Un appuntamento per raccontare la realtà delle donne straniere in Italia, tra cultura e mondo del lavoro, e una mostra fotografica che indaga sul ruolo e sulla condizione delle donne nel mondo
La condizione delle donne straniere in Italia è uno dei temi salienti nell’attualità del nostro paese: donne di ogni provenienza che hanno scelto di vivere in particolare nella Terra delle Meraviglie per lavorare, spesso a contatto con anziani e bambini, e che non dimenticano le proprie origini a creare così un’interculturalità appassionata e viva, fatta di arte, storie e artigianato.
Si terrà domenica 5 marzo a Palazzo Cordellina dalle 15.30 l’evento intitolato Raccontami la tua storia. Dialoghi a più voci con donne straniere in Italia, coordinato da Adriana Chemello (Università di Padova).
Ad intervenire all’incontro Daniela Finocchi, ideatrice del Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”, Valeria Mancini, autrice del libro “Figlie a ore”, Daniela Ion, che porterà la testimonianza di una donna rumena e Leyla Khalil, vincitrice del Premio Speciale Slow Food- Terra Madre 2015 con il racconto “Ricordi congelati”.
In occasione dell’evento Raccontami la tua storia. Dialoghi a più voci con donne straniere in Italia verrà presentato un Atelier di scrittura riservato a donne straniere, per incoraggiarle a raccontare le loro storie e a partecipare al Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”.
A seguire, intorno alle 17.30 sarà inaugurata la mostra “Pilastri invisibili”, con l’esposizione delle fotografie di Linda Scuizzato e i manufatti e le creazioni artistiche realizzate nel tempo libero dalle donne associate a “Orizzonti Comuni”.
La mostra vuole offrire uno spaccato della realtà quotidiana delle donne protagoniste del libro della Mancini, e presenta ritratti di Svetlana, Antonina, Kathuna, Vera, Rocìo, Alma, Rymma, Dragana, Fatima e Annalisa. Ritratti e opere artistiche di donne che da anni hanno scelto di vivere in Veneto occupandosi di ciò che è più vicino ai nostri affetti e ai nostri bisogni: anziani e bambini. Donne straniere in Italia che svolgono un lavoro scarsamente riconosciuto e che vengono spesso rappresentate per stereotipi. Dare voce alle loro storie è stato l’obiettivo del libro Figlie a ore di Valeria Mancini (edizioni Saecula), che da anni si occupa di genere e di donne migranti, come nel precedente libro “Valigie” (Edimond 2011), vincitore del premio nazionale Città di Castello 2010.
E Figlie a ore è il risultato di un anno di interviste a donne straniere in Italia che per lavoro hanno lasciato le proprie famiglie per stabilirsi a Vicenza.
La mostra Pilastri invisibili, curata da Petra Cason, si apre con 22 fotografie di Linda Scuizzato, fotografa vicentina residente a Londra dal 2007, specializzata in fotografia di ritratto, reportage di eventi, fotografia documentaristica, che dal 2016 svolge periodi di internship presso l’agenzia internazionale Magnum Photos. Negli ultimi tempi ha focalizzato il proprio interesse sulle condizioni di vita della donna e dei bambini in aree disagiate del mondo. Da tempo collabora con organizzazioni non governative come Women for freedom (Italia), Education4change e Kat-Katha (India) Women For Human Rights (Nepal), realizzando reportage fotografici all’interno di progetti di sostegno e sensibilizzazione sociale.
La mostra presenta anche preziosi manufatti e creazioni artistiche realizzate dalle donne che frequentano “Orizzonti Comuni”, associazione nata nel 2011 grazie alla sensibilità e alla tenacia di Nereo Turati, Patrizia Moneta e di alcune donne ucraine e moldave con manufatti che si rifanno alla tradizione della terra d’origine.
La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta dal 7 all’11 marzo dalle ore 14.30 alle 18.30.