deejay, con la vita di famiglia e le tante amicizie da coltivare. Basta una sola giornata a Linus? A quanto pare sì, e a differenza di Fiorello – citato dallo stesso Linus – di notte riesce anche a dormire.
Linus sa di essere fortunato a poter fare un lavoro che non solo ama, ma gli permette di arrivare direttamente nelle case, nelle auto e negli uffici di milioni di italiani, che, come ha fatto presente una spettatrice del pubblico, gli vogliono davvero bene. Un pubblico che Linus definisce “l’inquilino di uno stesso condominio”. “Con gli ascoltatori si è creato quel rapporto tipico degli inquilini di uno stesso palazzo, un palazzo molto grande, in questo caso. Cordialità, saluti, chiacchiere veloci sul tempo o sul fatto del giorno, sorrisi veloci ma complici, proprio come quelli che riservi al tuo vicino di appartamento.”
Immediatezza, abbassamento delle barriere, contatto istantaneo con gli ascoltatori e i fan: questa la visione di Linus degli strumenti social, ai quali riconosce un grande potere comunicativo, ma anche un abuso da parte di chi ne fa solo e costantemente vile strumento di attacco, nascondendosi dietro a una tastiera o ad uno schermo di uno smartphone.
“Insomma, se non ti piace un disco o una trasmissione radiofonica, sei libero di non ascoltare, di non comprare il disco, di cambiare stazione, di non seguirci o seguirmi. Perché la costante necessità di attaccare con toni arroganti? Io mica vengo a casa tua a dirti che non mi piace come ti vesti o cose del genere. Chi sono, tuo cugino?“
Non sono mancati nemmeno gli aneddoti legati agli amici e colleghi di una vita, come la storica spalla di Deejay Chiama Italia Nicola Savino, e Gerry Scotti, Fiorello, Jovanotti, con cui Linus non vuole più allenarsi in bicicletta perché “troppo forte”.
Il futuro della radio in uno scenario sempre più on demand? “Tra dieci anni appiattimento totale, stile filodiffusione. Del resto siamo rimasti l’unico Paese al mondo che ancora investe nella creazione di programmi radiofonici strutturati.”
Una scuola per futuri dj radiofonici? “Non è una brutta idea, ma continuo a credere che la miglior scuola per imparare a fare questo lavoro sia sul campo.“