Il Teatro Stabile del Veneto accoglie il pubblico online per i virtual tour dei Teatri Verdi, Goldoni e Mario Del Monaco. Ad attendervi un affascinante viaggio interattivo e guidato tra le storiche sale, gli spazi dietro le quinte, i camerini e la sartoria
Osservare da vicino i segni del tempo sugli antichi mantegni dove ancora oggi si legano le corde, salire sul palco per guardare la platea dal punto di vista dell’attore, muoversi sui ballatoi come i tecnici, ammirare bozzetti e costumi in sartoria. In attesa di poter tornare a proporre spettacoli dal vivo, il Teatro Stabile del Veneto spalanca le porte per accogliere online il pubblico in un viaggio virtuale in 3D tra le sale, i camerini e gli spazi dietro le quinte dei suoi teatri.
Un virtual tour immersivo con una guida speciale
È una rappresentazione virtuale quella che il Teatro Stabile del Veneto ha voluto realizzare dei suoi tre teatri, il Verdi di Padova – il primo che potrà essere visitato online a partire da venerdì 5 marzo – il Goldoni di Venezia e il Mario Del Monaco di Treviso, per offrire agli spettatori di ogni dove un’esperienza immersiva e interattiva. Un tour alla scoperta degli spazi conosciuti e di quelli nascosti in cui, come un cicerone virtuale, l’attore Gaspare Del Vecchio, diplomato presso l’Accademia teatrale Carlo Goldoni, accompagnerà il pubblico in video con il racconto della storia e degli aneddoti dei tre storici teatri veneti.
Si comincia dal Verdi di Padova, tra meraviglia, aneddoti e curiosità
Ad aprire il programma dei tour virtuali è il Verdi di Padova, storico teatro cittadino fondato nel 1751 che negli anni ha ospitato sul suo palcoscenico grandi attori della scena italiana come Marcello Mastroianni, Giorgio Gaber, Ugo Pagliai, Paola Gassmann, Mariangela Melato, Franca Valeri e molti altri. Fortemente voluto da un’associazione di settanta nobili padovani per ospitare spettacoli di opera lirica in concorrenza con un altro teatro cittadino, il Verdi prese inizialmente il nome di Teatro Nuovo e solo successivamente fu intitolato al grande compositore, che, tuttavia, chiamato all’inaugurazione, declinò cortesemente l’invito.
Tra gli elementi che ancora oggi impreziosiscono la sala risalta l’imponente affresco dipinto sulla cupola da Giuliano Tommasi dopo il bombardamento del 1917. Un affresco allegorico in cui da un lato è rappresentato il fato e dall’altro le arti danzanti che vincono sulla guerra e dove campeggia la scritta “Post fata artium auspicio resurgo”, che tradotto significa Dopo la morte, la speranza che le arti risorgano.
Auspicio oggi più che mai attuale. Storia, curiosità e aneddoti come questi, ma anche dimostrazioni di macchinisti ed elettricisti al lavoro dietro le quinte vengono raccontati e svelati nel tour virtuale che da venerdì 5 marzo sarà fruibile direttamente dal sito del Teatro Stabile del Veneto.
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