Sofia Peruzzi , rallista per passione da una vita, si racconta ai nostri microfoni: la famiglia, le corse, il Veneto e uno sport adrenalinico

Classe 1995, Sofia Peruzzi ha la passione per i Rally nel sangue, fin dalla nascita, visto che il padre Mauro è un navigatore esperto che ha corso a livello internazionale per diversi anni, nonché Presidente della Scuderia Palladio con cui Sofia corre, una delle più vecchie scuderie di Rally italiane.
Ho sempre avuto la passione delle auto da corsa, anche se ne ero intimorita all’inizio: la prima volta che ci sono salita a soli tre anni ho pianto come una disperata! Ma in casa ho sempre visto modellini, filmati di gare e tute da rally di mio padre e perciò è evidente quanto l’esempio paterno abbia contribuito a questa mia passione. Andavo a vedere mio papà correre e pensavo che da grande avrei fatto anche io la navigatrice. È andata proprio così, sostenuta, aiutata, capita e incentivata dalla mia famiglia

A 14 anni Sofia Peruzzi inizia la sua carriera da navigatrice vincendo la coppa femminile alla “Regolarità Pedavena Croce Daune 2009, e nel 2014 è fra i finalisti italiani di Rally Italia Talent (talent show di Rally per scoprire nuovi giovani talenti), arrivando tra i primi 10 dei 4500 partecipanti, e a luglio 2015 è stata scelta da Aci Italia per rappresentare l’Italia al Cross Country.

Ho debuttato nei rally con Giulia De Toni (pilota originaria Schio e vincitrice della classifica femminile al Talent – ndr) al Rally di Bassano nel settembre 2014, dove abbiamo vinto la classifica femminile. Ci siamo trovate fin da subito, e dopo le prime gare siamo state contattate dalla casa produttrice di pneumatici mondiale Hankook per diventare il loro equipaggio femminile ufficiale per il Campionato Italiano Rally 2015 a bordo di una Peugeot 208 R2

Seconde classificate nel Campionato Femminile a causa di un incidente successo durante le ricognizioni di una gara del campionato ad Udine, dove si è rotta tre costole, e procurata una contusione alla testa e alla spalla, oggi Sofia Peruzzi sta programmando il calendario di appuntamenti di Rally di questo 2017: “È ancora work in progress e con Giulia ci stiamo organizzando per ritornare in campo gara al più presto e ritornare al Campionato Italiano. Io intanto continuo a correre nei Rally nazionali in Veneto e nelle regioni vicine

Un passato nella danza classica e moderna, e Sofia ha le idee chiare sul suo futuro: “Studio presso la facoltà di Giurisprudenza a Verona, sogno di diventare magistrato e di mantenere questa grande e bellissima passione che ho per i rally che mi permette anche di scoprire e visitare posti nuovi e arricchire il mio bagaglio culturale e personale

Il Rally è uno sport poco femminile e pericoloso?Certamente molto impegnativo a livello fisico e mentale: devi sempre essere concentrato, attento ad ogni cosa per non rischiare. Un navigatore deve riuscire a concentrarsi in condizioni di grande caos, mantenendo la calma in situazioni di emergenza, dando sicurezza e tranquillità al proprio pilota. Il nostro ambiente è principalmente maschile: le donne sono poche ma molto agguerrite, e in realtà quando hai tuta, casco e cinture allacciate sei uguale a tutti gli altri, e alla fine se superi gli uomini questi finiscono per “rosicare”!
E in Veneto? “Qui il rally è uno sport molto popolare e ci sono tantissimi appassionati, piloti e campioni come Franco Cunico, Umberto Scandola e il grande campione italiano 2016 Giandomenico Basso!

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Ilaria Rebecchi
Diploma di scuola media superiore, giornalista free lance appassionata di musica e piante, collabora saltuariamente con redazioni locali.