Bollicine per brindare, per stare insieme o per un tête-à-tête romantico: il Prosecco mette tutti d’accordo, anche sotto le feste. Ma qual è la sua origine?

Pronti per stappare una bottiglia di Prosecco e brindare alle feste?
Amanti del Prosecco, voi che non riuscite a farne a meno, dall’aperitivo ai pasti, passando per i brindisi: conoscete la storia di questo vino delizioso che piace a tutti, divenuto simbolo della #terradellemeraviglie?
Secondo alcuni, sebbene ormai la parola Prosecco sia indissolubilmente legata alla zona di Valdobbiadene, ripercorrendo le origini di questo vino si arriva all’omonima frazione del comune di Trieste sul Carso, ai confini con la Slovenia.
Il termine Prosecco si ritrova nel libro “Il Roccolo Ditirambo” di Aureliano Acanti datato 1754, e pare addirittura che Livia, moglie dell’imperatore Augusto, amasse bere il Puxinum (Pucino, vino prodotto con le uve Glera), considerandolo un vero e proprio elisir di giovinezza, come descritto nel 1773 nel saggio “Enologia Toscana” di Villafranchi: le sue uve si raccoglievano “nel pendio del monte di Contuel, di fronte al mare Adriatico, a poche migliaia da Trieste“, e come sottolineato dal gentiluomo inglese Fynes Moryson, “L’Histria è divisa tra il Forum Julii e l’Histria propriamente detta. Qui cresce il vino Pucinum, ora chiamato Prosecho, assai celebrato da Plinio“.
La notorietà del Prosecco (IGT negli anni ’90, e dal 2009 DOC), però, è figlia della zona del Conegliano Valdobbiadene, in provincia di Treviso: il tutto grazie all’ideale composizione del suolo, mescolata all’ottima esposizione delle colline e alle precipitazioni abbondanti e frequenti, con temperature miti costanti tra aprile e ottobre ed escursioni termiche importanti nel periodo di maturazione.
Sono oltre 150 i milioni di bottiglie annualmente prodotte in Italia, e più del 60% nella sola zona di Conegliano e Valdobbiadene, e per chi avesse ancora dubbi sulla scelta tra Prosecco e Champagne, facciamo chiarezza: il primo ha meno alcool rispetto allo Champagne francese, e la formazione delle sue bollicine non avviene in bottiglia ma in una grande vasca d’acciaio (autoclave).
Come gustare al meglio il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG? Magari abbinandolo ad un piatto tipico di questa stagione, come il tradizionale secondo piatto di uova e tartufo: garanzia di gusto e piacere!

Prosecco

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Ilaria Rebecchi
Diploma di scuola media superiore, giornalista free lance appassionata di musica e piante, collabora saltuariamente con redazioni locali.