Vi abbiamo presentato il nuovo treno Spirit of Venice che collega Venezia a Vienna, perché non sfruttarlo per visitare le nuove esposizioni del celebre Leopold Museum? Sapevate che di recente è stato centro di un caso di censura per dei cartelloni pubblicitari? Scoprite perché!
Una delle soluzioni più efficaci per catturare l’attenzione dei passanti e per lanciare un messaggio chiaro e memorabile è sicuramente quello di utilizzare i cartelloni pubblicitari.
Questo strumento di marketing può essere realizzato con diversi materiali, ciascuno con determinate caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici e brillantezza dei colori. Un esempio è la stampa su forex, un materiale plastico costituito di PVC espanso o semi-espanso. Ma il successo (o l’insuccesso) della pubblicità, oltre che dalla qualità del supporto, dipende ovviamente dal messaggio e dalla grafica del cartellone.
Negli scorsi giorni, c’è stata una campagna realizzata con cartelloni pubblicitari che ha scatenato una piccola polemica a Londra e a Vienna.
Le autorità di Vienna, infatti, hanno deciso di celebrare il centenario della morte di due artisti simbolo di un’epoca della capitale austriaca, Gustav Klimt e Egon Schiele. Dal 13 febbraio 2018 il Museo Kunsthistorisches ospiterà “Stairway to Klimt” e dal 23 febbraio il Leopold Museum inaugurerà “Egon Schiele, espressionismo e lirismo”.
L’evento ospitato dal Leopold Museum è stato sostenuto e comunicato dall’ufficio del turismo di Vienna attraverso cartelloni pubblicitari affissi in tutta Europa che mostravano integralmente i nudi dei soggetti tanto amati dal noto pittore. La campagna pubblicitaria, però, è stata contrastata dall’azienda che gestisce le metropolitane di Londra New York Times Transport for London, che ha giudicato inadeguate le raffigurazioni.
Il museo austriaco per sopperire a questo problema ha inviato una seconda versione dei nudi, un po’ più “abbottonata”, con le parti intime dei soggetti censurate. Anche questa opzione, però, è stata bocciata.
Come alcuni hanno commentato, questo episodio ci riporta indietro nel tempo, quando Schiele veniva umiliato e condannato per oltraggio alla morale e i suoi dipinti bruciati in pubblico.
Il Leopold Museum ha sfruttato questo caso a suo favore, realizzando dei cartelloni pubblicitari con scritto “Ci scusiamo, dipinti cent’anni fa ma scandalosi ancora oggi” e, vicino, un bollino che dice: “Vieni a vederlo per intero a Vienna”.
Questo caso di censura è un’occasione per riflettere su come l’arte dia una scossa alle coscienze, e come tanti atteggiamenti e preconcetti siano gli stessi del passato. Ad ogni modo, questa piccola polemica ha dato ulteriore visibilità all’evento. E, c’è da scommetterci, saranno tantissimi i visitatori che andranno alla mostra incuriositi dalle meraviglie del modernismo viennese.
Sgaialand per Elettra Officine Grafiche