Musei Civici gratis per tutti i residenti del Comune di Treviso, per rendere questi luoghi un punto di inclusione sociale dove poter vivere e conoscere la storia, l’identità e i valori della città.
“Musei Civici da Vivere” è un progetto innovativo nella gestione della cultura pensato dal candidato sindaco di Treviso Mario Conte, nell’ambito di un percorso a lungo termine volto a rendere la cultura accessibile a tutti i trevigiani e a ridare un ruolo centrale, educativo e sociale, ai Musei Civici. Quest’ultimi, infatti, nel corso dell’ultimo anno hanno perso moltissimi visitatori.
L’iniziativa che prevede che tutti i cittadini di Treviso possano accedere gratuitamente alle collezioni permanenti dei Musei Civici, s’innesta in una nuova visione di gestione manageriale dei musei pubblici, volta all’auto sostenibilità degli stessi. L’investimento in gratuità verrebbe ricompensato dall’organizzazione di una serie di attività con lo scopo di rendere la proposta museale davvero attrattiva.
Mario Conte: “Crediamo davvero che il nostro progetto per i Musei Civici porterà grandi benefici ai cittadini trevigiani. Sicuramente per realizzarlo serviranno Idee, Cuore e Coraggio, ma anche le competenze manageriali e la professionalità delle tante persone che si sono messe a nostra disposizione perché entusiasti del nostro progetto e della nostra visione per Treviso.”
Il sostegno da parte di privati sarà parte importante del programma e per questo scopo verranno realizzati precisi progetti che la nuova amministrazione si impegnerà a presentare all’imprenditoria affinché ne diventino partner attivi. Non mancheranno poi le richieste per l’accesso ai fondi europei.
Questa iniziativa prende ispirazione da case history di successo nella gestione manageriale di realtà museali sia internazionali che nazionali. In primis il modello virtuoso dei musei statali della Gran Bretagna che, a 10 anni dal lancio della gratuità nel 2001, hanno visto un solido incremento nella media del 51% di visitatori, e la fruizione di nuove fasce di popolazione. Inoltre, stando alla media dei dati diffusi dai musei italiani che hanno iniziato un simile percorso di gestione della cultura, si potrà contare già dopo il primo anno sull’aumento del 50% dei visitatori paganti, oltre che sulla generazione di un indotto economico positivo per le attività commerciali prossime ai musei e la creazione di nuove professioni.
Il progetto “Musei Civici da Vivere” prevederà l’implementazione di varie attività, tra cui:
- Mostre temporanee dai contenuti accattivanti – valorizzazione delle collezioni permanenti attraverso contaminazioni con il design e l’arte contemporanea, l’utilizzo di percorsi espositivi interattivi e di nuovi strumenti come la realtà aumentata. Questo tipo di mostre a pagamento contribuirebbe a portare un flusso turistico fidelizzato e di qualità e a dare un nuovo slancio alle collezioni permanenti.
- Spazi stabili dedicati ad attività ludico/didattiche per bambini e scuole – creazione di spazi attrezzati per i bambini che consentano ai genitori di godersi le mostre in tutta tranquillità, e di aree destinate ai bisogni delle neomamme, come l’allattamento o il cambio pannolini. Queste attività potrebbero rappresentare una significativa fonte di reddito aggiuntivo per il museo.
- Progetti espositivi per persone con disabilità – percorsi pensati per persone con disabilità, ma fruibili da tutti, come ad esempio visite plurisensoriali ideate per gli ipovedenti o visite guidate fatte nella lingua dei segni..
- Visite gratuite ed incontri per la cittadinanza con cadenza regolare – allo scopo di far conoscere la nostra storia ai trevigiani.
- Creazione di aree da vivere dedicate ai servizi aggiuntivi come aree ristoro, e bookshop – oltre che la valorizzazione tecnico-estica degli spazi che possono essere dati in concessione privata, incentivando così il loro utilizzo virtuoso.
- Maggiore collaborazione e dialogo con associazioni ed enti – per promuovere la formula delle mostre diffuse tra varie location cittadine e invogliare i visitatori a scoprire a piedi Treviso, sul modello del “fuori Biennale” o “fuori Salone di Milano”. Questa strategia incrementerebbe il flusso di persone e quindi di consumi in città.
- Coinvolgimento di tutti i quartieri nel progetto – con iniziative come l’organizzazione di eventi collegati ai Musei Civici anche in aree periferiche della città.
- Maggiore comunicazione – attraverso l’utilizzo delle digital PR, il miglioramento dei siti istituzionali e dei canali social, la creazione di un ufficio stampa qualificato e le sinergie tra musei comunali, regionali e nazionali.