Migliaia di tasselli per comporre l’immagine dello straordinario Ponte di Rialto: a Venezia è in scena Rivus Altus, per vedere l’iconico ponte da una prospettiva diversa
Sono più di 15mila le foto che hanno permesso la realizzazione della mostra Rivus Altus, in programma fino al prossimo 27 novembre al Centro Culturale Don Orione Artigianelli di Venezia, ideata dal fotografo e architetto milanese Massimiliano Farina.
Protagonista assoluto è l’iconico Ponte di Rialto veneziano, simbolo della città e del suo splendore nei secoli, che grazie a Rivus Altus prende vita uscendo dall’immaginario da cartolina (o da selfie, dati i tempi).
Il Ponte di Rialto viene così plasmato grazie ad un lavoro costato oltre 260 ore di appostamento e con più di 15.900 persone immortalate negli scatti. Un’installazione complessa, strutturata sui piani dell’immagine fotografata, della scultura e del suono.
Rivus Altus rievoca così due prospettive legate al Ponte di Rialto: sul fondo della sala espositiva un pannello di 7 metri costituito da 78 caselle ciascuna corrispondente ad una fotografia, che, come un enorme mosaico, va a costruire il classico panorama del Canal Grande visto dalla sommità della struttura. Invece, lungo tutto l’ambiente, ecco farsi spazio i ritratti dei passanti che di giorno in giorno Farina ha immortalato mentre si soffermavano ad ammirare la nota e straordinaria visione.
Rivus Altus è un progetto incentrato sul coinvolgimento dell’osservatore, che nella mostra può agire attivamente sull’allestimento: ciascuna casella del pannello è infatti riempita di 100 immagini rappresentanti lo stesso punto in momenti cronologici diversi, e ogni visitatore potrà staccare e tenere per sé la fotografia di testa facendo così emergere quella sottostante.
Così, man mano che gli scatti verranno rimossi dal pubblico, il panorama cambierà nei dettagli, mantenendo la sua essenza.
Per imparare a guardare la magica Venezia con occhio diverso!
