Alla scoperta di uno dei componenti dei mitici Pooh, Red Canzian, il veneto della band storica della musica italiana, tra storia, amore per gli animali, sport e territorio
Red Canzian è nato a Quinto di Treviso il 30 novembre 1951, precisamente in una grande villa veneta, Villa Borghesan, famosa per aver ospitato anche il grande aviatore Francesco Baracca.
Dichiara sul suo sito ufficiale: “Finiti gli splendori, e le economie, della famiglia proprietaria, fu data in concessione al Comune che la destinò alle famiglie più bisognose. Pagavamo 2000 lire al mese per due stanze, senza riscaldamento, acqua, e servizi. Ma avevamo un grande parco e intorno a me c’era tutto l’amore che serve per crescere sereno. Da piccoli non si dà valore al denaro”
Red ha due figli, Chiara e Philipp, e, dovendo parlare del suo stato di famiglia ci tiene ad inserire anche la sua scelta vegana: “La considero identificante quanto il nome o l’età. Scelta che a volte viene condivisa da mia moglie, talvolta dai miei figli, sempre senza imporre niente a nessuno. Ed è così che Chiara, ad esempio, ha deciso, spontaneamente, dopo aver visto il video Pareti di vetro, fatto per la PeTA insieme a Paul McCartney, di non mangiare più né carne né pesce. Sono passi che vanno fatti a coscienza, quando ci si sente pronti. Io, ad esempio, dopo 15 anni che non mangiavo carne, ma ancora pesce uova e formaggi, ho deciso solo nel 2009 di diventare vegano totale. E non solo per una scelta salutistica, come invece era avvenuto per la carne, ma per un bisogno etico di relazionarmi con rispetto con gli altri esseri viventi del pianeta. Per me è fondamentale sedermi a tavola e non sentire più il peso di aver provocato, anche se indirettamente, sofferenza ad un altro essere vivente. Mi piace poter chiedere “cosa mangiamo stasera“, e non, “chi mangiamo stasera”!”
E recentemente è uscito “Sano, Vegano, italiano“, il libro che Red Canzian ha firmato con la figlia Chiara. Un libro “gentile”, aperto al dialogo e al confronto, con le ricette vegane della tradizione italiana.
Vegetariano da molti anni, lo storico bassista dei Pooh nel 2009 ha abbracciato la causa vegana. Una scelta che, sostiene, gli ha salvato la vita. In questo libro Red accompagna 50 ricette della figlia con testi in cui racconta il suo percorso verso l’alimentazione vegana. La cucina italiana è ricca per tradizione di piatti vegani. Lungo le quattro stagioni dell’anno, ricette corredate da fotografie e racconti di famiglia propongono una forma più consapevole di nutrizione, che non toglie alcuna priorità al gusto e non delude mai il palato. Perché si può mangiare bene e in modo sano, portando avanti un principio etico.
