Ecco l’autentico aperitivo veneto, a base di vino rosso, Prosecco, bianchi profumati e rosé. Ma il vero protagonista è lo Spritz …
Il Veneto è la regione d’Italia che svetta nelle classifiche di produzione di vino, quella dove l’aperitivo è nato molto prima della Milano da bere e l’happy hour è fatto di spunciotti saporiti, quella dove anche la bottiglia meno pregiata è gustosa, dove i distillati fioccano e le bollicine impazzano. E, inoltre, è anche la terra dello Spritz, che qui beviamo da tempi non sospetti, prima che si trasformasse in tutte le varianti che ormai sono reperibili in lungo e in largo per lo stivale, più o meno fedeli all’originale.
In ogni caso in Veneto, l’”imperativo per l’aperitivo” è tradizione e gusto, dalle bevande al cibo che le accompagna, fatto di tartine o fette di formaggio della zona e salumi saporiti.
Il vino è parte della tradizione e della cultura veneta, qualcosa di imprescindibile con la sacralità dei pasti quotidiani come di quelli delle grandi occasioni, e per i Veneti un brindisi è senza dubbio il modo più gioioso di condividere successi e auguri con amici e conoscenti.
Bere in Veneto è sacro, proprio a partire dall’aperitivo, e ci sono tipi da aperitivo a base di vino rosso, bianco, Prosecco, rosé o Spritz.
– Prosecco
Orgoglio trevigiano, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene piace proprio a tutti: vivace, brioso, leggero e sbarazzino, adatto dall’aperitivo al dopocena, per le feste come per una pausa dopo il lavoro a fine giornata. I tipi da Prosecco amano la bella vita ma sono fortemente legati alle radici del territorio veneto, sono nella maggioranza di sesso femminile e a volte coincidono con gli “indecisi” dell’aperitivo, quelli che ad un cocktail elaborato prediligono sempre la bollicina nostrana. Solitamente dopo tre bicchieri iniziano a ridere e barcollare, felici e di ottimo umore, mentre l’appetito cresce e i tacchi traballano.
– Il Rosso
Che amiate l’Amarone della Valpolicella o il più rustico Cabernet, una cosa è certa: se sorseggiate vino rosso, forza e tenacia sono le vostre caratteristiche preponderanti. I ross-amanti, infatti, preferiscono il vino più scuro e corposo sia prima dei pasti che durante una bella mangiata, ad esempio, di bigoli all’arna o di pearà. Il vino rosso, del resto, riempie la bocca, e chi lo beve, di norma è facilmente riconoscibile dopo qualche bicchiere per via della colorazione amaranto della dentatura incorniciata da labbra tendenti al viola. E poi quanto è divertente parlare dei tannini e fare finta di essere esperti facendo ruotare il vino rosso nel bicchiere ampio per vedere quante arcate crea sul vetro, che pare corrispondano al grado alcolico? Un must per gli intenditori.
– Il Bianco
Un grande classico, perfetto per i pasti a base di pesce come per quelli più saporiti o anche vegetariani: il vino bianco tipico del territorio veneto è Soave, in tutti i sensi, ma anche passito, dal sapore deciso e profumato al contempo. A preferirlo sono le donne e gli uomini che amano fare colpo. Il bianco accompagna gli aperitivi e le cene estive, i primi piatti e gli antipasti, godibile e versatile più dei cugini rossi, e i suoi bevitori appassionati lo abbinano al Baccalà alla Vicentina e agli spunciotti dei bacari veneziani, rischiando talora di cascare nel canale, ebbri di gioia per la bevuta. Una garanzia, insomma!
– Rosé
Un vino da “fighette”, si diceva fino a qualche tempo fa: oggi invece il rosé veneto è tra le produzioni più amate d’Italia, almeno stando al concorso enologico nazionale dei vini Rosati realizzato nel 2015.
Chi lo beve? Giovani donne ben vestite, e uomini che amano qualcosa di diverso dal solito. Purtroppo però il rosé è ancora poco contemplato durante i pasti, e la sua fama, seppur crescente, rimane ancora confinata al momento dell’aperitivo e dei brindisi.
E lo Spritz?
È l’imperatore dell’aperitivo, di origine austroungarica-Veneto-Friulana, amato nel nordest, e chiamato anche Spriss, Spriz o Sprisseto.
Secondo gli esperti, sarebbe nato quando gli occupatori austriaci provarono a bere il vino veneto, ritenuto da molti troppo forte, allungandolo con l’acqua. Sconcertati, i veneti, iniziarono di contro ad allungarlo con il liquore e da qui il nome “spritz”, che significa “aggiunta”.
Aperol per i più classici, Campari per i temerari, Gin per gli universitari, Select per i nostalgici o Cynar per gli amanti dell’amaro: lo Spritz è sacro per i Veneti!
E voi di che aperitivo siete?