La storia musicale di Red Canzian inizia intorno ai 13 anni, quando riuscì a farsi comprare una chitarra dal padre: “Era una chitarra acustica, anche puntavo ad una lucidissima chitarra elettrica rossa che andavo a guardarmi ogni giorno nell’allora unico negozio di strumenti musicali della mia città. Non eravamo ricchi e capii il sacrificio di mio padre quando chiese di pagarla un po’ alla volta, anche se costava solo 5000 lire. Con la mia prima band, che all’inizio si chiama I Prototipi per poi diventare Capsicum Red, abbiamo inaugurato il Piper di Treviso, il mitico New Time, ottenendo davvero un gran successo e ogni sabato e domenica, per due anni consecutivi, abbiamo fatto il tutto esaurito con la più bella gioventù del Veneto. A cavallo fra il 1970 e il 1971, i Capsicum Red incidono due singoli: Ocean, sigla del programma su Rai 2 “E ti dirò chi sei” con Enza Sampò e Giorgio Vacchietti, e Tarzan, scritto da Franco Battiato e registrato agli Air Studios di Londra con la collaborazione di Meggie Bell e della sua band, gli Stone the Crows. Seguirà l’album Appunti per un’idea fissa, disco di rock progressivo dove veniva riletta anche la famosissima 13 Sonata Patetica di Beethowen. I Capsicum si sciolgono perché tre componenti del gruppo devono partire per il servizio militare e per me segue un anno d’intensa attività live con un altro gruppo, gli Osage Tribe, un trio, chitarra, basso e batteria, ancora più spinto dei Capsicum, a livello di ricerca musicale. Nel novembre del 1972 venni convocato dai Pooh che stavano cercando il nuovo bassista e avevano già visionato un centinaio di musicisti. Il provino avviene nella lavanderia di un hotel di Roncobilaccio, e pur non avendo mai suonato il basso, mi scelgono. il mio provino in realtà l’ho fatto cantando alla chitarra un mio brano! E a metà febbraio del 1973 debutto nei Pooh”
Si definisce un Beatlesiano: “Consideravo i Rolling Stones troppo caciaroni, anche se mi piaceva la loro grinta. Quando poi ho iniziato ad approfondire la conoscenza del basso, sono rimasto letteralmente folgorato da Jaco Pastorius, il più grande bassista del mondo, come lui amava presentarsi. Ho anche ascoltato molto Stanley Clarck, altro grande bassista, all’epoca che con questo strumento si cominciava a slappare, e poi tanti artisti come: Sting, Oasis, Robbie Williams, Coldplay, Muse, senza mai dimenticare però che tutto cominciò e tutto improvvisamente cambiò con loro, i Beatles! Recentemente mi piacciono molto i Green Day e il loro musical “American Idiot” che ho visto a Broadway mi ha entusiasmato. Volutamente non nomino nessun artista italiano perché sarebbero troppi e non voglio fare torto a nessuno. Sono un grande fan dei miei colleghi, compro i loro dischi e sono felice, quando li vedo ai primi posti in classifica e a riempire i palasport e gli stadi. Se la musica italiana “gira” fa bene a tutti!”
E poi, nella vita di Red Canzian, c’è la passione per lo sport: “Amo sciare e fare lunghe camminate in montagna, ho scoperto la bellezza di andare in bici e amo anche il mare […] In questo momento mi basta il piccolo guscio di legno, lungo 5 metri, con il quale navigare lentamente nel fiume davanti a casa e arrivare fino alle prime isole della laguna veneta.
Pur non essendo un grande esperto di calcio, ho composto l’inno del Treviso Calcio quando è stato promosso in serie B, si intitolava Il calcio del sorriso e lo presentammo cantandolo al centro dello stadio, io e mia figlia Chiara, che allora aveva 9 anni, con Philipp che ci accompagnava al pianoforte. Ho scritto anche Anima Bianco Verde, l’inno della squadra di Rugby della Benetton, e quell’anno ha vinto lo scudetto!”
Red Canzian è anche pittore, per passione e da una vita: “Dipingo da sempre: disegno con la mano sinistra, ma scrivo con la destra […] Negli Anni 70 ho dipinto quadri naif ispirandomi ai grandi maestri Jugoslavi; poi sono diventato post impressionista fine ‘800 influenzato ovviamente da Giuseppe e Beppe Ciardi, che vissero a Quinto, il paese dove sono nato, e dei quale ho studiato a fondo la tecnica. In tutti i miei quadri di questo “periodo” c’è l’acqua, un elemento naturale per chi come me è nato e abita in riva al Sile. Ora mi sto appassionando alla pittura moderna, i tempi cambiano, si velocizzano, e sento bisogno di pennellate decise e materiche che raccontino, senza scendere nei particolari, una suggestione”
E cosa c’è nel futuro di Red Canzian nell’era del dopo Pooh?
“Riprenderò in mano le redini della mia vita, e mi dedicherò a tutto quello che avevo sempre parcheggiato da una parte, in attesa di tempi migliori. Continuerò a scrivere, a suonare e a cantare […] E se Dio vorrà, ci vedremo ancora, per vivere insieme nuove consolazioni, quelle che solo la musica è in grado di donarci”
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